Tuesday, 24 December 2013

La tassa d'imbarco "comunale" arriva o non arriva a Marsala?

Originalmente pubblicata il 23/12/2013 07:24:00 su Marsala.TP24.it

Aeroporto di Birgi. La tassa d'imbarco "comunale" arriva o non arriva a Marsala?

Negli ultimi 20 anni i politici di svariate fazioni hanno presentato il federalismo come la panacea di tutti i mali che zavorrano la ormai ultrasessantenne Repubblica Italiana. Promettevano agli elettori la Svizzera o l'Australia, ma quando sono passati dalle promesse ai fatti, all'atto pratico purtroppo il federalismo è stato implementato in maniera alquanto bizzarro, se non proprio usato come mero paravento per cercare di nascondere l'introduzione di nuovi balzelli. Un caso del genere pare essere quello della curiosamente denominata "addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili" (sic!). In quel nome l'aggettivo curioso è quel "comunale", posto su un tributo che di comunale, almeno fino ad oggi, ha avuto ben poco. Nei biglietti aerei o nelle corrispettive ricevute, lo spazio è ovviamente limitato, per cui quei vettori che scelgono di mostrare il dettaglio delle tasse o degli altri costi aeroportuali, invece di "addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili" generalmente scrivono "tassa comunale". Se ad esempio vi capita tra le mani un biglietto Meridiana, questa addizionale è quella indicata dalla sigla "HB - Tassa Comunale", per la quale dal 1 Luglio 2013 si pagano ben 6 Euro e 50 centesimi ogni volta che ci si imbarca su un aereo in un qualsiasi aeroporto italiano. Questa tassa d'imbarco "comunale" fuinizialmente introdotta dalla finanziaria del 2003. Il buongiorno si vide dal mattino: all'epoca venne richiesto ai passeggeri un obolo di 1 Euro ad imbarco, a cui negli anni si sono aggiunti incrementi su incrementi, ma nonostante il nome, i primi 30 milioni di Euro incassati ogni anno vennero destinati al bilancio dello Stato, e dell'eccedenza, ma solo per il primo Euro, l'80% venne riservato al Ministero dell'Interno, per contribuire a pagare la sicurezza negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie, ed appena il 20% ai comuni.
Quali comuni? I comuni del sedime aeroportuale o con lo stesso confinanti, in ragione di due parametri: la percentuale di territorio comunale inglobato nel sedime, e la percentuale di territorio comunale totale limitato ai primi 100 chilometri quadrati. Per fare un esempio, quella piccola parte dei soldi raccolti dagli imbarchi a Linate che finisce ai comuni viene divisa tra 3 comuni: il 74% finisce a Peschiera Borromeo, il 13,2% a Milano ed il 12,8% a Segrate. Un caso abbastanza curioso è quello di Marsala: a me risulta, da una consultazione delle cartografie dei confini amministrativi pubblicati dall'ISTAT in occasione del censimento del 2010 (e scaricabili da chiunque all'indirizzo http://www.istat.it/ambiente/cartografia/), che mentre buona parte del sedimeaeroportuale dell'aeroporto di Trapani Birgi si trovi nel territorio del Comune di Trapani, che una minore parte del sedime aeroportuale, compresa la parte finale delle due piste dal lato del mare, si trovi nel territorio del Comune di Marsala. Mi par di capire che proprio questa "compartecipazione" al sedimeaeroportuale sia anzi la ragione per la quale alcuni politici marsalesi riterrebbero opportuno cambiare in "Trapani Marsala" la denominazionedell'aeroporto. Ricordandoci che tra l'altro la legge permetterebbe addirittura la compartecipazione al gettito anche nel caso di comuni soltanto confinanti con il sedime aeroportuale, si potrà immaginare la mia sorpresa quando mi sono andato a trovare i riepiloghi delle spettanze preparati per gli ultimi 10 anni dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell'Interno, e leggendoli, non ho trovato mai citato il nome di Marsala. Mai. Nemmeno una volta. Per chi volesse vedere con i propri occhi, questa é la lista dei riepiloghi in ordine per anno di raccolta (l'anno di spettanza è quello successivo a quello di raccolta):
2004: http://finanzalocale.interno.it/ser/ad_imb/2005/imb2005.html
2005: http://finanzalocale.interno.it/ser/ad_imb/2006/imb2006.html
2006: http://finanzalocale.interno.it/ser/ad_imb/2007/imb2007.html
2007: http://finanzalocale.interno.it/ser/ad_imb/2008/imb2008.html
2008: http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com101209bis_all.pdf
2009: http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com211210all.pdf
2010: N/A
2011: http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com101212all.pdf
2012: http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com161013bis_all.pdf
A questo punto mi chiedo: sono solo io che non sono riuscito a trovare il riepilogo con il nome di Marsala? Oppure il nome di Marsala c'è nei riepiloghi che ho trovato, ma solo io non riesco a leggerlo? Oppure il nome di Marsala non c'è?
Dato che pare che a Marsala non arrivi niente, sono solo io che ho capito bene la legge, oppure non l'ho capita, o meglio, al Comune di Marsala tocca o non tocca una porzione dell'addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili? E se tocca, come e dove arriva? E se non arriva, qualcun altro se n'è accorto in questi 10 anni?
Da notare che ho fatto già la prova inversa, ed ho cercato per il 2013 nell'apposito database sul federalismo fiscale nel rendiconto per le "Altre erogazioni di risorse che non costituiscono trasferimenti", e non ho trovato nulla per Marsala:
http://finanzalocale.interno.it/apps/floc.php/spettanze/index/codice_ente/5190820120/cod/1/anno/2013/md/0/livello_voce/2/cod_spett_sup/003437
Mentre ho trovato 37 mila Euro e rotti per Trapani:
http://finanzalocale.interno.it/apps/floc.php/spettanze/index/codice_ente/5190820210/cod/1/anno/2013/md/0/livello_voce/2/cod_spett_sup/003437
E nel caso sia conoscenza comune tranne che del sottoscritto che questi soldi non arrivino, qualcuno sa se siano stati fatti nel frattempo dei passi per far aggiungere Marsala alla lista dei Comuni a cui tocca una compartecipazione su questa addizionale? Ad esempio, qualcuno ha contattato la Direzione Generale per gli Aeroporti ed il Trasporto Aereo presso il Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione ed i Servizi Informativi e Statistici del Ministero delleInfrastrutture e dei Trasporti per chiedergli se a loro risulta che parte del sedime aeroportuale, e certamente il confine dello stesso, insiste sul territorio del Comune di Marsala? E se magari siano stati fatti anche passi per ottenere quanto non è stato trasferito a Marsala in questi 10 anni, e per evitare che non venga trasferito nulla nei prossimi 10 anni?
Chiudo con una nota molto importante: dai rendiconti del Ministero dell'Interno parrebbe che l'importo di questa "tassa comunale" sia ben poca cosa. Poche decine di migliaia di Euro ogni anno da dividersi tra Trapani e forse un giorno Marsala. In realtà potrebbe non essere così. Nel senso che chissà, oltre a qualche comune qua e là, al Ministero dell'Interno potrebbero aver magari sbagliato qualche operazione algebrica e si potrebbero essere persi uno zero? Ma questa è materia per il prossimo articolo.

