Tuesday, 5 January 2010

Domande al Direttore Generale di GESAP

[Domande posta al Sig. Scelta, Direttore Generale di GESAP, su Mobilita Palermo ai commenti 13700 e 13701]

Gentile Signor Scelta,

la ringrazio innanzitutto per la disponibilità dimostrata, vorrei quindi porle anch’io alcune domande, sperando di non abusare della sua pazienza.

Gesap era azionista di Airgest fino a pochi mesi fa. Negli ultimi anni la provincia di Trapani ha riacquistato sia le quote di Gesap, come anche nel 2006 quelle in mano alla AAVT (Aeroporto Agrigento Valle dei Templi).

Non conosco tutta la storia nei dettagli, ma dal quel che ho capito in pratica l’idea iniziale credo fosse quella di far crescere il sistema aereoportuale della Sicilia Occidentale in maniera sinergica, poi ad Agrigento non sono riusciti nemmeno a fare l’aereoporto, quello di Trapani andava malissimo, e sia a Trapani che ad Agrigento l’opinione comune era quella che in realtà fossero i politici Palermitani (o la Gesap stessa) a mettere i bastoni tra le ruote ed ad ostacolarne lo sviluppo per favorire Punta Raisi (non posso dire se la cosa risponde a verità, ma dobbiamo ammettere che è purtroppo abbastanza credibile), per cui la Provincia di Trapani ha deciso di fare da sola, ha ricomprato le quote e si è messa a parlare con vari vettori, tra l’altro fino a Ryanair non gli era andata granchè bene.

Giusto per puntualizzare un punto, a Trapani si è parlato tantissimo del fatto che per ricomprare le quote dell’Airgest in mano a Gesap, la provincia le abbia dovute pagare 10 volte il loro valore nominale. Le quote, emesse a €5.60, sono state ricomprate dall’AAVT a €8.31 a Dicembre 2006 e da Gesap a €56.00 a Febbraio 2009.

In sostanza, per togliere il disturbo Gesap è stata pagata oltre il 670% in più di AAVT ed il 1000% del loro valore nominale, giusto per far notare quanto premeva alla provincia di Trapani liberarsene una volta e per tutte.

Tra l’altro, chissà quanto peserà questa enorme plusvalenza nei conti di Gesap quest’anno.

Perchè la Provincia di Trapani è stata disposta a pagare tanto per disfarsi di Gesap?

Credo sia oramai inutile piangere sul latte versato, e capisco che lei non mi possa rispondere sui rapporti tra i Soci e le Partecipate, ma non crede sia stata una grande occasione sprecata quella di non riconoscere la diversa vocazione degli aeroporti di Punta Raisi, Birgi ed Agrigento, ovunque lo faranno, e non essere riusciti a farli crescere insieme sinergicamente sotto l’ombrello di una unica società di gestione aeroportuale che potesse rappresentare e soddisfare i diversi bisogni delle varie aree della Sicilia Occidentale?

Premetto che sulla questione “Ryanair” (ma sarebbe meglio chiamarla “vettori low cost a Punta Raisi”) e sulla questione Trapani io ho idee piuttosto eterodosse rispetto alla maggior parte dei frequentatori di questo forum (anche di altri).

Come lei ben saprà l’articolo 8, paragrafo 1, lettera b della Regolamento (CE) n. 261/2004 dell’11 febbraio 2004, ed il relativo Decreto Legislativo 27 gennaio 2006, n. 69, rendono incredibilmente rischiosa per un vettore a basso costo la decisione di operare in uno scalo servito da vettori non a basso costo presso le stesse destinazioni.

Il vettore a basso costo non vuole vettori tradizionali nello stesso aeroporto (al limite non vorrebbe nemmeno altri vettori a basso costo, ma quello è un altro discorso), soprattutto se con questi si possono raggiungere le stesse destinazioni, anche con scali intermedi.

