Saturday 15 October 2005

Re: Stipendi nel settore informatico .. in Turchia

(originally published on it.lavoro.informatica the 15th October 2005)

Scorrendo la tabella lo specialista DB è tra 2200€-2750€ lo specialista Data Mining 2150€-2750€, il DBA tra 900€ e 3050€. Diverse le cose da notare: in primis, in Turchia le posizioni nell'ambito IT sono piuttosto ben delineate, con compiti e responsabilità abbastanza standard, e però la traduzione dei termini è mia (per DBA è letterale in realtà). Dopo di che, però, il fatto che le forchette tra stipendi minimi e massimi per le prime due figure siano piuttosto ridotte, mentre per la terza è molto più ampia, fa ritenere che sia possibile che la terza sia in realtà una denominazione più generica, e dato che ho ordinato per stipendio minimo, si trova più in basso, mentre se avessi ordinato per stipendio massimo avrebbe sicuramente scalato qualche posizione. Infine, da risottolineare che non ho contezza di calcoli medi, le cifre date parlavano di estremi (e per esperienza diretta, almeno ad Istanbul sono sostanzialmente corrette), è una sorta di ricerca standard che esce anno per anno, il mio intento nel riportare la tabella era anche per dare uno spunto di riflessione sul mercato del lavoro Italiano.

Stipendi nel settore informatico .. in Turchia

(originally published on it.lavoro.informatica the 15th October 2005)

Per la serie, il settore informatico in Turchia, ecco una gran bella tabella (fonte IT-Business Weekly, l'ho semplicemente tradotta e translata in Euro), con gli stipendi netti mensili (per l'annuale andrebbe moltiplicato per 12) per le varie figure del settore informatico in Turchia. Si parla di posizioni permanenti, equivalenti al nostro TI, in Turchia si può licenziare ad libidum, basta pagare una penalità a seconda dell'anzianità di servizio del dipendente, per cui non c'è bisogno di co.co.pro, p.iva et similia, a meno che uno non sia un vero professionista (e si faccia pagare ed agisca da tale).
La tabella va letta così: nella prima colonna, stipendio minimo per la figura, nella seconda, stipendio massimo, nella terza variazione percentuale dello stipendio minimo negli ultimi 10 mesi in Euro rispetto a quelli dell'anno passato, nella quarta (tra parentesi) la variazione percentuale in valuta locale (si è apprezzata nel frattempo di circa l'11% verso l'Euro), nella quinta la figura a cui si riferiscono i dati.

3350€ 6150€ 22,1% (10,0%) Coordinatore IT
2200€ 3700€ 33,3% (20,0%) Responsabile della Sicurezza
2200€ 3700€ 33,3% (20,0%) Direttore CRM
2200€ 2750€ 99,9% (80,0%) Specialista DB
2150€ 4650€ 29,6% (16,7%) Specialista R&D
2150€ 2750€ 94,3% (75,0%) Specialista Data Mining
2150€ 3350€ 29,6% (16,7%) Specialista automazione industriale
2150€ 3200€ 94,3% (75,0%) Ingegnere Informatico
2100€ 2800€ 51,0% (36,0%) Ingegnere Microelettronico
1850€ 5500€ 33,3% (20,0%) Dirigente Sistemi informativi
1850€ 3350€ 11,0% (00,0%) Programmatore Sistemi Esperti
1850€ 3350€ 33,3% (20,0%) Ingegnere di Rete
1850€ 2750€ 33,3% (20,0%) Specialista CRM
1850€ 2750€ 33,3% (20,0%) Specialista E-Learning
1700€ 2450€ 107,3% (86,7%) Specialista Billing
1700€ 3700€ 24,4% (12,0%) Consulente SAP
1550€ 2750€ 58,6% (42,9%) Analista Programmatore
1550€ 2800€ 38,8% (25,0%) Amministratore di Sistema
1550€ 3350€ 38,8% (25,0%) Amministratore di Rete
1450€ 2200€ 33,3% (20,0%) Specialista in Biotecnologia
1450€ 2650€ 33,3% (20,0%) Specialista ERP
1350€ 3350€ 22,1% (10,0%) Specialista test software
1250€ 2750€ 48,1% (33,3%) Supporto PC (II e III livello)
1250€ 2150€ 30,6% (17,6%) Analista di Sistema
900€ 3050€ 66,6% (50,0%) DBA
600€ 1050€ 23,4% (11,1%) Operatore di Sistema
600€ 1550€ 11,0% (0,00%) Progettista Web
550€ 1250€ 33,3% (20,0%) Ingegnere Informatico neolaureato
500€ 750€ 48,1% (33,3%) Altri Neolaureati
450€ 900€ 11,0% (00,0%) Supporto Tecnico (I livello)

