Io voto No.
- Voto No indipendentemente da Renzi. Anzi, visto quello che propone la riforma, se Renzi riuscisse ad arrivare al 40% dei Sì, dovrebbe considerarlo un suo trionfo personale, non vedo perché mai dovrebbe anche solo pensare alle dimissioni.
- Voto No perché sono a favore del bicameralismo perfetto.
- Voto No perché sono per il Senato elettivo.
- Voto No perché da residente all'estero non voglio perdere i miei rappresentanti al Senato. E se qualcuno mi cita Razzi, a parte che questa legislatura è stato eletto in Abruzzo, ma che argomento è? Se i Lombardi eleggono Formigoni, dobbiamo togliergli il diritto di voto?
- Voto No perché non capisco perché il Trentino Alto Adige, che ha 1 milioni di abitanti, dovrebbe avere più senatori della Toscana, che ne ha 4 milioni.
- Voto No perché non vedo come il sindaco di Palermo potrebbe mai rappresentare i cittadini di Trapani. Palermo sta scippando l'autorità portuale a Trapani, ed il sindaco di Palermo dovrebbe difendere Trapani? Non parliamo poi del sindaco di Palermo che difendesse Catania a vantaggio di Palermo, fantascienza. Ovviamente, se sei un cittadino delle città che manderanno i sindaci al Senato, probabilmente la riforma ti favorirebbe. Chiaramente tali senatori voterebbero per mandare tutte le risorse, la cui gestione sarà nuovamente ricentralizzata, nelle loro città, e le altre città la spina di pesce. Già si è visto. Renzi è andato a fare i patti con le città metropolitane. Ha promesso 400-500 milioni di Euro a Reggio Calabria, perché è città metropolitana, mentre a Trapani, la cui provincia ha più o meno gli stessi abitanti, non ha promesso nulla, niente patti. Ovviamente, pensa che il sindaco di Reggio potrebbe diventare senatore, mentre quello di Trapani non lo diventerà mai, e si è portato avanti con il lavoro.
- Voto No perché senza una seguente legge costituzionale i Siciliani non potrebbero avere Senatori, chiaro sintomo che la riforma è stata scritta da gente impreparata. L'idea stessa che possano avere approvato una legge costituzionale che rende incostituzionali i Senatori siciliani è ripugnante.
- Voto No perché non capisco la nuova formulazione dell'articolo 70, che è una dimostrazione perfetta di cosa intendesse quasi 2 mila anni fa Tacitus con "corruptissima re publica plurimae leges".
- Voto No perché sono contrario alla riduzione del numero dei Senatori, e dei rappresentanti in genere. Già oggi è quasi impossibile trovare un Parlamentare, non del M5S, che ti risponda, figuriamoci se ce ne sono 200 in meno. Che poi anche quelli del M5S, ti rispondono, ma alcuni, specie quelli che poi fanno il salto della quaglia verso i gruppi dei vecchi partiti, sono dei perfetti idioti. Ma almeno ti rispondono.
- Voto No perché sono del tutto contrario alla centralizzazione. Il problema Italiano è la mancata attuazione del federalismo, della decentralizzazione. Hanno dato alle regioni autonomia di spesa senza concedergli autonomia di entrata. I soldi vanno allo stato centrale, che poi li distribuisce alle regioni secondo gli interessi dello stato centrale. Una pazzia. Quest'anno il presidente della Regione Siciliana ha dovuto rinunciare a 5 miliardi di Euro, imposte pagate dai Siciliani, per ottenere qualche centinaio di milioni ora e subito. Costretto dal governo centrale. Non esiste. Ricentralizzando diventerà anche peggio.
- Voto No nonostante D'Alema perché non ci credo che non lo sa che fa perdere voti al No. Renzi deve avergli promesso qualcosa. Se D'Alema voleva far vincere il No, avrebbe fatto campagna per il Sì. Ditto per Monti e tanti altri.
- Voto No perché mi immagino Salvini Presidente del Consiglio. Salvini vota No contro i suoi stessi interessi. Se passa il Si e poi lui vince le elezioni, si divertirà come un caimano. Ma ve lo immaginate? Con il titolo V riformato, l'allocazione delle riforme la decide lo stato centrale. Con Salvini Presidente del Consiglio finirà il 90% in pianura padana, il 10% fino a Roma, e lo 0% da Roma in giù.
- Voto No, perché il paese va riformato, ma non in senso fascista. Va riformato aprendo le istituzioni, non chiudendole. Va riformato aprendo i mercati, non premiando le classi estrattive.
- Voto No perché se fossi un lobbista e la casta estrattiva mi pagasse uno stipendio a 6 zeri, voterei Sì anch'io.
- Voto No perché ho votato No anche al referendum sulla riforma costituzionale del 2006. Molto simile a questo per argomenti e proposte, in pratica il Presidente del Consiglio dell'epoca, Berlusconi, chiedeva agli Italiani molto più potere. Gli Italiani risposero No. 61 a 39. Affluenza al 52%. Il PD all'epoca era ancora diviso in due (ex comunisti ed ex sinistra democristiani), e fu ovviamente per il No. Per dire tutta la verità, a me la riforma proposta nel 2006 da Berlusconi sembra più democratica di questa. Misteri della fede.
- Voto No perché Renzi ha giocato d'azzardo come Berlusconi nel 2006. Perché se avessero spacchettato, avrebbero vinto su gran parte delle misure. Io buona parte della riforma di Berlusconi del 2006 la sottoscriverei subito. Ma allora come oggi, entrambi hanno aggiunto mele avvelenate su mele avvelenate, che impacchettate tutte insieme, con altre misure magari sensate, rendono indigeribile il prodotto finale. Sostanzialmente la loro scommessa è che gli Italiani, per accettare alcuni miglioramenti, cedano potere al potere esecutivo. Con tutta una serie di vantaggi per il potere esecutivo e chi lo finanzia e supporta, a discapito di tutti i cittadini.
- Voto No perché se continuano su questa strada antidemocratica, il referendum costituzionale del 2026 sarà probabilmente sulla restaurazione della monarchia assoluta, la trasformazione dei cittadini in servi della gleba, l'ereditarietà delle cariche politiche, et cetera.
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