Ci sono ovviamente vari vettori low cost che accettano diversi gradi di questo tipo di rischio, ma di quelli più coraggiosi è pieno il cimitero dei vettori low cost.

Non mi meraviglierei se ad un certo punto Ryanair abbia provato a parlare con la Gesap, voi buttate fuori Alitalia, Lufthansa e compagnia e noi vi apriamo la base a Punta Raisi, e se è successo la risposta credo sia lampante.

IMVHO, in questo caso non credo la Gesap abbia fatto male, e dal suo punto di vista (cioè per il beneficio dei suoi investitori), Ryanair ha fatto benissimo a spostarsi a Trapani.

Tra l’altro, qui ed altrove, leggo molto spesso tante persone affermare che Gesap sia malgestita. Io personalmente non posso giudicare se Gesap sia o meno realmente malgestita (anche se per esperienza personale e familiare so per certo che ci sono aspetti dell’esperienza del cliente dell’aeroporto che si dovrebbero e potrebbero migliorare), ma spesso indagando a fondo sembra che il motivo principale per cui queste persone percepiscono una malgestione di Gesap sia la questione Ryanair.

A questo punto, credo che le soluzioni possano essere soltanto due: o un nuovo aeroporto con terminal spartano e costi di gestione bassissimi in provincia di Palermo, o un nuovo terminal spartano a Punta Raisi.

Come lei ben saprà, i vettori low cost probabilmente preferirebbero la prima opzione, ma come ad esempio a Marsiglia, in mancanza potrebbero venire attratti dalla seconda.

Un aeroporto solo per low-cost potrebbe ad esempio essere costruito a Termini Imerese (o comunque tra Palermo e Cefalù) potrebbe portare Ryanair e/o altri vettori low cost in provincia di Palermo, e dato che attualmente Punta Raisi fa soltanto 4.5 milioni di pax, c’è chiaramente capacità nel bacino.

Tra l’altro, se uno gira per l’Europa con Ryanair, gli aeroporti preferiti da questo vettore sono spesso poco più di capannoni per riparare i passeggeri dalle intemperie, già Birgi com’è ora è extralusso, ed infatti quando leggo di politici Trapanesi o addirittura il direttore generale di Airgest chiedere l’aumento delle tariffe aeroportuali, mi domando se si rendano conto dell’assurdità della cosa.

Un’ottimo esempio di aerostazione come lo vogliono le low cost, è l’MP2 a Marsiglia, che è costato 6 milioni di Euro (l’edificio, se non erro con tutti gli impianti ed il resto sono arrivati ad una dozzina di milioni di Euro).

Con tutta la buona volontà, non ci credo che la Provincia o il Comune di Palermo non possano mettere mano al portafogli per trovare una quindicina di milioni di Euro e, nell’impossibilità di costruire un aeroporto spartano altrove in Provincia, dotare Punta Raisi di un terminal come l’MP2.

Va da se che gli accordi con i vettori low cost per questo secondo terminale andrebbero trovati da Gesap prima della posa della prima pietra.

Per quanto riguarda la questione Trapani, bisogna mettere altre variabili nell’equazione. La prima è che se mentre effettivamente Ryanair potrebbe pagare poco o nulla per volare da Birgi, o addirittura essere attivamente sovvenzionata, bisogna ammettere che basare un aeromobile come un B737-800 che da solo garantisce anche una ventina di rotte settimanali è pari ad investire almeno 50 milioni di Euro nell’economia locale.

Avendone basati 4 a Birgi, è come se Ryanair avesse investito 200 milioni di Euro nell’economia della Provincia di Trapani. Ma quando mai nel Trapanese si era visto un privato investire 200 milioni di Euro, specialmente nel settore del trasporto?

Sulle sovvenzioni pubbliche poi, capisco che a chi per scelta o per necessità si trova ad essere un concorrente possano non far piacere, ma leggo che di tutti i pax di Birgi, soltanto il 20% si ferma, alcuni soltanto brevemente, nella Provincia di Trapani, il resto se ne va altrove.