Sunday, 15 December 2013

Dove finisce il gettito dell'addizionale comunale sui diritti d'imbarco?

Ho proposto la seguente bozza di interrogazione parlamentare sulla "addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili" a 4 parlamentari del M5S:

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministero dell'Economia e delle Finanze. 
- Per sapere
 - premesso che:
Ogni volta che un passeggero si imbarca su un aereo negli aeroporti italiani, questi deve versare 6 Euro e 50 centesimi che finiscono nel
la cosiddetta "addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili", quella che i passeggeri trovano descritta dai vettori nei loro biglietti aerei come "HB - Tassa Comunale". Questi 6.50 Euro sono così determinati:
- 1.00 Euro dal comma 11 dell'articolo 2 della Legge 24 dicembre 2003, n. 350;
- 1.00 Euro dal comma 2 dell'articolo 6-quater della Legge 31 marzo 2005, n. 43;
- 0.50 Euro dal comma 1329 dell'articolo 1 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296;
- 2.00 Euro dall'allegato della Legge 27 ottobre 2008, n. 166;
- 2.00 Euro dal comma 75 dell’articolo 4 della Legge 28 giugno 2012, n. 92.
ENAC ci informa che 73.075.007 di passeggeri sono partiti dagli aeroporti italiani nel 2012, ci dovremmo quindi aspettare un gettito da questa cosiddetta "Tassa Comunale" di quasi 328.837.531 milioni di Euro (e 50 centesimi) per il 2012, ipotizzando simili livelli di traffico aereo civile e stante l'incremento di 2 Euro a partire dal 1 Luglio del 2013, di circa 400 milioni di Euro nel 2013 e di oltre 475 milioni di Euro per il 2014.
Il comma 11 dell'articolo 2 della Legge 24 dicembre 2003, n. 350 prevedeva nella sua forma originale che il 20% di questo gettito eccedente i primi 30 milioni di Euro raccolti venisse ripartito a favore dei comuni del sedime aeroportuale o con lo stesso confinanti. Successivamente la Legge 31 marzo 2005, n. 43 ha innalzato il gettito oggetto di ripartizione a favore di tali comuni al 40% della parte dell'addizionale la cui destinazione non sia altrimenti specificata.
Si intende chiedere se il Governo:
1) sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
2) se esistano rendiconti consultabili pubblicamente che sin dall'entrata in vigore della Legge 24 dicembre 2003, n. 350:
- elenchi le somme raccolte dalla "addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili",
- elenchi la destinazione delle somme raccolte dalla "addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili",
- elenchi per ogni comune la percentuale della ripartazione ad essi destinata;
3) e di come e quando le parti a loro spettanti siano state effettivamente ripartite ai comuni interessati;
4) In maniera specifica si intende chiedere a quanto ammonti il gettito per gli anni 2011 e 2012, e se le somme spettanti ai comuni interessati siano effettivamente state ripartite, e nel caso queste non fossero state ancora erogate, quale ne sia la ragione e come il governo intenda porvi rimedio.

Addizionale comunale sui diritti d'imbarco

Una delle tasse aeroportuali che si pagano in Italia quando si comprano i biglietti aerei é l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco, impropriamente chiamata "Tassa Comunale", impropriamente perché il gettito di tale tributo ritorna soltanto in minima parte ai Comuni sedi di sedime aeroportuale.
Questa addizionale comunale sui diritti d'imbarco viene generalmente identificata sulla documentazione relativa ai biglietti aerei con la sigla "HB - Tassa Comunale", e dal 1 Luglio é passata da €4,50 ad imbarco di passeggero a ben €6,50.
Questi 6,50 Euro vengono determinati dai seguenti interventi legislativi succedutisi negli ultimi 10 anni:

  • 1.00 Euro dal comma 11 dell'articolo 2 della Legge 24 dicembre 2003, n. 350;
  • 1.00 Euro dal comma 2 dell'articolo 6-quater della Legge 31 marzo 2005, n. 43;
  • 0.50 Euro dal comma 1329 dell'articolo 1 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296;
  • 2.00 Euro dall'allegato della Legge 27 ottobre 2008, n. 166;
  • 2.00 Euro dal comma 75 dell’articolo 4 della Legge 28 giugno 2012, n. 92.
In dettaglio:
1 Euro viene dall’articolo 2, comma 11, della Legge 24 dicembre 2003, n.350 - "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2004)"

11. Per l'anno 2004 e' istituita l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili. L'addizionale e' pari ad 1 euro per passeggero imbarcato ed e' versata all'entrata del bilancio dello Stato, per la successiva riassegnazione per la parte eccedente 30 milioni di euro in un apposito fondo istituito presso il Ministero dell'interno e ripartito sulla base del rispettivo traffico aeroportuale secondo i seguenti criteri:
a) il 20 per cento del totale a favore dei comuni del sedime aeroportuale o con lo stesso confinanti secondo la media delle seguenti percentuali:
percentuale di superficie del territorio comunale inglobata nel recinto aeroportuale sul totale del sedime;
percentuale della superficie totale del comune nel limite massimo di 100 chilometri quadrati;
b) al fine di pervenire ad efficaci misure di tutela dell'incolumita' delle persone e delle strutture, l'80 per cento del totale per il finanziamento di misure volte alla prevenzione e al contrasto della criminalita' e al potenziamento della sicurezza nelle strutture aeroportuali e nelle principali stazioni ferroviarie.

1 Euro viene dall’articolo 6-quater, comma 2, del Decreto Legge 31 gennaio 2005, n.7 "Disposizioni urgenti per l'universita' e la ricerca, per i beni e le attivita' culturali, per il completamento di grandi opere strategiche, per la mobilita' dei pubblici dipendenti, nonche' per semplificare gli adempimenti relativi a imposte di bollo e tasse di concessione." convertito, con modificazioni, dalla Legge 31 marzo 2005, n. 43

Art. 6-quater. (Disposizioni in materia di diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili) - 1. All'articolo 2, comma 11, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e successive modificazioni, che istituisce l'addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) alla lettera a), le parole: "20 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "40 per cento";
b) alla lettera b), le parole: "80 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "60 per cento".
2. L'addizionale comunale sui diritti di imbarco e' altresi' incrementata di un euro a passeggero. L'incremento dell'addizionale di cui al presente comma e' destinato ad alimentare il Fondo speciale per il sostegno del reddito e dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione del personale del settore del trasporto aereo, costituito ai sensi dell'articolo 1-ter del decreto-legge 5 ottobre 2004, n. 249, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 dicembre 2004, n. 291.
3. Le maggiori entrate derivanti dall'incremento dell'addizionale, disposto dal comma 2, sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate ad apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ai fini del loro trasferimento al Fondo speciale di cui al medesimo comma 2. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

50 centesimi di Euro dal comma 1329 dell'articolo 1 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)."

