Friday, 8 March 2013

La abolición de las provincias italianas

Respuesta a un comentario de alimackita a "La Verdad Sobre Beppe Grillo" de Aixi.
Y luego lo de la abolición de las provincias me parece una meada fuera de tarro.
@alimackita: En el contexto italiano la abolición de las provincias no es una meada fuera de tarro.
Las provincias italianas han sido siempre el martillo utilizado por el gobierno central para controlar la población. Todas las oficinas periféricas del Estado central se organizan sobre una base provincial.
El plan ha sido siempre el mismo: el Estado central firmó un pacto de connivencia con las élites locales, ya sea las élites comerciales ya sea las élites culturales, ofreciéndoles puestos y privilegios en la administración provincial, a cambio de que las élites locales se convierten no sólo en los oídos y los ojos, sino también en las armas del Estado central. Si esto le parece un poco a un esquema colonial, no se sorprenda, porque es exactamente lo que es.
El problema es que ya no funciona, no se ha trabajado ya desde por lo menos 20 años. Hoy, un profesor puede fácilmente imaginar tener que pasar los próximos 40 años pidiendo cada mañana en la puerta de la oficina de la escuelas, una oficina provincial, no por un mandato, pero por alguna miga. Las élites culturales locales han sido traicionados, y las élites comerciales han sido desangrado. Segundo algunas versiones, la presión fiscal total sobre las empresas italianas es hoy más allá del 70%!
Los únicos que hasta ahora no han sido tocados por el colapso del viejo orden, son los que lograron obtener por sí mismos un nombramiento político. Hay 3853 funcionarios provincial electos, sólo para el salario costan a los contribuyentes medio billón de Euros al año. Todo lo que se incluye, la abolición de las provincias le ahorraría al contribuyente italiano cerca de 5 billones de Euros, que es la misma cantidad del tan detestado impuesto predial en la primera casa introducido recientemente.
Es de ninguna manera una sorpresa que la abolición de las provincias disfruta de un amplio apoyo popular.

Thursday, 7 March 2013

M5S en España

Una pregunta sobre el M5S. Sabrìa decirme si es necesario militar en el partido para estar en el como participante, como ciudadano que trabaja en M5S? Como funciona internamente a groso modo el M5S? Si que he leido que para formar parte de el no se debe miiltar en otro partido… pero a ver si podria ayudarme en eso. Grazie.
@David: el M5S no es un partido, sino un movimiento, y se organiza de abajo hacia arriba. La célula base del movimiento es el Meetup, hay muchos en todo el mundo, yo mismo he sido miembro de uno en Londres desde 2006, todavía soy seguro que hay muchos en España también.
No es necesario ser un ciudadano italiano por participar en el Meetup, y si se inscribe a un Meetup y sus actividades, no es necesario militar formalmente en el M5S, por ejemplo yo nunca me uní formalmente en el M5S, y también yo participo activamente en otros movimientos con finalidades que se superponen.
Este es el Meetup “nacional” en España:
Su próximo evento será una reunión en línea el 12 de marzo. Probablemente hablarán en italiano, pero si suficientes españoles se unirán al Meetup, se podría comenzar a organizar eventos en castellano o catalán.
Todo el mundo puede crear un Meetup:
Tiene un pequeño coste, que es repartido entre los miembros.
Tienes que poner la etiqueta “Beppe Grillo”, y notificar al staff del blog a través de este formulario: http://www.beppegrillo.it/meetup/members.php
Los organizadores suelen utilizar nombres como “Amici di Beppe Grillo di Trapani”, por lo que en castellano puede intentar “Amigos de Beppe Grillo de Sevilla” o “Movimiento Cinco Estrellas de Pamplona”.
Este es el programa electoral en castellano de el M5S para las recientes elecciones:
Y esto es en catalán:
Por casualidad absoluta, acabo de leer que ya hay algunos españoles que tratan de crear un Meetup. Si está interesado, mira esto: 