Note:
- le figure di entrata, soprattutto se si considerano la parte bassa della forchetta, hanno stipendi piuttosto bassi rispetto ai nostri, mentre mano mano che ci si specializza e si diventa esperti in determinate aree, la distanza diminuisce e probabilmente in certe posizioni è praticamente nulla (spesso probabilmente a vantaggio economico dei colleghi Turchi).
- negli ultimi 10 mesi gli stipendi minimi hanno avuto tutti aumenti in doppia cifra percentuale (per i massimi era lo stesso, c'è da ritenere che anche per la media, di cui purtroppo non ho contezza, debba essere successo qualcosa di simile)

Considerazione:
Il PIL pro-capite Turco è circa di un ordine di grandezza inferiore rispetto a quello Italiano; pur considerando diverse attenuanti, come ad esempio il fatto che il costo del lavoro in Turchia è immensamente più basso (probabilmente il 50% delle cifre in tabella è pagato in nero, pratica comunissima nelle imprese Turche, i cui manager preferiscono di gran lunga pagare in nero i propri lavoratori piuttosto che pagare le tasse), o come il fatto che la maggior parte dell'IT in Turchia è concentrato ad Istanbul, area che ha un PIL pro capite meno distante del nostro (ma pur sempre nettamente inferiore), o come l'ovvia considerazione che mentre noi siamo in quasi recessione, loro hanno vissuto un triennio di crescita molto sostenuta, anche a doppia cifra, resta sempre il dato di fondo che gli stipendi nel settore informatico nei due paesi sono troppo simili, nonostante dati macroeconomici assoluti incredibilmente differenti, per non saltare alla conclusione che in uno dei due mercati del lavoro c'è qualcosa che non va: o è drogato quello Turco, o è malato quello Italiano.

Monday 27 June 2005

Le FAQ di it.lavoro.informatica

Le FAQ di it.lavoro.informatica

Versione: 0.6
Data: 2005-06-27
Autori: Stefano Bodini; Massimiliano Polito; Alessandro Riolo
Mantainer: Alessandro Riolo
Mailbox: alessandro.ri...@sen.it

Sommario
0 - Il Gruppo it.lavoro.informatica
0.0 - Queste FAQ
0.1 - Vita Sociale nel Gruppo
0.2 - Offerte di lavoro nel Gruppo

1 - Entrare nel settore Informatico
1.0 - Proposte Strane
1.1 - I Contratti
1.2 - Titoli di Studio
1.3 - Questioni Es[i|]s[t|]enziali

2 - Lavorare nel settore Informatico
2.0 - In Italia
2.1 - All'estero
2.2 - Il Telelavoro
2.3 - Gli Strumenti

3 - Appendice: Leggere e mettere annunci di lavoro nel Gruppo
3.0 - Vademecum per chi legge gli annunci di lavoro sui newsgroup
3.1 - Vademecum per aziende che mettono annunci sui newsgroup


0 - Il Gruppo it.lavoro.informatica

0.0 - Queste FAQ
Domanda 0.0.0:
Che cosa significa FAQ? Che cos'è questo documento?

Risposta di Alessandro Riolo, da alessandro.ri...@sen.it in <>
FAQ è l'acronimo della frase Inglese "Frequently Asked Questions", cioé
una raccolta di alcune risposte significative ad alcune domande
frequenti poste su un tema specifico.

Domanda 0.0.1:
Di che parlano queste FAQ?

Risposta di Alessandro Riolo, da alessandro.ri...@sen.it in <>
Queste FAQ mostrano alcune risposte significative alle domande più
frequenti poste sul gruppo it.lavoro.informatica.

0.1 - Vita Sociale nel Gruppo
Domanda 0.1.0:
Perchè molti si arrabbiano se trovano annunci di offerta/ricerca lavoro
su questo gruppo?

Risposta di Macs, da maxse...@despammed.com.INVALID in
<3f05c978.615...@despammed.com.invalid>
Questo newsgroup serve come luogo di scambio di esperienze in ambiente
informatico più che come bacheca per le proposte lavorative, che sono
comunque ammesse dal manifesto del newsgroup; e' quindi normale la
presenza degli annunci, ma e' altresì innegabile che spesso si trovano
post che non supererebbero i requisiti previsti per it.lavoro.offerte e
presenti nel suo manifesto
http://www.news.nic.it/manif/it.lavoro.offerte.txt .
É normale quindi che vi possano essere perplessità su tali annunci, sia
per questioni di ambiguità (poca chiarezza nel profilo ricercato), che
di presentazione (la professionalità di un soggetto si vede anche in
queste cose) .. .
Questo non vale solo per i messaggi inviati ma anche per il biglietto di
visita su Internet di una società, ossia il suo sito web.

Domanda 0.1.1:
Perchè il rispetto della netiquette è un'esigenza particolarmente
sentita su it.lavoro.informatica?