1328. Al fine di ridurre il costo a carico dello Stato del servizio antincendi negli aeroporti, l'addizionale sui diritti d'imbarco sugli aeromobili, di cui all'articolo 2, comma 11, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e successive modificazioni, e' incrementata a decorrere dall'anno 2007 di 50 centesimi di euro a passeggero imbarcato. Un apposito fondo, alimentato dalle societa' aeroportuali in proporzione al traffico generato, concorre al medesimo fine per 30 milioni di euro annui. Con decreti del Ministero dell'interno, da comunicare, anche con evidenze informatiche, al Ministero dell'economia e delle finanze, tramite l'Ufficio centrale del bilancio, nonche' alle competenti Commissioni parlamentari e alla Corte dei conti, si provvede alla ripartizione del fondo tra le unita' previsionali di base del centro di responsabilita' "Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile" dello stato di previsione del Ministero dell'interno.

2 Euro dall'allegato modifiche apportate in sede di conversione al Decreto Legge 28 Agosto 2008 N. 134 nella Legge 27 ottobre 2008, n. 166 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 agosto 2008, n. 134, recante disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi"

dopo il comma 5 sono aggiunti i seguenti:
"5-bis. All'articolo 6-quater, comma 2, primo periodo, del decretolegge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, le parole: "di un euro a passeggero" sono sostituite dalle seguenti: "di tre euro a passeggero".
Il comma 3 del medesimo articolo 6-quater e' sostituito dal seguente:
"3. Le maggiori somme derivanti dall'incremento dell'addizionale, disposto dal comma 2, sono versate dai soggetti tenuti alla riscossione direttamente su una contabilita' speciale aperta presso la Tesoreria centrale dello Stato, gestita dall'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e intestata al Fondo speciale di cui al comma 2. L'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC) provvede a comunicare semestralmente al Fondo di cui al comma 2 il numero dei passeggeri registrati all'imbarco dagli scali nazionali nel semestre precedente, suddiviso tra utenti di voli nazionali e internazionali per singolo aeroporto".

2 Euro vengono dall’articolo 4, comma 75, della Legge 28 giugno 2012 , n. 92 "Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita."


75. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 6-quater, comma 2, del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, come modificato dal comma 48 dell'articolo 2 della presente legge, l'addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili di cui all'articolo 2, comma 11, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e' ulteriormente incrementata, a decorrere dal 1° luglio 2013, di due euro a passeggero imbarcato. Le maggiori somme derivanti dall'incremento dell'addizionale disposto dal presente comma sono versate all'INPS con le stesse modalita' previste dalla disposizione di cui al comma 48, lettera b), dell'articolo 2, e in riferimento alle stesse si applicano le disposizioni di cui ai commi 49 e 50 del medesimo articolo 2.
Qui i citati comma 48, 49 e 50 dell'articolo 2:

48. All'articolo 6-quater del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2, dopo le parole: «e' destinato» sono inserite le seguenti: «fino al 31 dicembre 2015»;
b) dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:
«3-bis. La riscossione dell'incremento dell'addizionale comunale di cui al comma 2 avviene a cura dei gestori di servizi aeroportuali, con le modalita' in uso per la riscossione dei diritti di imbarco. Il versamento da parte delle compagnie aeree avviene entro tre mesi dalla fine del mese in cui sorge l'obbligo.
3-ter. Le somme riscosse sono comunicate mensilmente all'INPS da parte dei gestori di servizi aeroportuali con le modalita' stabilite dall'Istituto e riversate allo stesso Istituto, entro la fine del mese successivo a quello di riscossione, secondo le modalita' previste dagli articoli 17 e seguenti del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. Alle somme di cui al predetto comma 2 si applicano le disposizioni sanzionatorie e di riscossione previste dall'articolo 116, comma 8, lettera a), della legge 23 dicembre 2000, n. 388, per i contributi previdenziali obbligatori.
3-quater. La comunicazione di cui al comma 3-ter costituisce accertamento del credito e da' titolo, in caso di mancato versamento, ad attivare la riscossione coattiva, secondo le modalita' previste dall'articolo 30 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni».
49. I soggetti tenuti alla riscossione di cui all'articolo 6-quater, comma 2, del decreto-legge n. 7 del 2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 43 del 2005, come modificato dal comma 48 del presente articolo, trattengono, a titolo di ristoro per le spese di riscossione e comunicazione, una somma pari allo 0,25 per cento del gettito totale. In caso di inadempienza rispetto agli obblighi di comunicazione si applica una sanzione amministrativa da euro 2.000 ad euro 12.000. L'INPS provvede all'accertamento delle inadempienze e all'irrogazione delle conseguenti sanzioni. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689.
50. All'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e' aggiunta, in fine, la seguente lettera:
«h-quinquies) alle somme che i soggetti tenuti alla riscossione dell'incremento all'addizionale comunale debbono riversare all'INPS, ai sensi dell'articolo 6-quater del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, e successive modificazioni».

Saturday, 7 December 2013

Il dumping spagnolo

AENA ha perso nel 2012 quasi 400 milioni di Euro sui servizi aeroportuali (pag. 84 del Conto Economico Consolidato 2012), e questo senza nemmeno considerare eventuali interventi mercatistici delle comunità locali. Mi pare di capire che altri concorrenti facciano lo stesso, anche se magari non in così grande stile.
Il Gruppo AENA dipende formalmente dal Ministero dei Lavori Pubblici spagnolo.
Ora, o si riesce seriamente a impedire alla Spagna & Co. di continuare con questo comportamento, o bisogna prendere atto che per mettere gli operatori turistici italiani su un piano di parità con i propri concorrenti tocca perlomeno pareggiare gli incentivi spagnoli colpo su colpo.
Sono perfettamente d'accordo che non tocchi certo alle società di gestione aeroportuale, anche perché ne singolarmente né collettivamente avrebbero mai la forza di contrastare uno Stato sovrano di quelle dimensioni, e d'altra parte, tranne rarissimi casi, non hanno generalmente i mezzi per potere implementare politiche mercatistiche volte a bilanciare l'immane dumping spagnolo, se non in maniera velleitaria e comunque soltanto per brevi periodi prima di suicidarsi finanziariamente. 
Anche quando intervengono le comunità locali, penso alla Puglia o alla ex Provincia Regionale di Trapani, pur se oggettivamente maggiormente in grado di investire le risorse delle comunità locali per mitigare gli effetti distorsivi determinati dalle politiche dei concorrenti, rimane il fatto che questi interventi sono scoordinati, raramente armonizzati, a macchia di leopardo, e non di rado finiscono per danneggiare mercantilisticamente più i propri micro-concorrenti italiani che i grandi concorrenti esteri.
Mi pongo a questo punto cinque domande:

  • Mi chiedo quindi che azioni svolga in merito il governo centrale italiano? 
  • Mi chiedo altresì se all'interno dei ministeri ci sia una benché minima comprensione dell'argomento?
  • Mi chiedo poi se prima di parlare di turismo come una risorsa dal potenziale inespresso, i politici italiani abbiano mai collegato i neuroni e si siano mai chiesti come fare ad avviare un circolo virtuoso incentivando l'ingresso di turisti stranieri, e si siano chiesto cosa e come facciano i paesi concorrenti?
  • Ricordandomi che Malaga o Antalya fanno ognuno quasi il doppio dei passeggeri dei 4 aeroporti siciliani tutti assieme appassionatamente, e se escludessimo dal computo gli indigeni questo moltiplicatore esploderebbe, mi domando infine se per caso in Sicilia, ma volendo un po' in tutta Italia, in questo caso non sia e non si stia sbagliando qualcosa di macroscopico?