La campaña de octubre de Beppe Grillo

Respuesta a un comentario de alimackita a "La Verdad Sobre Beppe Grillo" de Aixi.
me preocupa que por ejemplo, sus campañas se basen en Grillo dando de que hablar más que en ideas y oír realmente lo que el pueblo italia necesita. Por ejemplo, ha ido Grillo a la región de Messina sólo para nadar en el estrecho? O ha estado en los barrios, charlando con vecinos, trabajadores, jubiladores, jefas de familia?
Aquí hay algunos videos de la campaña electoral de octubre de 2012 de Beppe Grillo para las elecciones del Parlamento siciliano:
Buscando en Youtube, hay literalmente cientos de videos de la campaña.
En memoria viva ningún político había hecho campaña con tanta fuerza en Sicilia, y probablemente nunca jamás.

Evidenza statistica piuttosto improbabile

[In risposta ad un post di Alberto Lusiani su NfA, il quale sosteneva che la Repubblica Italiana abbia investito in infrastrutture in Sicilia poco meno di quanto abbia fatto al Nord]


Come evidenza statistica si puo' usare l'elenco delle opere pubbliche con relativi stanziamenti in costruzione da oltre 30 anni.
L'evidenza statistica sinceramente mi pare alquanto improbabile.
Da Castelvetrano a Rosolini non c'è un millimetro d'autostrada. In provincia di Agrigento non c'è né autostrada né aeroporti, ed in quella di Ragusa, non c'è autostrada, ma in compenso hanno un'aeroporto nuovo di zecca che non ha mai aperto perché lo Stato non vuole pagare i controllori, che invece paga allegramente negli aeroporti che punteggiano ogni 50 km la pianura Padana.
La A29 in provincia di Trapani è un'autostrada per metà falsa, da Alcamo a Trapani è una superstrada che è stata promossa ope legis (ci sono altri casi simili nel Bel Paese?) ad autostrada per far fare belli i politici dell'epoca ("vi abbiamo portato l'autostrada"), ed ad ogni modo, il tronco autostradale vero e proprio, quello che attraversa il Belice verso Mazara, fu notoriamente costruito sulla scia emotiva del terremoto del 1968, come risarcimento morale alla popolazione locale per via di tutti i poveracci che erano morti perché i soccorsi non erano potuti arrivare in tempo, dato lo stato penoso delle strade del tempo. Fa specie dirlo, ma senza terremoto Trapani sarebbe come Agrigento e Ragusa, nemmeno un millimetro di autostrada.
Per costruire la A20 da Messina a Palermo ci sono voluti 36 anni.
A Trapani per dragare il porto hanno dovuto aspettare l'evento sportivo speciale, mancava poco al centenario dell'ultimo dragaggio. A Marsala ancora aspettano il porto, pare ci sia un privato locale interessato a realizzarlo in proprio, incrociamo le dita. Mazara non ne parliamo.
Treni ad alta velocità, o anche solo a 200 km/h, non mi pare di vederne. Anzi, per dirla tutta, di treni non mi pare di vederne per nulla, manco a 100 km/h.
L'unica nota positiva, abbastanza recente, è l'aeroporto di Birgi, per il quale politici locali lungimiranti (perlopiù di area PdL!) sono riusciti a recuperare una ventina di milioni di Euro per rimettere in sesto un vecchio terminal degli anni '60, e con un investimento pubblico annuale di qualche milione di Euro a carico della locale Provincia sono riusciti a convincere Ryanair a farne una base e movimentare 1 milione e mezzo di passeggeri all'anno. Fontanarossa e Punta Raisi continuano purtroppo a sfigurare in qualsiasi confronto con i loro concorrenti (Malaga, Antalya, ...).
Se vado oltre Salerno, vedo reti ferroviarie ad alta velocità, poi come scrivevo sopra, se passo il Rubicone, incontro un aeroporto ogni 50km, autostrade che si intrecciano ogni dove, gallerie, varianti, mega aeroporti che hanno in buona sostanza fallito ogni obiettivo, insomma, diciamo che viene perlomeno da dubitare che ci possa essere una qualsiasi evidenza statistica a supportare l'idea, che trovo alquanto balzana, che in Sicilia si sia potuto investire in infrastrutture più di quanto fatto altrove.
Per dirla tutta, la A20 che citavo sopra, è costata 4 milioni di Euro al chilometro. Ho più volte letto che solo la TAV è venuta finora 32 milioni di Euro al chilometro, e che il tratto Bologna-Firenze, quello con 70 e rotti km di gallerie, sia costato 70 milioni di Euro al km, e che, cosa per me inspiegabile, il tratto Torino-Milano, notoriamente tutto pianura, sia costato 62 milioni di Euro al km. Leggo che la Brebemi verrebbe a costare, se tutto va bene, 38 milioni di Euro al km, e per la Pedemontana ho letto cifre anche maggiori.
Per carità, se servono, che si facciano pure, ma nello stesso tempo, leggo cifre ben inferiori per il progetto della Catania-Ragusa, e già si parla di ridimensionamento.

