Tuesday, 28 July 2015

Costi di imbarco in aeroporto: confronto tra Spagna e Sicilia

Se facessimo una top 10 degli aeroporti più cari in Spagna e Sicilia, i 7 aeroporti che servono la Sicilia ed i Siciliani sarebbero tutti tra i primi 9, in compagnia dei grandi hub spagnoli di Madrid e Barcellona.

Gli aeroporti delle mete turistiche spagnole con cui il settore turistico siciliano si trova a competere, o meglio spera un giorno di poter riuscire a competere, sono tutti enormemente meno cari degli aeroporti siciliani.

E questo non ostante da diversi anni a questa parte il governo spagnolo abbia deciso di incrementare la fiscalità aeroportuale: imbarcare un passeggero in Spagna non è probabilmente mai stato così caro.

Gli operatori turistici spagnoli sono ovviamente molto contrariati da questo cambio di politica, perché l'aumento dei costi aeroportuali deprime il traffico aereo, e di conseguenza impatta negativamente lo sviluppo del settore turistico, in special modo delle aree periferiche non altrimenti raggiungibili, come ad esempio le isole.

Ancora oggi, nel 2015, dopo anni ed anni di costante aumento tariffario in Spagna, per una linea aerea il costo di imbarco in aeroporto per ogni passeggero è in genere enormemente più caro in Sicilia che in Spagna.

Chissà quale sarà l'impatto sul turismo siciliano?

Le tabelle alla fine dell'articolo mostrano il costo d'imbarco per passeggero in euro (a sinistra) ed in percentuale del costo dell'aeroporto più caro (Palermo Punta Raisi) per imbarchi su voli diretti nei paesi dello Spazio Economico Europeo.

Si nota immediatamente che ad un vettore imbarcare un passeggero a Palermo costa il doppio che a Palma in estate o a Malaga tutto l'anno, aeroporti che vedono un movimento di aeromobili ed un traffico di passeggeri che è un multiplo di quello palermitano o catanese.

L'aeroporto siciliano più a buon mercato, Trapani Birgi, ha costi di imbarco per passeggero maggiori del 30% rispetto a quelli di Ibiza o Siviglia, e del 40% rispetto a Palma in inverno (da Novembre a Marzo, e.g. Natale e Carnevale inclusi, e qualche anno anche Pasqua).

Ci sono decine di aeroporti spagnoli che hanno costi d'imbarco per passeggero di appena un terzo rispetto a quelli di Palermo o Catania, e della metà rispetto a Trapani Birgi.

Da notare come Comiso abbia dei prezzi (di listino, poi ovviamente bisogna vedere quanto sconto riescono ad offrire ai vettori) praticamente comparabili con quelli dell'hub di Barcellona!

Per finire, lo stato italiano ha veramente bisogno di far pagare ai passeggeri che si imbarcano a Pantelleria e Lampedusa cifre così spropositate, rispetto a quello che è il ruolo chiaramente sociale di questi due aeroporti per almeno 10 mesi all'anno?

Costo imbarco pax Sicilia vs Spagna
Costo imbarco pax Sicilia vs Spagna perc di PMO

Le fonti sono AENA, ENAC, i listini pubblicati dai gestori degli aeroporti siciliani e per Lampedusa e Pantelleria simulazioni di acquisto con dei vettori.

Caveat: il costo riportato è il costo d'imbarco per passeggero ricavando sommando le poste dipendenti dall'imbarco del passeggero (diritti aeroportuali, tasse per i controlli di sicurezza, per il controllo del bagaglio a mano, per il controllo del bagaglio in stiva, contributi per i passeggeri a mobilità ridotta, addizionali, imposte sul valore aggiunto, ...). 

Il costo totale d'imbarco effettivo è in realtà più alto di quello riportato, perché include anche una ulteriore parte che dipende dall'aeromobile. 

Dato che quanto dipende dall'aeromobile è comunque abbastanza simile in Spagna e Sicilia, anche limitandoci alle poste dipendenti semplicemente dal passeggero, il messaggio suggerito dai dati sopra forniti non cambia.

Monday, 27 July 2015

Gli enti locali gestiscono solo il 10% della spesa pubblica in Sicilia

Ogni 100 Euro di spesa pubblica in Sicilia, solo 10 Euro e 53 centesimi vengono gestiti dagli enti locali, tra cui i Comuni.

Ad esempio le spese delle pubbliche amministrazioni locali nel 2013 ammontano in Sicilia al 10,53% delle spese totali della pubblica amministrazione.

In dettaglio, in Sicilia nel 2013 le spese delle pubbliche amministrazioni centrali si attestano a 6.133 Euro pro capite, le spese delle pubbliche amministrazioni regionali a 2.143 Euro pro capite, e le spese delle pubbliche amministrazioni locali a 975 Euro pro capite.

Le spese della pubblica amministrazione in totale si attestano nel 2013 a 9.251 Euro pro capite. 

Le spese pubbliche locali sono pari quindi allo 10,53%.

Spese Locali PA 2013

Questo grafico mostra le spese delle pubbliche amministrazioni delle regioni italiane nel 2013.

Il colore delle regioni indica la dimensione delle spese locali nelle varie regioni.