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in

La netiquette, oltre che definire la buona educazione su un gruppo,
permette di avere una comunicazione chiara e univoca in una discussione.
Ovvero è uno strumento che permette di ridurre il rapporto
segnale/rumore.
Se su altri gruppi spesso si "lascia correre" (sbagliando IMHO), su un
gruppo che si suppone sia frequentato da "professionisti informatici" (o
aspiranti tali) non c'e' nessuna scusa per non adottare la netiquette.

0.2 - Offerte di lavoro nel Gruppo
Domanda 0.2.0:
Nel manifesto del gruppo c'è scritto che è ammesso inoltrare offerte di
lavoro, ma spesso molti non vengono accolti bene, perché?

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in

Questo gruppo è nato principalmente per discutere della professione di
informatico, in Italia e nel mondo.
Per scambiarsi opinioni ed esperienze di vita lavorativa, per imparare
come comportarsi, cosa aspettarsi dal mondo del lavoro "informatico".
Annunci e offerte sono "tollerati" ma non rappresentano lo scopo di
questo gruppo.
Sono di solito bene accetti annunci chiari, non ambigui, in cui chi li
prepara è disposto ad intervenire a seguito di domande/commenti.
Sono fortemente criticati annunci che adottano un linguaggio da
imbonitore ("giovane e dinamica azienda leader del mercato
internazionale"), fuori tema ("si cerca segretaria tuttofare") o troppo
generici ("si offre un buon compenso").

Domanda 0.2.1:
Come dovrebbe essere scritto un'annuncio chiaro? Qualche esempio?

Risposta di busin...@glo-con.com, da Glo-Con S.r.l. in

[Esempio di annuncio chiaro, manca soltanto un'indicazione di massima
sul compenso e sarebbe perfetto]

Si cerca un programmatore/webmaster, preferibilmente specializzato su
Php/MySQL per il web, e C++, Pascal o Java perché ci saranno anche degli
applicativi da sviluppare, gli applicativi da sviluppare saranno server
e clients per windows e linux.
Il candidato ideale, é in grado sia di lavorare in gruppo, sia di
lavorare per i fatti suoi, deve essere in grado di prendere iniziative
autonome, deveessere un tipo sveglio insomma, deve essere motivato, in
grado di apprendere e non deve lavorare anche per terzi, si accettano
anche candidati con partita iva peró in quel caso verranno firmati dei
patti di non concorrenza, ed il codice prodotto dovrá essere della
Glo-Con S.r.l., comunque la preferenza é per quelli che vogliono essere
assunti.
Si offre assunzione regolare, stipendio in regola col mercato(per
maggiori info chiedere via e-mail), possibilitá di alloggio (quindi
l'annuncio vale per tutta Italia, e pure per l'estero se il candidato
merita attenzione).
Salvo i requisiti sopra elencati, puó essere gradita la conoscenza di
una lingua oltre l'italiano, tra spagnolo o francese, soprattutto
scritto, quindi a paritá di requisiti come programmatore, sará scelto
chi conosce anche una di queste due lingue.
La sede di lavoro é in Balestrino (500 abitanti) in provincia di Savona,
dico questo per evitare malintesi, chi decide di candidarsi deve sapere
dove viene, in futuro é probabile che gli uffici verranno spostati in un
centro piú abitato, forse giá l'anno prossimo, in ogni caso non c'é
alcuna garanzia su questo, per il momento la sede di lavoro é Balestrino
(500 abitanti).
Si lavora 5 giorni alla settimana dal Lunedí al Sabato, dalle 8:00 del
mattino alle 17:00, con un ora di spacco per mangiare, comunque se
qualcuno volesse lavorare in orari diversi, si puó variare, la ditta é
flessibile.
Per chi fosse interessato, questo é il sito principale:
http://www.glo-con.com/
La Glo-Con S.r.l. fa compravendita di immobili, e si occupa di servizi
Internet a pagamento, lo scopo della societá é creare e fornire servizi
Internet di qualitá elevata e di concorrere con i maggiori portali
Internazionali, per questo le candidature verranno vagliate con
attenzione e risponderemo ai possibili candidati interessanti solo dopo
almeno 1 settimana, di attenta valutazione.
Risponderemo a tutti anche in caso negativo, nei casi senza speranza
risponderemo subito negativamente.
Inviare curriculum completo, con esempi di lavori svolti, se non si
hanno esempi indicare chiaramente le proprie competenze e il grado di
esperienza, inserire nel curriculum l'autorizzazione al trattamento dei
dati personali.
Inviare i CV a questo indirizzo: busin...@glo-con.com
GLO-CON.COM
Glo-Con S.r.l.
via Provinciale 55
17020 - Balestrino
Italy
Tel: +39(0)182 988 131
Fax: +39(0)182 988 131