Wednesday, 6 March 2013

Corsi in Inglese alla Boğaziçi University

Mio cognato ha studiato Matematica in Inglese alla Boğaziçi University (BU) a Istanbul nei primi anni '90. Tutte le principali università turche offrono i loro corsi in Inglese da una ventina d'anni ormai. La BU è di gran lunga l'università con più richieste d'ammissione in Turchia, ed una delle sue particolarità è che mentre in campo tecnico-scientifico è nella top 5 tra le università turche, nel campo delle discipline umanistiche è la top 1, e di gran lunga, per cui avviene il paradosso che la cultura umanistica turca è al giorno d'oggi prevalentemente analizzata, osservata e discussa nel suo centro di studio preminente usando l'Inglese.
Le università turche che hanno adottato l'Inglese come veicolo d'insegnamento si sono tutte dotate di un apposito dipartimento, alla BU chiamato Yadyok, la cui funzione è quella di insegnare l'Inglese ad un livello sufficiente a seguirne i corsi.
L'ammissione alle università avviene tramite un concorso nazionale chiamato YGS-LYS a cui partecipano oltre 1,5 milioni di candidati, che hanno preventivamente espresso la propria preferenza di una decina di corsi in svariate città del paese. Il giorno dello YGS-LYS il paese praticamente si ferma per 3 ore, le televisioni trasmettono in diretta le domande, intervistano gli studenti in entrata ed in uscita, vengono intervistati pannelli di analisti, vengono fatti confronti storici. Non ho mai conosciuto un turco che abbia tentato lo YGS-LYS (o i suoi predecessori ÖSYS e ÖSS) che non avesse un corso alla BU tra le proprie preferenze.
Pessimisticamente possiamo stimare che alla BU arrivino almeno 1 milione di richieste di iscrizione per 3000 posti disponibili.
Quei pochi che riescono a passare le forche caudine dello YGS-LYS e riescono a iscriversi alla BU, devono passare un esame di Inglese per appurare il livello della loro conoscenza. A quelli che non lo passano, vengono offerti 1 o 2 semestri di corsi d'Inglese full immersion allo Yadyok, ma prima di essere ammessi ai corsi di insegnamento veri e propri, devono passare il test di ammissione, che è parecchio selettivo.
Per dare un'idea, all'ultima sessione di esami, 425 studenti hanno sostenuto l'esame con successo, 667 studenti hanno fallito e 239 studenti non si sono nemmeno presentati, quindi in pratica un tasso di successo inferiore al 32% (e bisogna tenere in considerazione che questi sono la crème de la crème dei maturi turchi).

Tuesday, 5 March 2013

TOEFL e realtà

Una nota sul TOEFL: quando lo feci per il Polimi, presi, vado a memoria, 262/300 (CBT, mi par di capire sia equivalente a un 105/120 con l'IBT). Anche se con quel punteggio mi avrebbero probabilmente ammesso a Letteratura Inglese in buona parte delle università Statunitensi o Britanniche, quando mi trasferìi a Londra dopo la laurea, per le prime due settimane ho avuto un mare di problemi a capire i vari agenti al telefono, ed ho pure rifiutato il primo lavoro che mi hanno offerto proprio perché non ritenevo di avere un Inglese sufficiente per avere successo in quel ruolo (project manager in una multinazionale).