Ad esempio Puglia, Regione Siciliana e Veneto sono in rosso perché sono le ultime regioni italiane per spese locali.

I 3 colori nelle torte indicano la spesa pubblica centrale (arancione), regionale (azzurro) e locale (verde). 

Nell'istantanea in basso a destra ho anche visualizzato i dati numerici per la Sicilia.

La fonte dei dati e della schermata sono ovviamente i Conti Pubblici Territoriali, cortesia del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica.

Sunday, 26 July 2015

Agli enti locali va solo il 7% delle entrate pubbliche in Sicilia

Ogni 100 Euro di tasse, imposte, tributi e contributi, in Sicilia solo 7 Euro e qualche centesimo entrano nelle casse degli enti locali, tra cui i Comuni.

Ad esempio le entrate delle pubbliche amministrazioni locali nel 2013 ammontano in Sicilia al 7,2% delle entrate totali della pubblica amministrazione.

In dettaglio, in Sicilia nel 2013 le entrate delle pubbliche amministrazioni centrali si attestano a 6.401 Euro pro capite, le entrate delle pubbliche amministrazioni regionali a 806 Euro pro capite, e le entrate delle pubbliche amministrazioni locali a 563 Euro pro capite.

Le entrate della pubblica amministrazione in totale si attestano nel 2013 a 7.770 Euro pro capite. 

Le entrate pubbliche locali sono pari quindi al 7.2%.

Entrate Locali PA 2013

Questo grafico mostra le entrate delle pubbliche amministrazioni delle regioni italiane nel 2013.

Il colore delle regioni indica la dimensione delle entrate locali nelle varie regioni.

Ad esempio la Sicilia è l'unica in rosso perché è l'ultima regione italiana per entrate locali.

I 3 colori nelle torte indicano le entrate pubbliche centrali (arancione), regionali (azzurro) e locali (verde). 

Nell'istantanea in basso a destra ho anche visualizzato i dati numerici per la Sicilia.

La fonte dei dati e della schermata sono ovviamente i Conti Pubblici Territoriali, cortesia del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica.

Il Sindaco di Trapani su Airgest e Ryanair

Il Sindaco di Trapani Vito Damiano su Airgest e Ryanair


Pubblicato su YouTube il 21 Giugno 2013

Trascrizione

«Cari concittadini buongiorno, eccomi di nuovo e con una informazione diretta senza intermediazione.

C'è un problema serio che è stato rappresentato ultimamente su cui occorre fare chiarezza: riguarda la gestione dell'aeroporto di Trapani e la scadenza del contratto con Ryanair.

Diciamo che fino a che non giungesse la notizia della soppressione delle province [regionali], sono stati nel tempo l'ente Provincia [Regionale] di Trapani, che è azionista al 49% della società di gestione, ed i privati a farsi carico degli aumenti di capitale della società per ripianare le perdite, e quindi per corrispondere la somma richiesta dalla compagnia aerea.

Qualcuno ha proposto, dicendo, poiché sono i Comuni che traggono beneficio dal traffico di passeggeri Ryanair sarà bene che da ora, visto che la provincia [regionale] non esisterà più, siano gli stessi Comuni ed anche le categoria avvantaggiate dal traffico turistico a farsi carico del pagamento della quota parte [pubblica?] di circa 3 milioni di Euro che per il Comune di Trapani era stata quantificata in più di 600 mila Euro.

Ho osservato:

  • in primo luogo: pur condividendo il principio di partecipazione dei Comuni, la Provincia [Regionale] non è stata ancora soppressa ed avrebbe dovuto far fronte, unitamente agli altri azionisti privati, agli impegni assunti in bilancio per il 2013;
  • in secondo luogo: la soppressione delle province [regionali] è stata disposta dalla Regione [Siciliana], ente che quindi deve farsi carico quantomeno dell'esame di tutte le problematiche che ne derivano o ne potranno ulteriormente derivare;
  • in terzo luogo: qualora si condividesse la linea della partecipazione [comunale], il Comune di Trapani dovrebbe prevedere in bilancio almeno il doppio della cifra, cioè 1 milione e 200 mila Euro, ritenendo verosimile che nel 2014, come per gli anni precedenti, si debbano ancora ripianare le perdite della società, il cui piano industriale non lascia intravedere spiragli di guadagno.
In ultima analisi la Regione [Siciliana] è l'unica che può definire le linee strategiche degli aeroporti siciliani, e non può quindi demandare ai singoli Comuni, tanti in sforamento del patto di stabilità, la risoluzione di una problematica così delicata che investe lo sviluppo turistico dell'intera regione e la sopravvivenza stessa dei Comuni, quindi rimandiamo alla Regione [Siciliana], questo è stato l'impegno che hanno assunto anche gli onorevoli regionali, rimandiamo alla Regione [Siciliana] la risoluzione di questa problematica, non perché i Comuni non vogliono, ma perché oggi i Comuni non possono.

Quindi sia la Regione che trovi la soluzione idonea, i Comuni faranno la loro parte quando saranno nella condizione di farla.
Grazie.»

Nota Bene: le note del trascrittore sono indicate dalle parentesi quadre [...].

