Friday 4 June 2010

L’assassinio del Vescovo Luigi Padovese ad Alessandretta

Dalla Provincia di Hatay sta in queste ore giungendo in Sicilia come nel resto della Repubblica Italiana la triste notizia dell’assassinio del Vescovo di Hatay, Monsignor Luigi Padovese, che era tra l’altro anche il Vicario Apostolico per l’Anatolia, oltre che a capo della Conferenza Episcopale Turca.

Monsignor Padovese, francescano cappuccino, secondo le prime notizie sarebbe morto in seguito ad un accoltellamento avvenuto mentre sedeva nel giardino della sua casa in località Karaağaç (“Olmo”, letteralmente “Albero Nero”), nei pressi di Iskenderun (“Alessandretta”), da parte si sospetta del suo autista, il Sig. Murat Altun, di etnia Curda, proveniente dal villaggio Tavuklu (“Gallinara”) nel Comune di Ömerli (“Omerico”) in Provincia di Mardin, il quale sembra soffrisse di turbe psicologiche e che fosse recentemente finito in depressione, ed a quanto pare sembra che lo stesso Mons. Padovese stesse pagando le cure mediche del caso.

Sembra che il Sig. Altun fosse stato anche ricoverato recentemente in ospedale, il 28 Maggio, e che sia il padre del principale sospetto, il Sig. Ferhan Altun, che un fratello ed un cognato abbiano lavorato o lavorino per la Chiesa Cattolica. Dalle prime notizie sembra anche che il Sig. Murat Altun possa essere anch’egli un fedele cattolico.

La dinamica del delitto sembrerebbe piuttosto cruenta, l‘assassino avrebbe infatti tagliato la gola del Monsignore, come ad un agnello sacrificale. Sempre secondo le prime frammentarie notizie, sembra che la polizia abbia catturato il principale sospettato con l’arma del delitto ancora addosso.

Sia fonti Vaticane che della chiesa locale si sono precipitate a sottolineare che al momento sono da escludere motivazioni politiche o collegate alle recenti tensioni che hanno coinvolto la Turchia con Israele.

Le prime notizie dalle fonti giornalistiche turche farebbero però ritenere che la polizia turca avrebbe inizialmente sospettato una possibile motivazione politica, ma dopo aver iniziato ad interrogare il Sig. Altun, sembra che questa pista si sia per il momento raffreddata. Le indagini sono immediatamente state avocate dai più alti livelli dell’autorità di polizia locale, sono condotte infatti, oltre che dal Prefetto di Hatay, anche dal Capo della Polizia di Hatay Ragıp Kılıç.

Il Prefetto di Hatay, il Sig. Mehmet Celalettin Lekesiz, ha rapidamente contattato l’Ambasciatore Italiana, il Sig. Carlo Marsili, comunicandogli altresì la cattura del principale sospettato ed informandolo sull’interrogatorio attualmente in corso da parte della polizia turca.

Monsignor Padovese era giusto in procinto di recarsi a Cipro, dove avrebbe dovuto incontrare Papa Benedetto XVI, nel corso di una imminente visita papale che avrebbe dovuto iniziare proprio domani Venerdì 4 Giugno.

Monsignor Padovese, Milanese, nato nel 1947, titolare della cattedra di Patristica alla Pontificia Università Antonianum, l’università dei Frati minori a Roma, era un dichiarato sostenitore dell’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, ed aveva infatti guidato l’ingresso della Conferenza Episcopale Turca nel Consiglio delle conferenza episcopali europee, la sua prematura dipartita lascia invece incompiuto l’obiettivo di ottenere una personalità giuridica per la Chiesa Cattolica Apostolica Romana in Turchia.

La notizia è stata prontamente rilanciata da tutti i principale media turchi, dove in molti casi ha rimpiazzato almeno temporaneamente come prima notizia l’arrivo all’aeroporto di Istanbul dell’equipaggio della Mavi Marmara.

Questa settimana siamo per motivi familiari ad Antiochia, dove risiedono i miei suoceri e proprio jeri mattina con mia moglie siamo andati in Prefettura per farci firmare dei documenti dal locale Prefetto, il Sig. Mehmet Celalettin Lekesiz, il quale in uno Stato organizzato in maniera centralista come la Turchia riveste anche la carica di governatore della Provincia, che caso piuttosto raro in Turchia, non prende il nome dal capoluogo, Antiochia appunto, ma mantiene l’ancestrale toponimo di Hatay perché quello era il nome utilizzato dall’omonima repubblica indipendente che nel 1939 decise con un referendum di essere incorporata nella Repubblica Turca.

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