Il trucco per ottenere quel genere di punteggi nel TOEFL nel mio caso fu un'approfondita lettura, praticamente una full immersion, dell'ottima guida ufficiale che mi prestò mio cognato (simile a questa) pochi giorni prima dell'esame.

Non mi sorprenderei se oggi, senza studiarmi quella guida il giorno prima, andando a rifare l'esame, da cittadino Britannico e dopo aver vissuto e lavorato per quasi un decennio nel Regno Unito, prendessi un voto minore ;)

Più infrastrutture in Sicilia

[In risposta ad un post di Salvatore Modica su NfA, argomento su quale dovesse essere la priorità nelle proposte di un movimento politico per la Sicilia]


Io direi di colmare prima il deficit infrastrutturale. L'altro giorno con una delle mie sorelle ci siamo visti un paio di puntate del Trieste-Trapani di Severgnini, e mia sorella, che si è fatta in treno la Reggio Calabria-Trapani un'infinità di volte, pensava che Trenitalia avesse messo apposta il treno nuovo e pulito e veloce per il giornalista.
Io so che nel frattempo Trenitalia ha messo un discreto numero di Minuetto sia tra Messina e Palermo che tra Palermo e Trapani (ma se il giornalista avesse preso il treno in altri orari, altro che Minuetto!), ma nel frattempo ha drasticamente ridotto le corse, rendendo ad esempio impossibile il pendolarismo via treno tra Trapani e Palermo.
Per fare 2 casi esemplari: all'aeroporto di Punta Raisi c'è la stazione ferroviaria, una delle pochissime del paese, eppure, in tanti anni, non sono mai riuscito a prendere un treno né per Palermo né soprattutto per Trapani, perché i treni sono troppo radi e comunque lenti, e quella volta che sono andato a dare uno sguardo, c'era il capennello di turisti intorno alle macchinette per i biglietti che erano chiaramente fuori servizio.
L'altro esempio sono le ferrovie che passano a due passi sia da Birgi che da Fontanarossa, che ci vuole a fare una deviazione (nel caso di Birgi di 2km, nel caso di Fontanarossa nemmeno quella perché la ferrovia passa proprio accanto, basterebbe un people mover) e costruire una stazione in aeroporto?
L'altro giorno sentivo parlare di Beppe Grillo che parlava di un futuro a 200km/h e non a 300km/h per le ferrovie. Onestamente, se riuscissi a fare un Trapani-Messina o un Trapani-Ragusa a 200km/h, ci metterei la firma in 2 microsecondi.
Dal mio punto di vista, almeno in Sicilia si è investito poco e male in infrastrutture, e varrebbe la pena investire molto di più.

Monday, 4 March 2013

Architetti: mai sentito parlare di Christopher Alexander?

Postato l'altro giorno su AlumniPolimi - Politecnico di Milano, il gruppo LinkedIn degli Alumni del Polimi:
Una domanda per gli Architetti, su una questione che mi ha spesso incuriosito.
Avete mai sentito parlare di Christopher Alexander?
Il Sig. Alexander è un architetto, che pare sia più o meno sconosciuto tra gli architetti, ma le cui idee e intuizioni hanno avuto un'influenza enorme sull'informatica moderna, direi probabilmente fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo di software. 

© Sajjad Afzal-Woodward, Christopher Alexander leading the workshop on creating the generative code for a new neighbourhood of houses at Strood Sept 2005, September 2005. Copyleft: This is a free work, you can copy, distribute, and modify it under the terms of the Free Art License 
Christopher Wolfgang Alexander (born October 4, 1936 in Vienna, Austria) is an architect noted for his theories about design, and for more than 200 building projects in California, Japan, Mexico and around the world. Reasoning that users know more about the buildings they need than any architect could, he produced and validated (in collaboration with Sarah Ishikawa and Murray Silverstein) a "pattern language" designed to empower anyone to design and build at any scale. Alexander is often overlooked by texts in the history and theory of architecture because his work intentionally disregards contemporary architectural discourse. As such, Alexander is widely considered to occupy a place outside the discipline, the discourse, and the practice of Architecture. ...

Le risposte sono state incoraggianti!