Friday, 24 July 2015

Quanto valgono le quote di Airgest?


EI-EPB RyanAir  Boeing 737-8AS(WL)

Come cittadino siciliano sono contentissimo dell'investimento pubblico per il co-marketing per l'aeroporto di Trapani Birgi, e ritengo che siano soldi ben investiti, e mi sarei augurato che chi governa attualmente la Regione Siciliana lo avesse potuto comprendere.

Se fossi d'altra parte un investitore privato chiamato a valutare le quote dell'Airgest, vorrei far presente a chi governa la Regione Siciliana che al momento, senza che siano previsti con assoluta certezza dei contributi pubblici per il co-marketing per consentire uno sconto strutturale sui costi aeroportuali vettore ed incentivarne quindi l'attrattività, le quote della società di gestione dell'aeroporto di Trapani Birgi non mi pare dovessero avere un valore particolarmente elevato, anzi.

L'aeroporto in questione divide infatti il suo bacino con un altro aeroporto che è più grande (e si spera più efficiente), più vicino al baricentro economico e demografico del bacino e che ha, o storicamente ha avuto, oggi sono più alti, gli stessi costi per i vettori.

Qualsiasi vettore troverà più conveniente volare da Punta Raisi, una volta che decidesse di servire la Sicilia Occidentale, perché sia i fattori di riempimento che i prezzi a cui è possibile vendere i biglietti saranno necessariamente più elevati.

Per cambiare questa mia valutazione devono cambiare delle ipotesi:

  • dovrebbe cambiare la regolamentazione in modo che il peso fiscale sui piccoli aeroporti sia sensibilmente diverso rispetto a quello degli aeroporti medi.
  • dovrebbe esserci un ben maggior sviluppo turistico, infrastrutturale, demografico ed economico della Sicilia Occidentale.
  • qualcuno dovrebbe fornire l'assoluta certezza che il settore pubblico garantisca investimenti per il co-marketing per i prossimi 10 o 20 anni.
  • l'aeroporto di Palermo Punta Raisi dovrebbe diventare saturo, oppure molto più caro di quanto sia stato storicamente.

In luce di quanto sopra, spero anche che un giorno qualcuno possa spiegare al Sig. Crocetta che il valore del gestore di un aeroporto chiuso perché non ci vuole volare nemmeno Ryanair è zero (€0). E che una volta chiuso, le quote del gestore di quell'aeroporto saranno buone solo come carta igienica. Forse.

Nota sul progetto di spostare la stazione dentro l'aeroporto di Trapani Birgi

Questa è una delle più strambe iniziative mai fatte dai politici siciliani.
Mi spiego meglio: ben vengano le stazioni ferroviarie dentro gli aeroporti. Ma bisogna capire che spendere decine di milioni di soldi pubblici per spostare una stazione ferroviaria porterà sì voti, appalti, e permetterà ai politici di fare promesse, e un bel po di sano clientelismo, che evidentemente non guasta mai, ma che dato che questi stessi politici hanno tagliato quei pochissimi milioni annui di finanziamento pubblico che servivano a tenere in vita l'aeroporto, questa ventilata nuova stazione ferroviaria sarà uno spreco totale di denaro pubblico.

Un commento alla nota di Antonella Milazzo del PD sull'aeroporto di Trapani Birgi


Dato che ritengo che il PD abbia preso la decisione politica di togliere il finanziamento regionale per il mantenimento della base Ryanair presso l'aeroporto di Trapani Birgi, potete immaginare come io sia rimasto letteralmente sconcertato quando oggi ho letto su TP24.it questa nota di Antonella Milazzo, una deputata del PD membro del Parlamento siciliano:
«Fin dal 2013, grazie anche al lavoro svolto dai deputati del PD con l'allora capogruppo Gucciardi in testa, la Regione si è impegnata a salvare e rafforzare il ruolo strategico dell'aeroporto di Birgi nello sviluppo del territorio. L'acquisizione delle quote Airgest di proprietà della ex provincia di Trapani prima, e la ricapitalizzazione della stessa società dopo, hanno consentito di tutelare il futuro dello scalo e dell'intero territorio. Grazie a questo importante lavoro, si sono rafforzate le basi del contratto con Ryanair, presupposto indispensabile per lo sviluppo turistico ed economico. Il mancato rispetto dell'accordo di co-marketing da parte di molti comuni, mette adesso in bilico la permanenza della compagnia Ryanair sullo scalo di Birgi, rischiando di vanificare lo straordinario lavoro fin qui svolto e, soprattutto, di causare un danno incalcolabile all'intera economia trapanese. Le dimissioni del Presidente della Camera di Commercio da coordinatore sono un ulteriore passo verso questa ‘fine annunciata’. Credo sia inaccettabile che la politica rifiuti di assolvere ad un compito così importante, posto che l'impegno per lo sviluppo economico della propria città deve avere il primo posto tra gli obiettivi di ogni sindaco, invece molti primi cittadini sono purtroppo sordi a questo grido di aiuto che arriva dalle loro stesse comunità, assumendosi una responsabilità gravissima. Per questo chiedo al sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, sensibile e attento al tema tanto da essere tra i pochi in regola con i versamenti dovuti, di assumere su di sè l'onere di guidare il coordinamento dei sindaci verso il pieno rispetto, da parte di tutti, degli impegni assunti, per il bene dell'intero territorio trapanese. Solo così avrà un senso continuare a lavorare a Palermo per la tutela e il potenziamento del nostro aeroporto.»
Ricapitoliamo: il governo del Sig. Crocetta, un esponente del PD a capo di un governo del PD, governo di cui il Sig. Gucciardi, citato nella nota, a sua volta esponente del PD, è attualmente Assessore alla Sanità, posizione per cui è quindi responsabile del 70% del bilancio regionale, ha deciso di abolire un ente regionale, le province regionali, a cui era demandata la promozione turistica dei vari territori e che forniva le risorse economiche per mantenere un base Ryanair presso l'aeroporto di Trapani Birgi, e successivamente il Sig. Crocetta ha affermato pubblicamente che non avrebbe aperto i cordoni della borsa regionale per quello scopo, e la colpa ora è dei Comuni, o dei Sindaci degli stessi?