Thursday, 5 December 2013

C'é Inter e INTER, ma anche Trapani e TRAPANI

Per tutti gli interisti per cui il Trapani non ha giocato contro l'INTER: vero, verissimo, ma é pure che vero che l'Inter non ha giocato contro il TRAPANI: di titolari Boscaglia ne ha schierato soltanto uno: Martinelli.

Buona parte di chi é partito titolare a San Siro di Sabato generalmente potrebbe non trovare posto nemmeno in panchina. Uno di questi é Madonia, quello che ha segnato il 3-2 al novantesimo.

Per l'interista che fosse curioso in merito, la formazione tipo del Trapani é:

Nordi, Garufo, Pagliarulo, Martinelli, Rizzato, Finocchio, Ciaramitaro, Pirrone, Nizzetto, Mancosu, Gambino;

mentre quella scesa in campo contro l'Inter é:

Marcone, Dai, Martinelli, Terlizzi, Priola, Basso, Caccetta, Vitale, Pacilli, Iunco, Abate.

Saturday, 9 November 2013

Gnazziu Buttitta in Venexiano

Qualche Veneziano che la traduca come si deve lo troveremo pure immagino, nel frattempo la parte centrale, con le mie limitate facoltá venetolinguistiche (ho vissuto a Venezia un paio d'anni negli anni '70) ed una bella risciacquata in laguna grazie a http://www.venetieventi.it/GVR/ita/gvr/esercizi/ignazio_buttitta.htm:

On povolo
tachelo ai stali
spojalo
stropege la boca,
el xe ancora libaro.

Cavege el laoro
el pasaporto
la tola a onde che el magna,
el leto a onde che el dorme,
el xe ancora sior.

On povolo,
el vien poareto e servo,
quando che i ge roba la lengoa,
bia in dota dai so veci:
el xe perdesto par senpre.

Sunday, 20 October 2013

Seven feet of Sicilian ground

From reports surfacing in the Italian media, we know that at least five out of the hundreds of people who died the 3rd of October a few miles south of Lampedusa were buried as proper human beings. The Italians government has shipped the bodies of the deads all around Sicily, and the community of the small Sicilian town of San Biagio Platani decided to grant them a proper funeral.
San Biagio Platani is one of the poorest municipality in Europe, the yearly average nominal income is just over 6200 Euro, but even so they embraced the proposal of a local businessman, Sig. Enzo di Franco, and decided to tax themselves to collect the money required for a proper sending off. The local fuel station's owner, Sig. Salvatore Capodicasa, acted as the collector, and all members the community contributed each as for their own means, meanwhile local artisans and tradesmen prepared the graves and the tombstones.
As they couldn't know the religion of the deceased ones, a local muslim, Sig.ra Rizki Suad, got in touch with the Imam of Agrigento, and together with the Catholic priest of the town, they agreed to use for the tombstone a sentence from the Quran ("Ogni anima avrà la sua morte", that's it "Every soul will taste of death"), and then they celebrated a solemn funeral using the rites of both religions.
A thousand of the citizen of San Biagio Platani, more than half of the resident population, decided to come to the funeral to pay their respect, and most of them walked with the coffins to their graves, with local woman and children offering flowers and prayers, as per the Sicilian tradition. The major of the town, Sig. Filippo Borromeo, suggested the municipality will grant the honorary citizenship of San Biagio Platani to the five poor souls.

Sources (in Italian):

Wednesday, 21 August 2013

Don't expire passwords of AD users the ADSI way

How to set as never to expire the password of Active Directory users through PowerShell using the ADSI adapter:

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$users = Import-Csv c:\temp\users.csv

foreach ($user in $users) {
        try {
                $ldap= "LDAP://" + "CN=" + $user.DisplayName + ",OU=Test,dc=riolo,dc=co,dc=uk"
                $u= [ADSI]$ldap
                $u.Put("userAccountControl", $u.UserAccountControl.Value -bor 65536)
                $u.SetInfo()
            }
        catch [System.Object]
            {
                Write-Output "Could not update user $($user.DisplayName), $_"
            }
   }

And this is an example of users.csv:

DisplayName
Alessandro Riolo
Ale Riolo
Alex Riolo
Alejandro Riolo
Alexander Riolo
Iskandar Riolo
Iskender Riolo
Aleksander Riolo
Sandro Riolo
Sasha Riolo
Alasdair Riolo
Alister Riolo

Create AD users in PowerShell following the ADSI way

How to create Active Directory users in PowerShell using the ADSI adapter:

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031
032
$users = Import-Csv c:\input\users.csv

$ou = [ADSI]"LDAP://OU=Test,dc=riolo,dc=co,dc=uk"

foreach ($user in $users) {
        try {
                $user
                $cn= "CN=" + $user.DisplayName
                $u = $ou.Create("user", $cn)
                $u.Put("sAMAccountName", $user.UserLogonName)
                $u.Put("UserPrincipalName",$user.UserLogonName + "@riolo.co.uk")
                $u.Put("sn", $user.LastName)
                $u.Put("givenName", $user.FirstName)
                $u.Put("displayName", $user.DisplayName)
                $u.Put("description", $user.Description)
                $u.Put("title", $user.JobTitle)
                $u.Put("company", $user.Company)
                $u.Put("department", $user.Department)
                $u.Put("manager", "CN=" + $user.Manager + ",OU=Test,dc=riolo,dc=co,dc=uk")
                $u.SetInfo()
                $u.Put("userAccountControl", (65536 -bor $u.userAccountControl.Value))
                $u.SetPassword("************")
                $u.psbase.InvokeSet("AccountDisabled",$false)
                $u.IsAccountLocked = $false
                $u.SetInfo()
                $u
            }
        catch [System.Object]
            {
                Write-Output "Could not create user $($user.UserLogonName), $_"
            }
   }

Where most lines will be self explanatory, bar perhaps:

021
                $u.Put("userAccountControl", (65536 -bor $u.userAccountControl.Value))
  

For which please look [1], [2] and above all [3].

And this is an example of users.csv:

UserLogonName,FirstName,LastName,DisplayName,Description,JobTitle,Department,Company,Manager
Test_User_1,Test User 1,MyApp,Test User MyApp 1,Test User for MyApp 1,Test User,QA Team,Riolo inc.,QA Manager

Tuesday, 18 June 2013

Il sogno di Tayyippuccio

Ero a Istanbul da poco dopo il terremoto a poco prima delle elezioni in cui vinse l'AKP, anzi, andai pure ai seggi a fotografare le dita macchiate di china, e la situazione era tragica. Nel 2000/2001 i negozietti sulla Istiklal andavano via per poche decine di milioni di lire (italiane), la gente non sapeva dove sbattere la testa, nei supermercati aggiornavano i prezzi più volte al giorno, parevano contatori, in provincia, a Niğde, ho visto vendere le patate a 50 lire italiane al chilo, al dettaglio perché se compravi all'ingrosso il contadino rassegnato ti diceva "dammi quello che mi vuoi dare", e a Niğde erano ricchi rispetto alle province orientali. In estate mi feci il tour delle 12 isole attorno a Fethiye in barca pagando la bellezza di 2500 lire italiane, pasta asciutta inclusa.