Saturday, 2 March 2013

M5S: a pro market electoral platform?

This is the actual economic program proposed by the M5S to the Italian voters:

  • Introduction of the class action
  • Prohibition of pyramidal ownership on the Stock Exchange
  • Prohibition of holding multiple directorship on the boards of listed companies
  • Introduction of structures for the real representation of small shareholders in listed companies
  • Abolition of the the Biagi Law (which is causing the duality issue on the job market)
  • Do not dismantle the food and manufacturing industries operating prevalently in the internal market
  • Prohibit cross equity between the banking system and the industrial system
  • Introduce the responsibility of financial institutions on the products they sell, on which they should be forced to share the losses
  • Do not allow directors to hold any other position in the same company if this is guilty of serious crimes
  • Do not allow the purchase of a listed company using debt (eg Telecom Italy)
  • The introduction of a cap on the salaries of the management of the companies listed on the Stock Exchange and companies where the State hold relevant equity
  • Abolition of stock options
  • Abolition of monopolies, particularly Telecom Italy, Highways, ENI, ENEL, Mediaset, State Railways
  • Aligning the rates of energy, connectivity, telephone, electricity, transport to other European countries
  • Reduction of public debt with strong cost-cutting measures of the state by cutting waste and with the introduction of new technologies to enable the citizen access to information and services without the need for intermediaries
  • Do not permit the appointment of persons convicted definitively ... as directors in companies where the State as a shareholder, or if these are quoted on the Stock Exchange
  • Encourage local production
  • Supporting non-profit company
  • Unemployment benefit guaranteed (Italy doesn't have non contributory job seeker allowances)
  • Disincentives to companies that generate social damage (e.g. distributors of bottled water).

Friday, 1 March 2013

It's the only game in town


[Scritto in risposta ad un commento di TizioC su NfA]
Se il risultato della "democrazia diretta" condotta attraverso la rete sono le proposte del programma M5S, allora mi sembra evidente che la "democrazia diretta della rete" ha FALLITO.
Alla stragrande maggioranza degli elettori del M5S, del programma del M5S gliene può fregare di meno. Quando dopo le elezioni di Ottobre 2012 ho parlato con svariati amici, familiari e conoscenti siciliani che per la prima volta in vita loro non avevano votato in maniera tribale o clientelare, la risposta che mi davano era sempre la stessa: avevano votato per il M5S per sentirsi liberi. Liberi. E questi elettori lo hanno raccontato agli altri, che non avevano provato ancora l'ebrezza di sentirsi liberi. E a Febbraio, il doppio o il triplo di queste persone hanno voluto provarci pure loro. Sono andati alle urne, e hanno liberamente deciso di votare liberamente, per la prima volta nella loro vita. Perché votare M5S li fa sentire liberi, e votare PdL, PD, RC, IdV, PCI, PDS, PdS, DC, UDC, CCD, UDEUR, e così via, no? Perché quando voti M5S non stai votando una casta che filtra e costringe il tuo accesso al governo, al potere, alle decisioni, ma voti per mettere nei vecchi centri di potere i tuoi controllori, con cui puoi parlare quando e come vuoi tu, più volte al giorno. Fai la prova. Vedi chi è il portavoce dei cittadini eletto nelle liste del M5S nella tua zona. Trovalo su Facebook, aggiungilo tra i tuoi amici, scrivigli messaggi. Se lo vuoi incontrare, iscriviti ai meetup, e partecipa agli eventi. Ovviamente, il programma del M5S può non piacere. Il M5S ha in nuce tanti punti negativi, ad esempio ha diversi singoli punti di vulnerabilità, e se scrivi su NfA ed hai sostenuto Fare per Fermare il Declino, probabilmente tu non ritieni che quello che il M5S offre sia effettivamente quello che il M5S può effettivamente realizzare. Puoi anche benissimo avere dei dubbi sulla capacità del M5S di mantenere le promesse di libertà, responsabilizzazione dei cittadini, effettiva compartecipazione al governo, al potere, al processo decisionale. Ma il M5S è l'unico ad offrire queste mercanzie. Tu non credi che queste mercanzie siano buone? Pensi che il contenuto non rispecchi l'etichetta? Può essere, ma in quasi 9 milioni di persone ti hanno già risposto, con le immortali parole di Canada Bill Jones: "it's the only game in town"! Fino ad oggi. Se vuoi offrire un altro gioco, e vuoi essere sicuro che non sia truccato, devi mettere su un movimento che offra almeno tanto quanto offre il M5S: la possibilità, per quanto improbabile, di poter percepire di poter riuscire a influenzare il presente ed il futuro, e di riuscire a sentirsi liberi nel segreto dell'urna.