C'è evidentemente qualcosa che non quadra in questa narrativa.

Ricordiamo a proposito che il turismo è secondo l'ordinamento costituzionale corrente una delle cosiddette materie residuali, il che significa che il turismo è una materia di competenza legislativa regionale piena o esclusiva. Ricordiamo anche che in alcuni casi, ad esempio quello della Regione Siciliana, la piena competenza legislativa regionale è addirittura mandata costituzionalmente in maniera esplicita.

Gli strumenti e le risorse nelle mani del governo del Sig. Crocetta e della deputazione regionale sono 100 volte più grandi e potenti di quelli nelle mani dei Sindaci.

Da cittadino mi aspetto che se un governo del PD prende una decisione politica, gli esponenti del PD dovrebbero prendersene la responsabilità di fronte agli elettori. 

Ci sono parecchie narrative possibili che potrebbero essere usate dagli esponenti del PD per provare a mitigare l'effetto negativo che questa decisione politica potrebbe avere nelle intenzioni di voto degli elettori della Sicilia Occidentale: ad esempio i rappresentanti del PD potrebbero affermare di ritenere che per le casse regionali sia più conveniente avere un solo aeroporto in Sicilia Occidentale, a Palermo Punta Raisi, oppure che a loro modo di vedere l'investimento per il co-marketing a Trapani Birgi non valga il ritorno economico, magari portando qualche cifra a supporto di una tale tesi.

La narrativa proposta dalla Sig.ra Milazzo nella nota riportata precedentemente, quella di un PD che abbia impegnato la Regione "a salvare e rafforzare il ruolo strategico dell'aeroporto di Birgi nello sviluppo del territorio" lascia purtroppo quantomeno disorientati, se non addirittura esterrefatti o desolati.

Il Sig. Crocetta ed i vari esponenti del PD trapanese sono ovviamente liberissimi di prendere decisioni politiche, come quella di togliere il contributo per il co-marketing, cose che in buona sostanza hanno già fatto, ma una volta che prendono queste decisioni, oltre a non prendersela con i poveri sindaci, sarebbe meglio poter assicurare agli elettori ed ai contribuenti siciliani che il budget a disposizione per l'assessorato regionale al turismo sia investito in attività più meritevoli, cosa che a mio modesto avviso non è purtroppo mai avvenuta.

Rosario Crocetta, il PD ed il co-marketing per l'aeroporto di Trapani Birgi

Avendo seguito per anni le vicende dell'aeroporto di Trapani Birgi, è mia opinione personale che la decisione di non far più finanziare alla Regione Siciliana il co-marketing a Trapani Birgi sia stata una decisione politica del PD.

Come ho maturato tale opinione?

Il Sig. Crocetta, storico esponente del PD, è dal 10 novembre 2012 Presidente della Regione Siciliana, a capo di un governo a cui il PD, forte di ben 25 deputati, ha dato sino ad oggi 24 Luglio 2015 il suo pieno supporto ed appoggio nel Parlamento siciliano, e questo in maniera continuativa sin dal primo giorno di insediamento.

Il Sig. Crocetta, avendo abolito le ex Province Regionali, che erano appunto un ente della Regione Siciliana finanziato principalmente dalla Regione Siciliana, eliminò di conseguenza l'ente il cui bilancio forniva le risorse necessarie agli investimenti di co-marketing necessari a mantenere una base del vettore Ryanair presso l'aeroporto di Trapani Birgi.

La mia comprensione di quegli eventi, essendo io spero un essere razionale, fu naturalmente che la decisione di togliere i finanziamenti regionali per il co-marketing a favore dell'aeroporto di Trapani Birgi fosse stata una decisione politica del PD.