Son tornato nell'estate del 2003, pareva un altro paese dopo appena 8 mesi dei governi di Gül e di Erdoğan. Dopo un lungo e tempestoso freddo inverno sulla Turchia splendeva il sol dell'avvenire. Vero è che parte del merito è delle riforme di Derviş e Cottarelli (sapevate che la Turchia ha recentemente avuto un proconsole italiano?), ma dal punto di vista economico fino ad oggi non c'è alcun paragone possibile tra i governi AKP ed i precedenti, tranne parzialmente l'ultimo Ecevit.

Quando Tayyippuccio passa all'incasso per aver fatto il minimo sindacale, o anche meno, io non mi arrabbio quindi con lui ma con le bacare perse (e un parramu ri fimmini, una volta dovetti stringere la mano a za Tansu, non basta tutta la varichina del mondo) che gliel'hanno reso possibile e permesso. Quando si criticano i politici dell'AKP come si fa a non essere ancor più critici nei confronti del resto della classe politica turca, che ha permesso a Tayyippuccio di arrivare dov'è arrivato e di risolvere una marea di questioni elementari che loro non erano riusciti nemmeno a comprendere. Io non so come un fatto che Erdoğan sia corrotto, anche se ho sentito innumerevoli volte amici e conoscenti spergiurarlo, ma so come un fatto che dei suoi predecessori erano sia corrotti che inetti, oltre che altrettanto illiberali ed autoritari.

Discutevo jeri su Twitter, oggi su Facebook, domani chissà sul fatto che anch'io, come tanti, ritenga abbastanza provabile la congettura che vede in federalismo e democrazia diretta le chiavi per spiegare la ricchezza degli Svizzeri. La Svizzera fino al 1850 era sempre stata, e per sempre intendo sempre, un paese più povero e meno benestante della Sicilia. Il cambio di rotta iniziò con la costituzione del 1848, che introdusse il federalismo, ed il boom si ebbe dopo il 1874, con la costituzione che introdusse la democrazia semi-diretta. Il problema è che ci vollero 60 anni, tra 2 e 3 generazioni, per attuare la potenzialità di queste riforme. Avvicinare i centri decisionali ai cittadini, come fa il federalismo (fatto bene, non il ridicolo accrocchio donatovi dai Leghisti), e renderli capaci di un controllo retroazionato nei confronti della classe rappresentativa, li responsabilizza e sul lungo andare li migliora, trasformandoli da uccellini con la bocca aperta che starnazzano quando lo stato chioccia non li imbocca, in valenti e puntigliosi ragionieri su ogni potenziale rischio di spesa che abbia a che fare con il settore pubblico.

Le manifestazioni del parco di Ghezi sono un ottimo punto di inizio, di un processo di cui probabilmente non vedremo la conclusione nel corso della nostra vita. In Turchia dovranno riscrivere più volte il contratto sociale, sarà interessante vedere come. Hanno nei libri di storia gli esempi di tanti altri paesi, c'è da sperare che prendano soltanto il meglio, ma è difficile non dubitarne purtroppo. In questo processo Erdoğan è oggi chiaramente dalla parte della conservazione, è il cattivo primo ministro autoritario che vuole trasformare il suo paese nella sua personale utopia, ma se riuscissimo a dare uno sguardo dall'alto, è allo stesso tempo una figura positiva, perché è sotto la sua egida che milioni di Turchi si sono elevati da una situazione di generale penuria materiale ad una di piu generalizzato benessere che permetterà ai loro figli di intraprendere studi avanzati, venire a contatto con altre esperienze ed idee, sfidare lo status quo autoritario e patriarcale in cui l'esperienza politica turca sembra infognata da sempre. I ragazzi di piazza Taksim sono l'avanguardia di un processo storico che cancellerà necessariamente il sogno di Tayyippuccio, a meno che questi non riesca a coniugarlo con quegli aspetti che al momento gli sono chiaramente avulsi.

[Pubblicato su IstanbulAvrupa il 18 Giugno 2013]

Il futuro di Tayyippucc​io

Sandro Brusco mi ha fatto un paio di domande su NoiseFromAmerika, tra cui: Erdoğan resterà in sella saldo o sarà disarcionato?A gentile domanda, ho così risposto:

Gli assassinii politici in Turchia sono abbastanza comuni, ma, rituali o meno che siano, all'interno delle fazioni in cui sono divisi, i Turchi generalmente non ne compiono, specialmente parricidi. La vicenda di Deniz Baykal è emblematica. Il tipo ha presieduto a 18 anni di sconfitte, perdendo 4 elezioni legislative di seguito, la seconda delle quali in malo modo, ed i suoi compagni di partito sono sempre stati incapaci di sbalzarlo dalla sella, anche quando all'ennesima batosta si dimise e per una quindicina di mesi di interregno praticamente si rifiutò di regnare, prima di essere richiamato a furor di popolo sul trono. Oltre che ad una mentalità spiccatamente patriarcale ed ad un diffuso sentimento di rispetto e venerazione per i propri anziani, i Turchi anche sotto questo aspetto come altri sono ben più Romani di noi, questo carattere per me alquanto problematico da integrare con un compiuto processo democratico è determinato da incentivi ben più contemporanei ed ahimè condivisi dai politici italiani: in Turchia votano con le liste bloccate da decenni ormai! Questo detto, a me sorprenderebbe non poco vedere Tayyippuccio disarcionato da un complotto di Tayyippisti, per cui suppongo che se dovessimo aspettare una ipotetica quinta colonna che lo possa rovesciare, il nostro possa dormire beato tra due guanciali. Nell'AKP ci sono tanti personaggi gentiliani, nel senso che pare chiaro ritengano la loro ideologia possa affermarsi naturalmente, in una sorta di processo evolutivo, ma ad occhio e croce quelli che credono alla necessità di bastoni, purghe e olio di ricino, per convinzione, mancanza della stessa o amor de la cadrega, in questo momento tengono in mano il bastone del comando.

Restano ai suoi tanti nemici l'assassinio reputazionale à la Baykal, ma Tayyippuccio tranne il troppo amore per i figli pare non avere vizi personali, e finché l'economia tiene botta troppi elettori gli perdonerebbero anche quelli da saccoccia, oppure l'omicidio vero e proprio, e spero non arrivino a tanto sia ovviamente per mia convinzione morale sia perché ne farebbero un martire per generazioni, oppure l'avvelenamento mascherato da attacco di cuore atto II, oppure la preghiera agli Dei perché lo portino seco nel Regno dei Cieli al più presto, ma con Istanbul che sta diventando velocemente la mecca europea della sanità privata, e con i mormorati interessi personali nel settore della vittima sacrificale, saranno preghiere non semplici da esaudire sul breve.