Risposta di risorseumane%40perlafinanza.it, da Risorse Umane
PerlaFinanza S.p.A. in
descrizione: sistemista junior per gestione client e supporto agli
utenti redazionali
requisiti: diploma o livello di istruzione equivalente, conoscenza di
base Win2k/XpPro
preferenze: conoscenze di networking, OS Linux, MacOs
sede di lavoro: Milano (Zona viale Papiniano)
orari: pomeridiano e serale
contratto: CCNL Grafici Editoriali, full time
retrib. lorda: A partire da 19.000 euro anno, in relazione alle
capacita'
----

Editori PerlaFinanza S.p.A. (Gruppo Editoriale specializzato nell'informazione
economica e finanziaria) cerca un sistemista junior per attività di
gestione dei client e supporto agli utenti redazionali.

Il profilo è assimilabile alla figura professionale Assinform descritta
all'URL:
http://www.formazioneict.assinform.it/area_occupazione_ict/_figure/area_man/701.htm

In particolare è richiesto un diploma in informatica o elettronica, o
equivalenti conoscenze di base in ambito informatico, quali:
- conoscenza di base di Win2k/XpPro
- concetti essenziali di networking su tcp/ip
- principali applicativi di Office Automation.

Sono preferenziali ma non necessarie le seguenti competenze:
- conoscenza di MacOs 9 e X e applicazioni Desktop Publishing
- sufficiente comprensione dell'inglese tecnico scritto
- conoscenza di Linux come piattaforma server (Mail e File-Sharing)
- esperienza di amministrazione di reti, router e firewall.

Attività prevalenti:
- installazione e configurazione dei client (hw e sw)
- manutenzione dei client in un contesto di rete geografica
- help desk di primo livello agli utenti

Sono requisiti necessari la motivazione, la velocità di apprendimento e
la capacità di lavorare con autonomia in una realtà dinamica e non
rigidamente strutturata (contesto tipico delle piccole e medie imprese,
accentuato dalle peculiarità del settore editoriale). Tali aspetti
caratteriali consentono di colmare durante l'esperienza sul campo
eventuali carenze su specifiche competenze tecniche.

Disponibilità:
- 8 ore giornaliere da lun. a ven.
- in orario pomeridiano e serale (14:00-23:00)

Il luogo di lavoro è presso le nostre sedi di Milano (zona viale
Papiniano).

La prospettiva è di assunzione a tempo indeterminato con opportunità di
crescita ed esperienza anche nella gestione di:
- applicazioni e servizi su server Linux
- rete geografica con problematiche di media complessità
- sistemi ridondanti (High-Availability)

--
Risorse Umane
Editori PerlaFinanza
tel. +39.02.303026.1
fax. +39.02.303026.245
http://www.perlafinanza.it
---------------------------

1 - Entrare nel settore Informatico

1.0 - Proposte Strane
Domanda 1.0.0:
Qualcuno conosce la società di consulenza informatica XYZ?
Mi hanno chiesto TOT ¤ al mese (per X mesi) per uno stage/corso di
programmazione presso la loro sede, al termine del quale mi garantiscono
l'assunzione.
Su internet non ho trovato informazioni o siti su questa società.
Sapete dirmi se è seria?

Risposta di Alessandro, da a...@nospam.com in
<2ogfavgjb9c426apumeuf13fneor09l...@4ax.com>
Io non la conosco, però di un'azienda che chiede soldi per assumerti
personalmente non mi fiderei.
Tieni conto che quando un'azienda deve assumere ha ben chiaro le figure
che gli servono dunque ci sono una serie di prerequisiti che le persone
devono avere e che vengono richieste nel corso di uno o più incontri.
Ti hanno chiesto ed illustrato tali cose?
Ti hanno detto quale sarà esattamente la tua mansione?
Ti hanno chiesto quali sono le tue capacità, conoscenze, esperienze?
Ti hanno detto perchè serve un corso di formazione?
Quali sono le conoscenze che devi integrare?
Ti hanno mostrato chi ti fara training?

Un'azienda seria che deve assumere non si sogna minimamente di far
pagare la formazione iniziale (quando occorre) del futuro dipendente al
dipendente stesso.
Ti garantiscono l'assunzione dove? Presso di loro? Presso "qualcuno"?

Mi spiace per te ma mi sa tanto di bufala per estorcerti TOT*X = Un bel
po di Euro.
Alessandro

Domanda 1.0.1:
Ho ricevuto la seguente proposta:

Lavorare per 20-30 giorni in prova senza retribuzione, per qualche mese
a 100-200¤ al mese, dopodiché se dimostro di valere qualche cosa potrei
anche arrivare a guadagnare la cifra TOT e diventare socio della società
XYZ!
Che ne pensate? Io sono positivo al (qualsiasi intero maggiore di 50)%

Risposta di Nicola Bortolotti, da nbs...@libero.it in

Ci sono tanti e diversi motivi per inorridire di fronte a una "proposta"
del genere.