«Questo è bene che si sappia»


Questa mia comprensione fu rafforzata leggendo una intervista di Toni Zermo con lo stesso Rosario Crocetta, pubblicata su La Sicilia di Domenica 14 Luglio 2013, dove a pagina 6 veniva riportato, tra virgolette: 
«Prendiamo il caso di Trapani, che ha bisogno di risorse perché dicono che Ryanair è costosa. Ma a Trapani ci sono tre milioni di passeggeri, basterebbe aumentare di un euro o al massimo di due e già la società di gestione pareggia, anzi ci guadagna. Perché non lo fanno? Nessuno rinuncerebbe al viaggio in Sicilia per un euro in più. La gestione degli aeroporti dev'essere autosufficiente, troppo facile bussare alla Regione, altrimenti si privatizza con un bando di gara internazionale. Questo è bene che si sappia»
In pratica, sollecitato all'epoca sia dai sindaci del Trapanese che da varie organizzazioni imprenditoriali della Sicilia Occidentale, il Sig. Crocetta mise pubblicamente il cappello sulla decisione di non far continuare le sovvenzioni pubbliche all'aeroporto di Trapani Birgi da parte della Regione Siciliana, rimarcando che l'aeroporto avrebbe dovuto fare da solo.

I sindaci di tutti i colori politici dei Comuni della ex provincia regionale di Trapani, grazie anche ad un intervento del Prefetto Leopoldo Falco, a cui da cittadino siciliano va un sincero ringraziamento, ma che a mio parere andò probabilmente ben al di là di quelli che sarebbero dovuti essere i suoi compiti e le sue prerogative, per un po' hanno provato a metterci una pezza in una qualche maniera, facendo una vera e propria colletta per finanziare il co-marketing per l'aeroporto in questione, ma a quanto pare, costretti sia dalla costante diminuzione di trasferimenti dallo Stato centrale e dalla Regione Siciliana stessa, che dalla persistente crisi economica, sembra che non siano più in grado di continuare in questo impegno, o che comunque debbano affrontare gravi difficoltà di bilancio per mantenerlo.

Non riesco a pensare come si possa vedere nei sindaci dei Comuni della ex Provincia di Trapani i responsabili di questa decisione politica.

Wednesday, 22 July 2015

I contributi comunali 2014-2015 per Trapani Birgi secondo Girolamo Fazio

Jeri ho letto il comunicato stampa numero 34 di Girolamo Fazio, disponibile integralmente sulla sua pagina Facebook, ed ho poi anche letto la precisazione successiva in cui il buon ex sindaco di Trapani mostrava una immagine di una tabella con i dati di cui al comunicato stampa.

Dopo aver letto alcuni commenti sulla tabelle che probabilmente erano dovuti ad una conoscenza non particolarmente approfondita dell'argomento, ho rielaborato i dati proposti dal Sig. Fazio in una nuova tabella (basta cliccare sull'immagine per ingrandirla):

Contributi TPS 2014-20151Q

Caveat: questa è una semplice rielaborazione dei dati forniti dal Sig. Fazio, per facilitarne la comprensione a chi non abbia seguito con particolare costanza la vicenda dei contributi comunali mercatistici per l'aeroporto di Trapani Birgi. La fonte primaria rimane il comunicato stampa numero 34 di Girolamo Fazio precedentemente citato. Personalmente non ho alcuno strumento per verificarne l'attendibilità. Se c'è qualcuno in possesso di dati differenti, sarò felicissimo di visionarli, e nel caso pubblicare una nuova versione di questa tabella.

Caveat: alcune delle ipotesi sono dovute alla mia corrente comprensione degli avvenimenti: ad esempio che nel 2014 le quote da versare fossero ripartite esattamente come nel 2015, oppure che quanto pagato finora dai Comuni nel 2015 si riferisse principalmente alla prima rata del 2015, equivalente ad un quarto del totale annuale: potete notare che 3 Comuni, Alcamo, Custonaci e Paceco, pare si siano addirittura portati avanti con i pagamenti, kudos! Anche in questo caso, se qualcuno volesse segnalarmi delle imprecisioni sulle premesse, sarò felicissimo di leggere le obiezioni, e nel caso pubblicare una nuova versione di questa tabella.