E le elezioni? Quello che molti non aggiungono, quando si racconta che il reddito pro capite dei Turchi è triplicato sotto l'egida di Tayyippuccio, è che questa moltiplicazione non è stata uniforme. Per molti, negli ultimi 10 anni, il reddito è decuplicato. Sarà molto difficile convincere legioni di elettori a cambiare cavallo, a meno di possenti crisi economiche. L'AKP potrebbe però perdere la maggioranza assoluta, soprattutto se perdesse il voto delle nuove generazioni o delle grandi città, ad esempio il ritardo urbanistico di Istanbul è sconcertante, il traffico è peggio di quello di Palermo e cento volte più complicato da mitigare, l'inferno in terra. Ma pur perdendo la maggioranza assoluta, tra MHP e Curdi, qualcuno con cui fare un governo di coalizione lo potrebbero trovare. Se Tayyippuccio perdesse il referendum sul presidenzialismo, a quel punto sarebbe più probabile ipotizzare un atterraggio morbido à la derrière de Gaulle, ma chi sarà lo Chaban-Delmas della situazione che gli riesca a riscrivere il contratto sociale?

Sul resto, specialmente sull'economia turca, che ti preavviso a me profuma di palloncino, questa sì una speranza non vana per gli Antitayyippisti, cercherò di risponderti in un altro post.

Una nota sul cognome di Tayyippuccio: Erdogan non si può leggere, pare il nomignolo di un animale domestico, se proprio non si può scrivere Erdoğan, molto meglio traslitterare in Erdohan.

[Pubblicato su IstanbulAvrupa il 18 Giugno 2013]
[Risposta ad una domanda di Sandro Brusco su NoiseFromAmerika il 17 Giugno 2013]

Sunday, 16 June 2013

Comment to Khalil Al-Anani's Turkey’s uprising is beyond the Islamists

Comment to Khalil Al-Anani's Turkey’s uprising is beyond the Islamists, published Thursday 13 June 2013 on Arhamonline

Hi Khalil, I wrote an opinion piece a couple of days ago in Italian, totally indipendently from yours, which I just read, but which was reaching very similar conclusions. It is in Italian, this is a link to the article: http://istanbulavrupa.wordpress.com/2013/06/15/tayyippuccio-scelebano-e-parricidi-tayyippisti-di-alessandro-riolo/ I start with a parallel between the 12th year of rule of the Christian Democrats in Italy, 1958, when they lost the control of the streets and sent their police to shot protesting people in the streets. The spark of that revolt was very different, but the causes are much more similar, during a susteined economic growth a great minority of people thought, rightly, that the government was ruling against them, and had lost hope to influence the government through the ballots. The effects in the Italian history were monumental, in the next couple of years after the revolt the christian democrats changed their policies, mitigated their authoritarian attitudes relegating to the fringe their more conservative wing, and presieded over a huge economic leap forward in the '60s. Later I talk about RTE, and compare him with Mrs. Thatcher, and I close the article asking if the AKP will be able to perform what the CHP was never able to do, a political ritual parricide, replacing RTE with someone more amenable a less authoritarian way to rule the country.

Caveat: I do use a few untranslatable word plays, i.e. Mr. Scelba was the Italian christian democrat who in the '50s gave the Italian police its pro-conservative character, so Scelbano is someone who's following or liking its authoritarian policies, a word which I modified in Scelebano to resonate with Talebano, the Italian version of Taliban. Tayyippuccio is the somewhat affectionate diminuitive I do often use when referring to Mr. Erdoğan, and the Tayyippisti are its followers (again, the word in Italian resonates with Teppisti, that's it hooligans or thugs)

Saturday, 15 June 2013

Tayyippuccio Scelebano e parricidi Tayyippisti

Analogamente agli eventi che si stanno svolgendo correntemente in Turchia, anche in Italia, nel dodicesimo anno della Repubblica e di potere democristiano, ci furono grandi proteste in tutte le città, che iniziarono da Genova e si estesero in tutto il paese. La scintilla fu ovviamente molto diversa, ma il problema di fondo era simile, una grande parte della società italiana, non una maggioranza ma numericamente consistente, riteneva, non a torto, che i democristiani governassero contro di loro, ed incapacitati dai risultati elettorali e dalle dinamiche politiche, ad un certo punto, magari non del tutto motu proprio, portarono in strada ed in piazza le loro rimostranze. I capoccia democristiani in quel frangente (Gronchi e Tambroni da un lato, ma soprattutto Andreotti, Spataro, Gonella, Scalfaro e tanti altri nel segno di Scelba dall’altro) mandarono loro contro la polizia Scelbana, o dovremmo dire Scelebana, ed i carabinieri, probabilmente altrettanto Scelebani se non peggio, ed il risultato furono morti e feriti in quantità per un paio di settimane, morti e feriti che portarono alle dimissioni del governo, ed influenzarono sensibilmente le dinamiche politiche precedentemente in atto, anche se fu un processo lento, tant’è che sul breve Scelba ritornò al Viminale, da dove riuscì a vedere addirittura sloggiare il suo capo nominale, Fanfani, che il 29 Marzo del 1961 se ne andò a casa dei Chigi, portandosi dietro baracca e burattini e spedendo definitivamente le feluche alla Farnesina.

Ma Recep Tayyip Erdoğan non è soltanto un Mario Scelba, perché anche se il Siciliano di ferro ha avuto una notevole influenza nel plasmare la società italiana del dopoguerra, la magnitudine di questa influenza non è paragonabile all’impatto che l’Istanbulita di Kasımpaşa sta avendo sui Turchi contemporanei.

Nella vicenda del Parco di Ghezi, a mio avviso, Erdoğan per un po’ ha perso la Trebisonda (confermando per una volta ad alcuni i propri stereotipi ingiusti e ingiustificabilmente razzisti nel vederlo come uno stupido Laz dannatamente fortunato), e visti i suoi stessi commenti su Mubarak e Assad, ha chiaramente fatto una malafiura cosmica, tra l’altro abbastanza gratuita nello specifico, perché quando il vertice esecutivo di un paese enorme come la Turchia rischia di appendersi per le palle impuntandosi su quello che fondamentalmente è un problema locale, uno si domanda giustamente se tutte le rotelle siano a posto, o se dare conto alle voci che insistono nel sostenere un suo tornaconto personale nella tentata speculazione immobiliare. Questo detto, a me ad oggi Tayyippuccio, se non Scelba, più che Mussolini o Hitler, ricorda la Thatcher, un capo del governo che prendendo decisioni e rischi importanti, ha cambiato un grande paese, ma che sul lungo andare si fece abbattere non dalle urne, ma dai suoi stessi commilitanti, perché il potere le aveva chiaramente dato alla testa. A vostra scelta “cumannari è megghiu ca futtiri”, o anche “the strongest poison ever known came from Caesar’s laurel crown”. Se i Turchi fossero come gli Italiani degli anni ’50 (quelli di oggi no, incapaci di gettare tra le macerie un monumento al fallimento come Berlusconi), i coltelli affilati sarebbero fuori da un pezzo, ma l’AKP riuscirà a compiere un parricidio rituale? Dopo aver visto Deniz Baykal portare a casa le cuoia dopo aver perso 4 elezioni, ne dubito, ma chissà, magari qualcuno mi vorrà sorprendere. Riusciranno i Tayyippisti a compiere quel parricidio, si spera ovviamente soltanto rituale, che i Kemalisti non sono mai riusciti a mettere in atto?