Ma se tu sei al 51% positivo sulla base di quello che "senti" (e -
spero - non di quello che hai scritto), vai avanti evitando pero' di
sottoscrivere qualsiasi clausola (peraltro in odore di essere
vessatoria) che ti leghi per un periodo qualsivoglia di mesi a
condizioni illegali.

Ognuno e' libero di farsi male come meglio preferisce. L'importante e'
conservare il pieno diritto di dire basta prima che la cosa diventi
troppo dolorosa.

Domanda 1.0.2:
Ho letto un annuncio in cui chi offre lavoro dichiara che sta cercando
di creare un team di professionisti con qualifiche medio/alte, operanti
con partita iva o contratto a progetto, ma richiede di inserire nel cv
come condizione necessaria il livello retributivo attuale.
È una pratica corretta?

Risposta di bodhi, da b...@ex-presidents.com in
<41f7d1c3$0$136$5fc3...@news.tiscali.it>
I Professionisti operano secondo:
- tariffari stabiliti dagli ordini professionali
- tariffari personali a seconda di fattori quali: l'importanza
dell'azienda cliente e del progetto, zona, tecnologie, conoscenze. Il
tutto a titolo esemplificativo e non esaustivo.
In ogni caso è del tutto escluso che un professionista debba comunicare
il proprio "livello retributivo". Non solo per ambigità della richiesta:
è per caso l'imponibile IRPEF? Il netto annuale? Il reddito o il ricavo?
In ogni caso sono informazioni private e riservate, assolutamente non
fornibili a terzi per nessun motivo, esclusione fatta per richieste di
mutui, finanziamenti, carte di credito, dichiarazioni fiscali,
consulenze del proprio commercialista.
L'eventuale richiesta da parte di aziende non può che creare una
immagine di scarsa serietà, bassa professionalità e risibile modus
operandi sia per l'azienda che le richieda, sia per il professionista
che le fornisca.
Fornire tali informazioni come ben sapete è una cosa nettamente
contraria alle più comuni regole di mercato non scritte, che impongono
ai professionisti/venditori/fornitori di beni e servizi di trarre il
massimo profitto possibile dal portafogli del cliente, senza fargli
capire che gli si stanno spillando soldi a più non posso.
É altresì necessario che, ai fini della valutazione dell'onorario, che
l'azienda indichi chiaramente nell'offerta l'importo d'opera, ovvero
l'ammontare lordo del costo del progetto (leggasi: il prezzo che
l'azienda proporrà al cliente finale per la consulenza), in base al
quale il professionista formulerà la sua offerta a propria discrezione.

Domanda 1.0.3:
Sono stato contattato da un'azienda la quale mi ha proposto come
compenso 80 Euro lordi giornalieri. Cosa ne pensate come retribuzione
per iniziare, considerando che dovrei trasferirmi a Roma? 80 Euro lordi
al netto a quanto equivalgono? Ed inoltre il calcolo delle giornate di
lavoro viene effettuato dal lunedì al venerdì?
Ho moltiplicato 70*20 giornate lavorative al mese 1400 Euro che
potrebbero andare bene ..

Risposta di jarod, da jaro...@despammed.com in

Il solito contratto a progetto?
Il contratto a progetto NON è un contratto da dipendente a tempo
determinato o indeterminato.
[..] Con il co.co.pro. per quelle cifre le tasse dovrebbero aggirarsi
massimo 20-30%, da cui viene fuori un netto di 1100-1200 euro/mese, ma:
- Le ferie te le paga?
- La malattia te la paga?
- La tredicesima te la paga?
La pensione col co.co.pro. è molto più bassa, ridicola rispetto al
contratto da dipendente.
Senza contare che alla fine del rapporto di lavoro non ti spetta il TFR
(la liquidazione).
Insomma ti paga come un dipendente (1200 euro/mese) ma lui risparmia
tasse, ferie, malattia, tredicesima, pensione, liquidazione.
Tu cosa ci guadagni?
10 euro/ora lordi (7-8 euro/ora netti) in co.co.pro. sono pochi, un po'
di quei soldi che risparmia dovrebbe darli a te per farti la pensione e
l'assicurazione che ti copra i periodi di infortunio-malattia.
IMHO un netto di 13-15 euro/ora è più giusto.

1.1 - I Contratti
Domanda 1.1.0:
Che differenza passa tra CFL e Co.co.co.?