Thursday, 16 July 2015

Pseudoxenophon pseudohellenica 2.2.10-23, the English version

Now the Greeks, being thus besieged by land and by sea, knew not what to do, since they had neither ships nor allies nor provisions; and they thought that there was no way out, save only to suffer the pains which they had themselves inflicted, not in retaliation, but in wantonness and unjustly upon the people of small states, for no other single reason than because they were in alliance with the Germans.
On this account they restored to the disfranchised their political rights and held out steadfastly, refusing to make overtures for peace even though many were dying in the country from starvation. When, however, their provisions had entirely given out, they sent ambassadors to Schäuble declaring their wish to become allies of the Germans while still keeping their banks, their infrastructures, the luxurious pensions and the Euro, and on these terms to conclude a treaty.
But Schäuble bade them go to the Eurozone leaders, saying that he himself had no authority. And when the ambassadors reported to the Greeks this reply, they sent them to the Eurozone leaders.
But when they were at Brussels, near Germany, and the Eurogroup finance ministers learned from them what proposals they were bringing,—the same, namely, as those which they had presented to Schäuble,—they directed them to go back again without coming a step farther and, if they really had any desire for peace, to take better counsel before they returned.
And when the ambassadors reached home and reported this to the people, despondency descended upon all; for they imagined that they would be reduced to slavery, and that while they were sending another set of ambassadors, many would die of the famine.
Nevertheless, no one wanted to make any proposal involving the destruction of the banks or the sale of infrastructure; for when Samaras said in the Senate that it was best to make peace with the Germans on the terms they offered—and the terms were that they should sell some infrastructures and cut the pensions to decrease the public debt,—he was thrown into prison, and a decree was passed forbidding the making of a proposal of this sort.
This being the condition of affairs in Greece, Tsipras said in the Assembly that if they were willing to send him to the Merkel, he would find out before he came back whether the Germans were insistent in the matter of the pensions because they wished to reduce the country to slavery, or in order to obtain a guarantee of good faith. Upon being sent, however, he stayed with Merkel three months and more, waiting for the time when, on account of the failure of provisions, the Greeks would agree to anything and everything which might be proposed.
And when he returned in the fourth month, he reported in the Assembly that Merkel had detained him all this time and had then directed him to go to Brussels, saying that he had no authority in the matters concerning which Tsipras asked for information, but only the Eurogroup finance ministers. After this Tsipras was chosen ambassador to Brussels with full power, being at the head of an embassy of ten.
Merkel meanwhile sent Draghi, an Italian exile, in company with some Germans, to report to the Eurogroup finance ministers that the answer he had made to Tsipras was that she only had authority in the matter of peace and war.
Now when Tsipras and the other ambassadors were at the Eurozone leaders and, on being asked with what proposals they had come, replied that they had full power to treat for peace, the Eurogroup finance ministers thereupon gave orders to summon them to Germany. When they arrived, the Eurogroup finance ministers called an assembly, at which the Finns and Slovaks in particular, though many other Europeans agreed with them, opposed making a treaty with the Greeks and favoured destroying their country.
The Germans, however, said that they would not enslave a European country which had done great service amid the greatest perils that had befallen Europe, and they offered to make peace on these conditions: that the Greeks should destroy the big banks and leave the Euro, surrender all their infrastructures except twelve, allow their exiles to return, count the same people friends and enemies as the Germans did, and follow the Germans both by land and by sea wherever they should lead the way.
So Tsipras and his fellow-ambassadors brought back this word to Greece. And as they were entering the country, a great crowd gathered around them, fearful that they had returned unsuccessful; for it was no longer possible to delay, on account of the number who were dying of the famine.
On the next day the ambassadors reported to the Assembly the terms on which the Germans offered to make peace; Tsipras acted as spokesman for the embassy, and urged that it was best to obey the Germans and tear down the expensive pensions. And while some spoke in opposition to him, a far greater number supported him, and it was voted to accept the peace.
After this Merkel came to Greece, the exiles returned, and the Europeans with great enthusiasm began to tear down the expensive pensions to the music of flute-girls, thinking that that day was the beginning of freedom for Europe.

http://ale.riolo.co.uk/2015/07/pseudoxenophon-pseudohellenica-2210-23.htmlThis work, "Pseudoxenophon pseudohellenica 2.2.10-23", is a derivative of "Xenophon, Hellenica, Carleton L. Brownson, Ed.", Perseus (http://www.perseus.tufts.edu), used under CC BY-SA 3.0 US.This derivative work "Pseudoxenophon pseudohellenica 2.2.10-23" is licensed under the same “Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 United States License” (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/us/) by Alessandro Riolo (http://ale.riolo.co.uk).