[pubblicato su IstanbulAvrupa il 15 Giugno 2013]

Wednesday, 10 April 2013

A thousand words worthier than a picture


I was born in Erice, on the slopes of that solitary mountain overhanging over a large swath of the western coast of Sicily. Known as Jebel Hamid to the cultivated Arabs who ruled on it for 336 years, and dedicated to their beloved Julian from the ever wagering Normans who snatched it on their quest for empire, in even more ancient times got wide and far wafting fame for its legendary temple to Love, dedicated from the Phoenicians to Astarte, from the Hellenes to Aphrodite, and from the Romans to Venus. Sadly, not much remains today of such a celebrated temple, but this adoration of Love must have somewhat influenced me nonetheless, as at some point in life I decided to climb the white cliffs of Albion as I shared with my sweeter half only the language of Shakespeare, well, obviously what passes for the commonly contemporary used subset thereof. My kindergarten was Saint Mark’s square in Venice, where my mother was leaving me free to roam while she was plying her trade in the nearby State Archives, to the utter dismal of that old gloomy policeman who caught me, such a dreadful barbarian, uncountable times riding the wingless lion made of cold stone and dreams. As far as I can remember, I did fall in Venice’s channels only twice, both in summer, and the second time, remembering the monumental scolding I earned the first time, I stubbornly dried myself lying like a lizard on that cold Venetian stone until every single drop of water had evaporated from my clothes. I must confess a close encounter with tens of Murano glasses, on which I once fell face on. As a teenager in Trapani, the sickled city on the harbour on the shadows of Erice, once dear to Saturn and Ceres, nowadays to Mary and Albert, I read my classics in a grammar school dedicated to a Sicilian born Spanish engineer, Don Leonardo Ximenes, to whom, the preeminent designer of so many of their roads and canals, we owe much of the beautiful sights of Tuscany, hence shouldn’t be surprising I decided to study what, wrongly or perhaps not, I thought may be the far front of the contemporary ars technica, computer science, on what I perceived was, and still is, the reddest brick of the engineering persuasion in the language of Dante, the Politecnico of Milan. I didn’t see much of the white domed city to whom England, thanks to the Genoese intercession, ultimately owes George’s flag, really Ambrose’s, as they decided I should pursue my learning seconded on their branch in the quieter shores of the lake of Como, so I was taught the secrets of my guild in the city of silk, a place far more genteel than most of the dreary capital of the Lombards. I had to endure my fair share of congested cities although, when my first employer, a research centre in Monreale, a town crowned by a glorious Normand cathedral, shipped me to consult downtown in Palermo for months on end, and later on, self-inflicted, when I fell in love of my Antiochian wife in Istanbul. If you believe there is such a thing as congestion anywhere in Britain, obviously you haven’t seen either. Back in the 90s in Sicily I consulted in Ministries, in Hospitals, in Sweatshops, under the smelly shadow of a Refinery, later on I trained people in Oracle and Java, Internet and Xml, and I started to enjoy building software. Building software is a complex endeavour, but it has got one advantage: is that rara avis, an IT job you may satisfying explain in simple terms to a layman, so my mother seems to understand it, at least in principle, while she hasn’t got a clue about what my wife, a SAP FI/CO application manager, is really doing for a life. Once my flawless dove, who at the time was working on the SD/PP/PM modules, had naively tried to explain what that meant to my mother, and the result was that the latter thought for years she was working in a warehouse, and was consequently much worried for her health. People I worked with tend to think I am quite amenable to deal with lifeless resources, one of my previous employers’ directors once commented that whatever software system people will throw at me, early or later I’ll find a way to catch it and make it work, either with the hammer or with the chisel. On the other hand, I like to think that without some, at minimum latent, ability to deal with real people, proper breathing and free thinking resources, and without making an effort to understand their needs and requirements, you’re not going to build much software, and release even less of it. Last but not least, after duly paying my taxes for seven years of plenty, at least for the coffers of the Exchequer, I felt constrained in my denizen clothes, I thought I earned the right to vote, so I kindly asked to become a British citizen, a pleasure I was then granted. There is some irony on that, on at least four different accounts: one, as most Sicilians of fair complexion, I must have a fair share of Norman ancestors, who evidently liked living on islands, and it does look like that passes with the blood; two, I am the more tea-drinking Sicilian I ever heard of, I had to endure a life time of people questioning me if by chance I was an Englishman in disguise, a tea bloated Bond perhaps; three, people perceive me as parsimonious, a virtue which generalizing Italians often remark upon as being proper only for the loin fruit of a Genoese father and a Scottish mother, or viceversa; fourth, my father was actually born in a British prison camp in what was then the Occupied Enemy Territory of Eritrea, helping my granddad, who had been captured at Keren, to avoid a passage to India.

Friday, 8 March 2013

La abolición de las provincias italianas

Respuesta a un comentario de alimackita a "La Verdad Sobre Beppe Grillo" de Aixi.
Y luego lo de la abolición de las provincias me parece una meada fuera de tarro.
@alimackita: En el contexto italiano la abolición de las provincias no es una meada fuera de tarro.
Las provincias italianas han sido siempre el martillo utilizado por el gobierno central para controlar la población. Todas las oficinas periféricas del Estado central se organizan sobre una base provincial.
El plan ha sido siempre el mismo: el Estado central firmó un pacto de connivencia con las élites locales, ya sea las élites comerciales ya sea las élites culturales, ofreciéndoles puestos y privilegios en la administración provincial, a cambio de que las élites locales se convierten no sólo en los oídos y los ojos, sino también en las armas del Estado central. Si esto le parece un poco a un esquema colonial, no se sorprenda, porque es exactamente lo que es.
El problema es que ya no funciona, no se ha trabajado ya desde por lo menos 20 años. Hoy, un profesor puede fácilmente imaginar tener que pasar los próximos 40 años pidiendo cada mañana en la puerta de la oficina de la escuelas, una oficina provincial, no por un mandato, pero por alguna miga. Las élites culturales locales han sido traicionados, y las élites comerciales han sido desangrado. Segundo algunas versiones, la presión fiscal total sobre las empresas italianas es hoy más allá del 70%!
Los únicos que hasta ahora no han sido tocados por el colapso del viejo orden, son los que lograron obtener por sí mismos un nombramiento político. Hay 3853 funcionarios provincial electos, sólo para el salario costan a los contribuyentes medio billón de Euros al año. Todo lo que se incluye, la abolición de las provincias le ahorraría al contribuyente italiano cerca de 5 billones de Euros, que es la misma cantidad del tan detestado impuesto predial en la primera casa introducido recientemente.
Es de ninguna manera una sorpresa que la abolición de las provincias disfruta de un amplio apoyo popular.