Risposta di Shiva, da s...@rete039.it in

CFL - Contratto Formazione Lavoro

Viene introdotto nel sistema italiano nel 1984 con la legge numero 863.
Prevede una durata massima di 24 mesi e un'età compresa, per il
lavoratore, tra i 16 e i 32 anni.
Il CFL non può essere effettuato da società che negli ultimi 2 anni non
hanno convertito in assunzione Indeterminata almeno il 60% dei CFL
formulati.

Il CFL deve avere come obiettivo la finalità formativa, la sua durata di
massimo 24 mesi non è rinnovabile a meno che, la scadenza non venga
posticipata a causa di assenze prolungate per motivi quali: maternità,
militare, etc...

Il CFL sono di 2 tipo:
A- mirati all'acquisizione di professionalità intermedie (con 80 ore di
formazione) o elevate (con 130 ore di formazione) e può superare i 24
mesi di durata per quelle attività che sono strattamente legate alla
ricerca scientifica e tecnologica. Al termine di un CFL di tipo A il
datore deve comunicare alla Commissione Regionale di competenza i
risultati acquisiti dal lavoratore;
B- mirato ad agevolare l'inserimento del lavoratore nella realtà
lavorativa mediante una minima formazione sul funzionamento del contesto
produttivo ed organizzativo di una azienda (con 20 ore di formazione)
non può durare più di 12 mesi. Al termine di un CFL di tipo B il datore
di lavoro deve rilasciare un attestato relativo all'esperienza svolta.

Per assumere un dipendente con contratto CFL si deve avere il permesso
della Commissione Regionale per l'Impiego.
Una volta stipulato il contratto una copia va data al lavoratore, il
datore invece dovrà comunicare l'avvenuta assunzione alla Commissione
Regionale.

E' previsto un periodo di prova a patto che venga svolto all'unico scopo
di valutare l'inclinazione del lavoratore a quel tipo di formazione
lavorativa.
La retribuzione che spetta è la stessa dell'assunzione a tempo
indeterminato ad esclusione dei premi produttivi e di altri elementi
elencati nel CCNL di riferimento.
Il CFL può essere compatibile con il Part Time a patto che si garantisca
l'acquisizione delle competenze necessarie alla qualifica professionale.

Sottoscrivere un contratto di tipo CFL senza mantener fede alla parte
formativa comporta la trasformazione dello stesso da CFL a contratto a
tempo indeterminato.
Indicativamente un datore di lavoro che assume con CFL ha diritto ad uno
sgravio contributivo pari al 25%, maggioraizioni sono previste per
alcune tipologie di settori e per le regioni a statuto speciale o del
mezzogiorno.

Co.co.co. - Collaborazione Coordinata Continuativa

Il contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) è
una realtà riguardante i lavoratori Para-subordinati.
Quella serie di figure che non possono essere definite nè autonome nè
subordinate.

Per esistere il contratto di Co.co.co. deve rispettare le basi e cioè:
la Collaborazione: si ha collaborazione quando un collaboratore presta
la propria opera a terzi
la Coordinazione: si ha coordinazione quando, al di fuori di un rapporto
subordinato, il collaboratore opera per il raggiungimento di fini che
sono propri del collaborato (datore di lavoro)
la Continuazione: si ha continuazione quando un collaboratore presta una
serie di servizi che per continuità funzionale e temporale possono
essere considerati come una unica collaborazione.

La coordinazione si verifica nei casi in cui l'attività del
collaboratore è inserita nel contesto della realizzazione degli
obiettivi del collaborato o committente.

L'esistenza di una collaborazione non è sufficente perchè si possa
parlare di rapporto Para-subordinato, perchè ciò avvenga è necessario
che la prestazione lavorativa sia, oltre che coordinata e continuativa,
di carattere personale nel senso che l'eventuale partecipazione di altri
soggetti alla prestazione deve essere di natura accessoria.

Un contratto non è considerato obbligatoria ma è consigliabile. Non sono
previste bolli o registrazioni dello stesso.

Il contratto deve prevedere:
accordo tra le parti: ossia va evidenziata la proposta del
committente/c0llaborato e l'accettazione del collaboratore
causa: il contratto deve evidenziare lo scopo del contratto stesso
oggetto: va indicato il tipo di prestazione che il collaboratore fornirà
senza vincoli di subordinazione
corrispettivo: va quantificato il corrispettivo che verrà riconosciuto
al collaboratore per la sua opera
forma: non esiste un obbligo di forma ma è consigliabile la forma
tradizionale del contratto

Dal 1 gennaio 2001 le forme di Co.co.co. Sono assimilate al lavoro
subordinato in quanto a trattamento fiscale anche se in forma ridotta.

Il compenso riconosciuto potrà essere mensile, trimestrale, annuale,
l'importante è che compaia e venga stabilito nel contratto.

Domanda 1.1.1:
Quanto tempo ci vuole per mettere giù un contratto?