Pseudoxenophon pseudohellenica 2.2.10-23

οἱ δ᾽ Ἕλληνες πολιορκούμενοι κατὰ γῆν καὶ κατὰ θάλατταν ἠπόρουν τί χρὴ ποιεῖν, οὔτε νεῶν οὔτε συμμάχων αὐτοῖς ὄντων οὔτε σίτου: ἐνόμιζον δὲ οὐδεμίαν εἶναι σωτηρίαν †εἰ μὴ παθεῖν ἃ οὐ τιμωρούμενοι ἐποίησαν, ἀλλὰ διὰ τὴν ὕβριν ἠδίκουν ἀνθρώπους μικροπολίτας οὐδ᾽ ἐπὶ μιᾷ αἰτίᾳ ἑτέρᾳ ἢ ὅτι ἐκείνοις συνεμάχουν.
διὰ ταῦτα τοὺς ἀτίμους ἐπιτίμους ποιήσαντες ἐκαρτέρουν, καὶ ἀποθνῃσκόντων ἐν τῇ χώρᾳ λιμῷ πολλῶν οὐ διελέγοντο περὶ διαλλαγῆς. ἐπεὶ δὲ παντελῶς ἤδη ὁ σῖτος ἐπελελοίπει, ἔπεμψαν πρέσβεις παρα Σόιβλεαν, βουλόμενοι σύμμαχοι εἶναι Γερμανοίςἔχοντες οι τράπεζες, οι ὑποδομές, οι πολυτελείς συντάξεις καὶ τὸν Ευρών, καὶ ἐπὶ τούτοις συνθήκας ποιεῖσθαι.
ὁ δὲ αὐτοὺς εἰς τοὺς ἡγέτες της Ἐυρωζώνης ἐκέλευεν ἰέναι: οὐ γὰρ εἶναι κύριος αὐτός. ἐπεὶ δ᾽ ἀπήγγειλαν οἱ πρέσβεις ταῦτα τοῖς Ἕλλησῐν, ἔπεμψαν αὐτοὺς εἰς τοὺς ἡγέτες της Ἐυρωζώνης.
οἱ δ᾽ ἐπεὶ ἦσαν ἐν Βρυξέλλσίν πλησίον τῆς Γερμανίας καὶ ἐπύθοντο της Ἐυρωομάδας οἱ ὑπουργόι Ὀικονομικών αὐτῶν ἃ ἔλεγον, ὄντα οἷάπερ καὶ πρὸς Σόιβλεαν, αὐτόθεν αὐτοὺς ἐκέλευον ἀπιέναι, καὶ εἴ τι δέονται εἰρήνης, κάλλιον ἥκειν βουλευσαμένους.
οἱ δὲ πρέσβεις ἐπεὶ ἧκον οἴκαδε καὶ ἀπήγγειλαν ταῦτα εἰς τὴν πόλιν, ἀθυμία ἐνέπεσε πᾶσιν: ᾤοντο γὰρ ἀνδραποδισθήσεσθαι, καὶ ἕως ἂν πέμπωσιν ἑτέρους πρέσβεις, πολλοὺς τῷ λιμῷ ἀπολεῖσθαι.
περὶ δὲ η πώληση των ὑποδομών ή των τραπεζών τῆς καθαιρέσεως οὐδεὶς ἐβούλετο συμβουλεύειν: Σαμαράς γὰρ εἰπὼν ἐν τῇ βουλῇ Γερμανοίς κράτιστον εἶναι ἐφ᾽ οἷς προυκαλοῦντο εἰρήνην ποιεῖσθαι, ἐδέθη: προυκαλοῦντο δὲ ὑποδομές πωλούν και τις συντάξεις ἀποκοπή για μειούμαι το δημόσιο χρέος: ἐγένετο δὲ ψήφισμα μὴ ἐξεῖναι περὶ τούτων συμβουλεύειν.
τοιούτων δὲ ὄντων Τσίπρας εἶπεν ἐν ἐκκλησίᾳ ὅτι εἰ βούλονται αὐτὸν πέμψαι παρὰ Μέρκελαν, εἰδὼς ἥξει Γερμανούς πότερον ἐξανδραποδίσασθαι τὴν χώραν βουλόμενοι ἀντέχουσι περὶ τῶν συνταξεῶν ἢ πίστεως ἕνεκα. πεμφθεὶς δὲ διέτριβε παρὰ Μέρκελᾳ τρεῖς μῆνας καὶ πλείω, ἐπιτηρῶν ὁπότε Ἕλληνες ἔμελλον διὰ τὸ ἐπιλελοιπέναι τὸν σῖτον ἅπαντα ὅ τι τις λέγοι ὁμολογήσειν.
ἐπεὶ δὲ ἧκε τετάρτῳ μηνί, ἀπήγγειλεν ἐν ἐκκλησίᾳ ὅτι αὐτὸν Μέρκελα τέως μὲν κατέχοι, εἶτα κελεύοι εἰς τοὺς ἡγέτες της Ἐυρωζώνης ἰέναι: οὐ γὰρ εἶναι κύριος ὧν ἐρωτῷτο ὑπ᾽ αὐτοῦ, ἀλλὰ της Ἐυρωομάδας τοὺς ὑπουργοὺς Ὀικονομικών. μετὰ ταῦτα ᾑρέθη πρεσβευτὴς εἰς Λακεδαίμονα αὐτοκράτωρ δέκατος αὐτός.
Μέρκελα δὲ της Ἐυρωομάδας τοῖς ὑπουργόις Ὀικονομικών ἔπεμψεν ἀγγελοῦντα μετ᾽ ἄλλων Γερμανῶν Ντράγκοις, φυγάδα Ἰταληκὸν ὄντα, ὅτι ἀποκρίναιτο Τσίπρᾳ ἐκείνους κυρίους εἶναι εἰρήνης καὶ πολέμου.
Τσίπρας δὲ καὶ οἱ ἄλλοι πρέσβεις ἐπεὶ ἦσαν ἐν Βρυξέλλσίν, ἐρωτώμενοι δὲ ἐπὶ τίνι λόγῳ ἥκοιεν εἶπον ὅτι αὐτοκράτορες περὶ εἰρήνης, μετὰ ταῦτα της Ἐυρωομάδας οἱ ὑπουργόι Ὀικονομικών καλεῖν ἐκέλευον αὐτούς. ἐπεὶ δ᾽ ἧκον, ἐκκλησίαν ἐποίησαν, ἐν ᾗ ἀντέλεγον Φίννοι καὶ Σλοβάκοι μάλιστα, πολλοὶ δὲ καὶ ἄλλοι τῶν Ἐυρωπαίων, μὴ σπένδεσθαι Ἕλλησῐν, ἀλλ᾽ ἐξαιρεῖν.
Γερμανοί δὲ οὐκ ἔφασαν χώραν Ἐυρωπαίδα ἀνδραποδιεῖν μέγα ἀγαθὸν εἰργασμένην ἐν τοῖς μεγίστοις κινδύνοις γενομένοις τῇ Ἐὐρώπῃ, ἀλλ᾽ ἐποιοῦντο εἰρήνην ἐφ᾽ ᾧ τά τε μακρὰ συντάξεις καθελόντας καὶ τὸν Ευρών αφήνοντας καὶ τὰς ὑποδομές πλὴν δώδεκα παραδόντας καὶ τοὺς φυγάδας καθέντας τὸν αὐτὸν ἐχθρὸν καὶ φίλον νομίζοντας Γερμανοίς ἕπεσθαι καὶ κατὰ γῆν καὶ κατὰ θάλατταν ὅποι ἂν ἡγῶνται.
Τσίπρας δὲ καὶ οἱ σὺν αὐτῷ πρέσβεις ἐπανέφερον ταῦτα εἰς τὴν Ἑλλάδα. εἰσιόντας δ᾽ αὐτοὺς ὄχλος περιεχεῖτο χώρα, φοβούμενοι μὴ ἄπρακτοι ἥκοιεν: οὐ γὰρ ἔτι ἐνεχώρει μέλλειν διὰ τὸ πλῆθος τῶν ἀπολλυμένων τῷ λιμῷ.
τῇ δὲ ὑστεραίᾳ ἀπήγγελλον οἱ πρέσβεις ἐφ᾽ οἷς οἱ Γερμανοί ποιοῖντο τὴν εἰρήνην: προηγόρει δὲ αὐτῶν Τσίπρας, λέγων ὡς χρὴ πείθεσθαι Γερμανοίς καὶ τὰ μακρὰ συντάξεις περιαιρεῖν. ἀντειπόντων δέ τινων αὐτῷ, πολὺ δὲ πλειόνων συνεπαινεσάντων, ἔδοξε δέχεσθαι τὴν εἰρήνην.
μετὰ δὲ ταῦτα Μέρκελα τε κατέπλει εἰς τὴν Ἑλλάδᾰ καὶ οἱ φυγάδες κατῇσαν καὶ τὰ μακρὰ συντάξεις κατέσκαπτον ὑπ᾽ αὐλητρίδων πολλῇ προθυμίᾳ, νομίζοντες ἐκείνην τὴν ἡμέραν τῇ Ἐὐρώπῃ ἄρχειν τῆς ἐλευθερίας.