Thursday, 7 March 2013

M5S en España

Una pregunta sobre el M5S. Sabrìa decirme si es necesario militar en el partido para estar en el como participante, como ciudadano que trabaja en M5S? Como funciona internamente a groso modo el M5S? Si que he leido que para formar parte de el no se debe miiltar en otro partido… pero a ver si podria ayudarme en eso. Grazie.
@David: el M5S no es un partido, sino un movimiento, y se organiza de abajo hacia arriba. La célula base del movimiento es el Meetup, hay muchos en todo el mundo, yo mismo he sido miembro de uno en Londres desde 2006, todavía soy seguro que hay muchos en España también.
No es necesario ser un ciudadano italiano por participar en el Meetup, y si se inscribe a un Meetup y sus actividades, no es necesario militar formalmente en el M5S, por ejemplo yo nunca me uní formalmente en el M5S, y también yo participo activamente en otros movimientos con finalidades que se superponen.
Este es el Meetup “nacional” en España:
Su próximo evento será una reunión en línea el 12 de marzo. Probablemente hablarán en italiano, pero si suficientes españoles se unirán al Meetup, se podría comenzar a organizar eventos en castellano o catalán.
Todo el mundo puede crear un Meetup:
Tiene un pequeño coste, que es repartido entre los miembros.
Tienes que poner la etiqueta “Beppe Grillo”, y notificar al staff del blog a través de este formulario: http://www.beppegrillo.it/meetup/members.php
Los organizadores suelen utilizar nombres como “Amici di Beppe Grillo di Trapani”, por lo que en castellano puede intentar “Amigos de Beppe Grillo de Sevilla” o “Movimiento Cinco Estrellas de Pamplona”.
Este es el programa electoral en castellano de el M5S para las recientes elecciones:
Y esto es en catalán:
Por casualidad absoluta, acabo de leer que ya hay algunos españoles que tratan de crear un Meetup. Si está interesado, mira esto: 


La campaña de octubre de Beppe Grillo

Respuesta a un comentario de alimackita a "La Verdad Sobre Beppe Grillo" de Aixi.
me preocupa que por ejemplo, sus campañas se basen en Grillo dando de que hablar más que en ideas y oír realmente lo que el pueblo italia necesita. Por ejemplo, ha ido Grillo a la región de Messina sólo para nadar en el estrecho? O ha estado en los barrios, charlando con vecinos, trabajadores, jubiladores, jefas de familia?
Aquí hay algunos videos de la campaña electoral de octubre de 2012 de Beppe Grillo para las elecciones del Parlamento siciliano:
Buscando en Youtube, hay literalmente cientos de videos de la campaña.
En memoria viva ningún político había hecho campaña con tanta fuerza en Sicilia, y probablemente nunca jamás.

Evidenza statistica piuttosto improbabile

[In risposta ad un post di Alberto Lusiani su NfA, il quale sosteneva che la Repubblica Italiana abbia investito in infrastrutture in Sicilia poco meno di quanto abbia fatto al Nord]


Come evidenza statistica si puo' usare l'elenco delle opere pubbliche con relativi stanziamenti in costruzione da oltre 30 anni.
L'evidenza statistica sinceramente mi pare alquanto improbabile.
Da Castelvetrano a Rosolini non c'è un millimetro d'autostrada. In provincia di Agrigento non c'è né autostrada né aeroporti, ed in quella di Ragusa, non c'è autostrada, ma in compenso hanno un'aeroporto nuovo di zecca che non ha mai aperto perché lo Stato non vuole pagare i controllori, che invece paga allegramente negli aeroporti che punteggiano ogni 50 km la pianura Padana.
La A29 in provincia di Trapani è un'autostrada per metà falsa, da Alcamo a Trapani è una superstrada che è stata promossa ope legis (ci sono altri casi simili nel Bel Paese?) ad autostrada per far fare belli i politici dell'epoca ("vi abbiamo portato l'autostrada"), ed ad ogni modo, il tronco autostradale vero e proprio, quello che attraversa il Belice verso Mazara, fu notoriamente costruito sulla scia emotiva del terremoto del 1968, come risarcimento morale alla popolazione locale per via di tutti i poveracci che erano morti perché i soccorsi non erano potuti arrivare in tempo, dato lo stato penoso delle strade del tempo. Fa specie dirlo, ma senza terremoto Trapani sarebbe come Agrigento e Ragusa, nemmeno un millimetro di autostrada.
Per costruire la A20 da Messina a Palermo ci sono voluti 36 anni.
A Trapani per dragare il porto hanno dovuto aspettare l'evento sportivo speciale, mancava poco al centenario dell'ultimo dragaggio. A Marsala ancora aspettano il porto, pare ci sia un privato locale interessato a realizzarlo in proprio, incrociamo le dita. Mazara non ne parliamo.
Treni ad alta velocità, o anche solo a 200 km/h, non mi pare di vederne. Anzi, per dirla tutta, di treni non mi pare di vederne per nulla, manco a 100 km/h.
L'unica nota positiva, abbastanza recente, è l'aeroporto di Birgi, per il quale politici locali lungimiranti (perlopiù di area PdL!) sono riusciti a recuperare una ventina di milioni di Euro per rimettere in sesto un vecchio terminal degli anni '60, e con un investimento pubblico annuale di qualche milione di Euro a carico della locale Provincia sono riusciti a convincere Ryanair a farne una base e movimentare 1 milione e mezzo di passeggeri all'anno. Fontanarossa e Punta Raisi continuano purtroppo a sfigurare in qualsiasi confronto con i loro concorrenti (Malaga, Antalya, ...).
Se vado oltre Salerno, vedo reti ferroviarie ad alta velocità, poi come scrivevo sopra, se passo il Rubicone, incontro un aeroporto ogni 50km, autostrade che si intrecciano ogni dove, gallerie, varianti, mega aeroporti che hanno in buona sostanza fallito ogni obiettivo, insomma, diciamo che viene perlomeno da dubitare che ci possa essere una qualsiasi evidenza statistica a supportare l'idea, che trovo alquanto balzana, che in Sicilia si sia potuto investire in infrastrutture più di quanto fatto altrove.
Per dirla tutta, la A20 che citavo sopra, è costata 4 milioni di Euro al chilometro. Ho più volte letto che solo la TAV è venuta finora 32 milioni di Euro al chilometro, e che il tratto Bologna-Firenze, quello con 70 e rotti km di gallerie, sia costato 70 milioni di Euro al km, e che, cosa per me inspiegabile, il tratto Torino-Milano, notoriamente tutto pianura, sia costato 62 milioni di Euro al km. Leggo che la Brebemi verrebbe a costare, se tutto va bene, 38 milioni di Euro al km, e per la Pedemontana ho letto cifre anche maggiori.
Per carità, se servono, che si facciano pure, ma nello stesso tempo, leggo cifre ben inferiori per il progetto della Catania-Ragusa, e già si parla di ridimensionamento.