Risposta di FabMind, da fabm...@despammed.com in

Un tot

1.2 - Titoli di Studio
Domanda 1.2.0:
Quel tipo è un incompetente, ma guadagna un mare di Euro soltanto perché
è un laureato che non vale nulla!

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in

É ingiusto dire genericamente che un laureato non vale nulla.
Il problema non è il laureato incompetente (e naturalmente non tutti lo
sono!!) che nonostante questa qualità negativa (l'incompetenza) riesce a
raggiungere posti altamente remunerati e di responsabilità in breve
tempo.
Il problema è la mentalità e l'incapacità comune a molti imprenditori di
non essere in grado di valutare le persone e di volerle sfruttare in
ogni modo possibile, anche aggrappandosi ai "pezzi di carta".

E della loro incapacità di prendersi le responsabilità.
Ecco così che se mettono a capo un incompetente (anche se con la
laurea), se questo fa danni non lo buttano fuori a calci, no, buttano
fuori l'ultima ruota, altrimenti ammetterebbero di non essere stati in
grado di scegliere la persona giusta.

1.3 - Questioni Es[i|]s[t|]enziali
Domanda 1.3.0:
Quale linguaggio di programmazione dovrei imparare per entrare a
lavorare nel settore Informatico?

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in

Ritengo profondamente sbagliato credere che per lavorare in informatica
basti solo imparare un particolare linguaggio, così come è sbagliato
ritenere un particolare linguaggio "migliore" di altri ai fini di
trovare lavoro.
Alla base di tutto bisogna imparare a programmare, cosa che è comune a
tutti i linguaggi.
E bisogna acquisire competenze specifiche nell'area di interesse.
Ad esempio se si vuole progettare software per banche è necessario
acquisire competenze ben diverse da quelle necessarie a progettare
firmware per automazione.
Così come si utilizzeranno linguaggi e sistemi di sviluppo diversi.
Stesso discorso per sistemi operativi.
Un informatico deve avere una mentalità aperta ed essere flessibile,
essere in grado di imparare un linguaggio quando questo occorre.
I linguaggi sono quello che per un meccanico sono gli strumenti.
Non basta imparare solo ad usare una chiave inglese per diventare
meccanico.

Domanda 1.3.1:
Secondo voi è meglio avere una carriera come sviluppatore o come
sistemista?

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in

Dipende da cosa ti piace fare.
Se ancora non lo si è capito, questi lavori per essere sopportati nel
tempo, richiedono alla base una fortissima passione ed interesse.
Se lo fai solo per "guadagnare soldi" o perché fa figo dire che lavori
sui "compiuter" .. lascia stare.
Otterresti solo un esaurimento nervoso dopo pochi anni.

Domanda 1.3.2:
É più facile trovare lavoro come sistemista o come sviluppatore?

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in

Nessuno dei due.

Risposta di Andrea Ferraris, da andrea_ferra...@libero.it in <>
Forse è più facile trovare lavoro come sistemista, nel senso che il
sistemista a volte può non essere soltanto il Sistemista, ma il
tappabuchi, che fa tante cose, fra cui spesso anche programmare, l'help
desk agli utenti e poi a "tempo perso" il sistemista. Ma questo dipende
innanzitutto dalle dimensioni dell'azienda, perché se ci sono 10000
dipendenti e il core business è l'informatica, allora è molto probabile
che ci siano sistemisti e sviluppatori ben distinti, ed anche sistemisti
di diverso tipo.
La figura del sistemista a cui accennavo è caratteristica credo di
ambienti non grandi, ma che penso siano abbastanza diffusi. Questo
discorso però ci porta a chiederci chi è un sistemista.
Secondo me, soprattutto sotto UNIX, dove probabilmente la parola ha più
senso (rispetto a Windows), è decisamente utile e credo anche importante
che il sistemista abbia delle basi di C e della sua programmazione, dato
che è il linguaggio in cui è scritto il sistema (quindi può essere utile
per capire come funziona) e se egli non dovrà scrivere qualche
programmino all'uopo certamente capiterà di doverne installare,
probabilmente anche compilare e magari finanche modificarne qualcuno
affinché funzioni; poi indubbiamente dovrà avere delle conoscenze di
script shell e degli strumenti di questa (awk, sed, ... etc), quindi
comunque di programmazione.
Per Windows la questione puo` essere diversa. Come rispondevo a un
"sistemista" Windows che mi scherniva dicendomi che un sistemista UNIX
dovrebbe conoscere bene il C perché UNIX è scritto in C, (stavo
smadonnando col debug di un programmino che avevo scritto in C), invece
un "sistemista" Windows deve conoscere bene Visual Basic e soprattutto
essere più pronto a schiacciare l'interruttore dell'alimentazione della
macchina.