This work, "Pseudoxenophon pseudohellenica 2.2.10-23", is a derivative of "Xenophon, Hellenica, Carleton L. Brownson, Ed.", Perseus (http://www.perseus.tufts.edu), used under CC BY-SA 3.0 US.

This derivative work "Pseudoxenophon pseudohellenica 2.2.10-23" is licensed under the same “Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 United States License” (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/us/) by Alessandro Riolo (http://ale.riolo.co.uk).

Thursday, 2 July 2015

Referendum of the 5th July 2015

Should the draft agreement submitted in the Eurogroup meeting of the 25 June 2015 by the European Commission, the European Central Bank and the International Monetary Fund, and which consists of two documents composing their single proposal, be accepted? 
The first document is entitled "Reforms for the completion of the Current Program and beyond" and the second "Preliminary Debt Sustainability Analysis".
Those citizens of the country rejecting the proposal of the three institutions vote:
Not approved / NO.
Those citizens of the country agreeing with the proposal of the three institutions vote: 
Approved / YES

Referendum del 5 Luglio 2015

Sei d'accordo che debba essere accettata la bozza di accordo presentata dalla Commissione europea, la Banca centrale europea ed il Fondo Monetario Internazionale nel corso della riunione dell'Eurogruppo del 25 Giugno 2015, e che si compone di due documenti che costituiscono la loro unica proposta?
Il primo documento è intitolato "Le riforme per il completamento del programma in corso e di quelli successivi" ed il secondo "Analisi Preliminare della Sostenibilità del Debito".
I cittadini del paese che respingono la proposta delle tre istituzioni votino:
Non approvato / NO. 
I cittadini del paese che accettano la proposta delle tre istituzioni votino:
Approvato / SÌ

Δημοψήφισμα της 5ης Ιουλίου 2015

Πρέπει να γίνει αποδεκτό το σχέδιο συμφωνίας το οποίο κατέθεσαν η Ευρωπαϊκή Επιτροπή, η Ευρωπαϊκή Κεντρική Τράπεζα και το Διεθνές Νομισματικό Ταμείο στο Eurogroup της 25/06/2015 και αποτελείται από δύο μέρη τα οποία συγκροτούν την ενιαία πρότασή τους:
Το πρώτο έγγραφο τιτλοφορείται "Reforms for the completion of the Current Program and beyond" (Μεταρρυθμίσεις για την ολοκλήρωση του τρέχοντος προγράμματος και πέραν αυτού) και το δεύτερο "Preliminary Debt Sustainability Analysis" (προκαταρκτική ανάλυση βιωσιμότητας χρέους).
Οσοι από τους πολίτες της χώρας απορρίπτουν την πρόταση των τριών θεσμών ψηφίζουν:
Δεν εγκρίνεται/ΟΧΙ.
Οσοι από τους πολίτες της χώρας συμφωνούν με την πρόταση των τριών θεσμών ψηφίζουν:
Εγκρίνεται/ΝΑΙ