Wednesday, 2 June 2010

L'etimologia della Rosa

Chissà quante generazioni di studenti hanno iniziato ad imparare il Latino declinando "Rosa".

Chissà quanti tra questi crederebbero a chi gli dicesse che una parola foneticamente tanto differente come il Turco "Gül", che significa "rosa" in Turco, e che è a sua volta un prestito linguistico dall'Iraniano, che nella versione moderna usa infatti "Gul", abbia in realtà la stessa etimologia di "Rosa".

Entrambi i termini derivano infatti da un comune antenato indoeuropeo, attestato come "Warda" nell'Avestico, passato all'Arabo "Wardah" e all'Ebreo "Vered" tramite l'Aramaico, anch'esso "Warda" appunto, entrato nel mondo Mediterraneo attraverso l'Hellenico pre-classico "Vrodon" o "Frodon" e/o l'antico Persiano "Vrad", da cui l'Armeno "Vard", l'Hellenico classico "Rhodon" (ma anche Homerico, vedi il ῥοδοδάκτυλος Ἠῶς citato da Malick in The Thin Red Line), il Latino classico "Rosa", il Basco "Arrosa" e lo Sloveno moderno "Vrtnica", quest'ultimo incredibilmente somigliante alle forme più antiche tra quelle attestate.

La metamorfosi dall'Avestico Warda all'Iraniano Moderno Gul dovrebbe essere passata dagli intermedi Vrad, Vile e Vil, e tra l'altro il Turco Gül potrebbe anche essere una forma intermedia tra Vil e Gul (la ü è una anteriore chiusa arrotondata, lungo la strada tra i ed u cioé). Da notare come anche l'Hindi, il Telegu ed il Marathi usino un lemma molto simile, "Gulab".

Ironicamente, dato che la forma dell'Hellenico classico è alla base della parola usata in praticamente tutte le lingue dell'Europa Occidentale, nell'Hellenico moderno si usa perlopiù "τριαντάφυλλο" ("trenta petali") dalla generalizzazione del nome di una particolare rosa particolarmente cara ai popoli Balcanici, tant'è che questo uso si è diffuso anche nell'Albanese o nel Rumeno (ma se andate in Hellade ed usate "Rhodo", vi capiranno!).

Se avessi dovuto personalmente scommettere sull'origine primaria della radice Indoeuropea (cioé su chi abbia per primo usato quella radice per indicare una rosa), avrei scommesso su una lingua Anatolica indoeuropea (i.e. Luvio o Nesiano), ma purtroppo non credo ci sia nulla di attestato e provabile al riguardo, a meno di puntare il compasso arbitrariamente su un buon candidato, come possono essere sia l'Armeno, che l'Hellenico pre-Classico che il Paleopersiano.

Per quanto riguarda il Siciliano, infine, seguendo le regole della vocalizzazione Siciliana, viene ovviamente "Rosa", non "Rusa", per cui tutti quegli studenti Siciliani che sfiniti dalle declinazioni latine finivano per confondere "a rosa" con "a rusa" ovviamente si sbagliavano!

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