P.S.: non dico che i cloni del M5S stiano spuntando come i funghi, ma non è una remota possibilità che stia iniziando ad accadere, vedi ad esempio Democracy2015 nel Regno Unito:

Il caso Trapani e la Sicilia ad un passo dal 61-0


Per dare un'esempio della possibile virulenza elettorale del M5S, un esempio pratico: il Trapanese.
Il M5S a Trapani è passato da 4.993 voti nell'Ottobre del 2012 a 13.307 voti alla Camera nel Febbraio del 2013. Ad Ottobre c'erano 3 candidati locali che tiravano la volata, a Febbraio non ce n'era nessuno (la prima trapanese in lista era al diciottesimo posto).
Stesso discorso ad Alcamo, dove è passato da 6.541 voti a 12.358 voti, non ostante non ci fosse nessun candidato Alcamese in lista alla Camera.
A Mazara si è passati da 4.074 a 10.165 voti, anche qui, nessun candidato Mazarese in lista alla Camera.
A Marsala si è passati da 4.684 a 15.243 voti, anche qui, nessun candidato Marsalese in lista alla Camera.
Se consideriamo tutto il Trapanese, il M5S è passato da 32.456 voti il 28 Ottobre 2012, tirati da 7 candidati locali, che insieme avevano raccolto 17.681 preferenze (quindi registrando un traino effettivo sul risultato finale), a 87.531 voti alla Camera (40,18%, credo sia la percentuale più alta a livello provinciale in tutto il paese).
Jeri sera con un amico allargavamo il discorso a tutta la Sicilia, ed analizzando i dati, a livello di singoli partiti il M5S con l'uninominale non avrebbe forse vinto 61-0, ma ci sarebbe andato molto vicino. Anche usando le coalizioni, avrebbe praticamente vinto tutti i collegi della costa sul Canale di Sicilia da Capo San Vito a Capo Passero, e tanti altri collegi nel resto della Sicilia.