Probabilmente, qui sto scrivendo scherzosamente, quindi, più che lamentarsene, i cittadini delle altre province Siciliane potrebbero fare petizioni per cambiare nome ad una piazza o una strada locale ed intitolarla “ai contribuenti Trapanesi”, che con la loro generosità offrono un servizio a tutti i cittadini Siciliani, non crede?

A parte la boutade, la realtà credo sia un’altra:

Il PIL di Malta è di circa 9 miliardi di Euro, mentre il PIL della provincia di Palermo è di circa 22 miliardi di Euro, cioè circa 2.5 volte quello di Malta. La provincia di Palermo ha circa 3 volte gli abitanti di Malta, per cui i Maltesi producono mediamente il 17% in più per abitante rispetto ai Palermitani.

Se ipotizzassimo che a Palermo si riuscisse a colmare questo gap di produttività (IMVHO ipotesi non peregrina, la provincia di Palermo ha molte più risorse di Malta), e se ipotizzassimo che la provincia di Palermo riuscisse un giorno ad attrarre flussi turistici comparabili a quelli di Malta (IMVHO anche qui ipotesi tutt’altro che campata in aria), probabilmente potremmo stimare un traffico aereoportuale da e per la provincia comparabile a quello Maltese.

Se Malta attualmente riesce a sostenere 3 milioni di pax, una linea aerea nazionale con una flotta di 12 aerei (più le rotte di molte altre linee), la provincia di Palermo (senza Trapani o Agrigento o la Sicilia Orientale) dovrebbe poter sostenere 3 volte tanto, cioè 9 milioni di pax (e magari una linea locale con 36 aerei, oppure, meglio ancora per ragioni di efficienza e di rischio, diventare base di una quarantina di aerei di varie linee aeree).

Anche se considerassimo la situazione attuale, cioè se fattorizzassimo quel 17% di svantaggio competitivo rispetto a Malta, la stima ci porterebbe a 7.5 milioni di pax e base di 30 aerei. Questo è una stima del traffico che Punta Raisi dovrebbe avere oggi, considerandone come bacino di utenza soltanto la provincia di Palermo.

In base a simili considerazioni, ritengo che la provincia di Palermo potrebbe tranquillamente supportare da sola 6-7 milioni di pax oggi.

La questione è quindi per quale ragione questo non avviene già oggi?

Dati i fondamentali economici della provincia di Palermo, questa da sola dovrebbe tranquillamente generare almeno 6-7 milioni di pax oggi in piena recessione, se non lo fa le cause sono endogene, non la concorrenza di un aeroporto da max 2 milioni di pax a Trapani o l’eventuale concorrenza di un aeroporto simile ad Agrigento.

Lei ha un’idea di quali siano queste cause endogene?

Io sono convinto che la Gesap non abbia per nulla la responsabilità principale di queste cause endogene, ed immagino che anche lei possa condividere e confortare questa mia impressione.

Cordiali saluti,
ed auguri di un felice anno nuovo.

3 comments:

Anonymous said...

L'unico problema dell'aeroporto di palermo è che viene gestito in modo clientelare, pertanto non ci sono figure capaci del settore ma soltanto amici degli amici riclilati. Quando la Gesap verrà privatizzata (ma sembra che nessuno sia realmente interessato) ci saranno sicuramente manager capaci e probabilmente pagati meno degli attuali "top manager"

Anonymous said...

Da molto tempo si sussurra che l'aeroporto è gestito dalla Massoneria, parola che a molti fà venire i brividi, intanto continuano ad amministrare allegramente e senza dovere dare conto o ragione a nessuno. Inquietante?

alfredo said...

anche su questo blog http://buonasicilia.blogspot.com/
qualcosa di interessante sulla Gesap