In risposta a Andare avanti per Fermare il Declino: Modello M5S

[risposta a Andare avanti per Fermare il Declino di Michele Boldrin]
Per avere una sola possibilità di successo, bisogna prendere a modello il M5S, e se possibile innovare anche più di quanto hanno dimostrato di saper fare Grillo, Casaleggio & co..
E questo vale per tutti gli altri partiti politici del pianeta, se vogliono sopravvivere. La politica rappresentativa come la conoscevamo nel XX secolo è destinata a scomparire.
Il futuro sono la Svizzera, la California, Atene del periodo classico, e chi prima lo capisce e lo riesce ad implementare in una proposta convincente, avrà maggiori probabilità di influenzare il futuro, non della Repubblica Italiana, ma di qualsiasi società.
Il progresso tecnologico ci da gli strumenti per realizzare appieno la crazia di democrazia, di uniformare cioè la distanza di ogni cittadino dal potere come se fossimo tutti seduti sul bordo di un vaso.
Le reliquie del medioevo come le strutture gerarchiche, l'uomo solo al comando, sia esso il primo ministro che il segretario di un partito, gli n-mila livelli attraverso cui la sovranità popolare era costretta e filtrata, possono oggi scomparire. Puff!
La rivolta contro la casta sarebbe arrivata in ogni caso. Arriva prima nel Bel Paese perché ci siamo beccati 20 anni di austerità, ma arriverà ovunque, solo un sordo o un cieco potrebbe negare di sentire o di vedere gli indizi tutto attorno a sé non solo in paesi come la Spagna, ma anche in paesi come il Regno Unito, dove la casta politica dominante sta letteralmente comprandosi la propria sopravvivenza giorno dopo giorno emettendo montagne di debito che ricadrà sulle generazioni future.
Tra le tanti possibili risposte, l'eliminazione di tutte le caste tramite la responsabilizzazione del cittadino, la democrazia diretta, l'effettiva implementazione della democrazia, il localismo, il federalismo, la decentralizzazione  l'accorciamento delle filiere di retroazione, direi in pratica il loro azzeramento, sono di gran lunga le migliori possibili risposte.
Non è pensabile di mettere su un partito politico che abbia lo scopo di sfruttare la dabbenaggine di chi ci mette le idee e la dabbenaggine di chi ci crede per comprarsi l'accesso ad una nuova casta, perché quando ci sono alternative disponibili e credibili che fanno a meno delle caste, il cittadino votante prima o poi si convincerà a votarle, perché sono di gran lunga migliori, da tutti i punti di vista immaginabili.
C'è tutta la storia umana a dimostrare che il governo dei migliori, o presunti tali, è necessariamente destinato ad un fallimento. Può andare bene per 5 anni, per 10 anni, per 1 generazioni, per 10 generazioni, per 1000 anni, ma re, imperatori, caste, oligopoli, rappresentano tutti punti di vulnerabilità che prima o poi portano sempre e comunque a declino e scomparsa. Per chi non mi crede sulla parola, basta un ripasso di storia della Serenissima.
Grillo e Casaleggio dicono uno vale uno. Bisogna partire da là. Non perché lo dicono loro, ma perché il progresso tecnologico lo rende potenzialmente possibile, e quindi diventa necessariamente possibile.
Grillo e Casaleggio ci sono stati 8 anni ad arrivare da 2 voti a 9 milioni di voti. Se qualcuno fondasse un movimento simile nel Regno Unito o in Spagna, ed applicasse con la stessa bravura e capacità le loro tecniche, altro che 7 anni, ci starebbe massimo 3 anni ad arrivare a 10 milioni di voti.
Quando Grillo dice a tutti che i vecchi partiti sono morti, gli fa un favore. Perché è vero, sono morti, è morta la democrazia rappresentativa, che non è democrazia, o comunque non può esprimere totalmente una democrazia. Gli fa un favore, perché dicendogli la verità, li sprona ad adattarsi, come infatti ha cercato di fare il PD, con tutti i tentennamenti che sono anche comprensibili.
Metto le mani avanti, e confesso che io non avevo proprio idea di come fosse stato organizzato Fare per Fermare il Declino. Leggevo NfA, avevo letto il manifesto, ero andato ad una cena a Londra (e confesso di aver espresso a Carlo Stagnaro in quell'occasione i miei dubbi sull'opportunità di presentarsi a queste elezioni mettendo su tutto di fretta e furia), avevo capito ci fossero dei comitati locali, ma non credevo fosse stato organizzato come un classico partito organizzato, con addirittura una direzione nazionale.
L'altro giorno ho sentito 5 minuti della diretta della direzione nazionale, mi sono messo le mani tra i capelli, e sono fuggito inorridito. Tra l'altro, non erano nemmeno 5 minuti caldi, ma coinvolgevano un paio delle persone che poi hanno votato contro la mozione Boldrin. Quel tipo di partito è nato morto. Non andrà mai da nessuna parte, una volta che al consumatore viene offerto di meglio.
La sfida è offrire qualcosa di meglio di quello che offre il M5S, ma nella maniera in cui lo offre il M5S.
[commento originariamente scritto su NfA]

Cambiare nome a Fare per Fermare il Declino

"Fermare" e "Declino" hanno connotazioni negative.
"Fare" è già meglio, ma non mi convince, soprattutto l'uso dell'infinito, anche se devo ammettere che ci sono anche motivi personali, dato che parlo un po di Turco, ed in Turco fare significa topo oppure mouse (quello dei computer), ed ogni volta che leggo fare usato come sostantivo mi viene immediatamente in mente questa associazione.
 Sia il nome che il simbolo del M5S sono semanticamente più potenti e si propongono di veicolare un messaggio completamente positivo.