Domanda 1.3.3:
Si guadagna di più lavorando come sistemista o come sviluppatore?

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in

Nessuno dei due.
Se vuoi guadagnare fai altri lavori, piastrellista o idraulico o apri
una panetteria o un deli[/gastronomia/épicerie].
Lì sì che si guadagna.

Risposta di Andrea Ferraris, da andrea_ferra...@libero.it in <>
Guadagna di più (o dovrebbe) un sistemista UNIX, per non parlare di uno
di mainframe (il problema è che di sistemisti di mainframe non ce ne
sono quasi più e non è previsto un aumento delle richieste perché non ci
sono quasi piu` mainframe), piuttosto di uno Windows, anche se comunque
certe problematiche, almeno quelle di rete e di hardware, sono comuni.
In Italia mi sembra che un sistemista guadagni mediamente più di uno
sviluppatore (anche se bisogna distinguere fra sistemisti e fra
sviluppatori e un'analista credo che guadagni piu` di un sistemista),
mentre pare, per sentito dire, che all'estero possa guadagnare più uno
sviluppatore di un sistemista; comunque un sistemista UNIX non guadagna
male nemmeno in Francia (comunque anche qui ci sono notevoli differenze,
non solo a seconda delle specializzazioni e delle attività, ma delle
zone geografiche: Parigi ha dei prezzi, il resto della Francia degli
altri, molto diversi; un po' come Milano e/o la Sicilia), e
probabilmente pure nel resto del mondo, proprio perchè deve sapere e
saper fare tante cose e poi deve avere un senso pratico e di opportunità
per cui, anche alle 4 del mattino dopo aver già passato una notte in
bianco deve essere in grado di non far cazzate perché spesso si trova a
dover lavorare in emergenza su sistemi di produzione dove il tempo è
denaro e dalla precisione e tempestività del suo lavoro può dipendere la
possibilità di lavorare di molte altre persone o di fatturare di
un'azienda (quindi deve saper prendere in fretta se non le decisioni
giuste, almeno non decisioni irreparabilmente sbagliate).
Dunque spesso è anche un mestiere più disagevole di quello dello
sviluppatore, dato che può richiedere reperibilità e viaggi nel cuore
della notte in sale macchine abbandonate dagli uomini e da Dio (perché
quando un sistema si pianta di brutto può non essere più raggiungibile
nemmeno da una console remota via rete) e comunque spesso anche il
lavoro normale si svolge in orari disagiati in modo da ridurre i
problemi in caso di disservizio pianificato o anche solo del suo rischio
(tipicamente il cuore della notte).

Domanda 1.3.4:
Mediamente un cliente finale spende tra il 500% ed il 600% in più per la
risorsa che una società di intermediazione gli da; ovvero, solo il
servizio di assistenza, costa circa 400 euro nette al giorno a persona,
pagate tasse e ambaradam vari, mentre alla società di intermediazione lo
stesso tipo di risorsa ne costa circa 56 euro al giorno (euro più euro
meno).
Non sarebbe più conveniente al cliente finale fare direttamente la
selezione per la risorsa?
Risparmierebbe un sacco di dobloni al giorno o sbaglio?
Ditemi voi, anche perché se il contratto a progetto lo fa il cliente
finale o la società di intermediazione alla risorsa cosa cambia? Ma al
cliente finale cambia eccome! Non vi pare?

Risposta di Vincent Vega, da vincent-v...@despammed.com in
<424b9b06$...@x-privat.org>
Si parla di aziende il cui core-business non è normalmente
l'informatica, quindi no, perchè l'azienda seria sarebbe costretta ad
assumere la singola persona a tempo indeterminato, con il problema di
dover gestire il rapporto con le singole persone (formazione, motivarle
perchè non se ne vadano, sostituirle quando se ne vanno, etc...). In
questo modo invece acquistano "una risorsa" generica per un tempo
determinato, lasciando ad altri il problema di un turnover adeguato se
questo si licenzia in questo periodo. Oltre ovviamente al fatto che se
una mattina si svegliano con le paturnie possono chiudere il progetto e
cacciare tutti prima che si faccia sera (con conseguenze ben diverse da
smantellare un gruppo di dipendenti).

2 - Lavorare nel settore Informatico

2.0 - In Italia
Domanda 2.0.0:
Ho soltanto messo un'annuncio in cui affermavo di ricercare un
collaboratore/dipendente, perché ve la pigliate tanto se non metto i
riferimenti aziendali? Quelli lì darò a quelli che selezionerò tra
quelli che mi invieranno il cv!

Risposta di Alessandro Riolo, da alessandro.ri...@sen.it in
<7rnyfgqj7ttf$....@sen.it>
Repetita juvant: in Italia (ma direi in ogni paese civile) è _vietato_
ricercare personale in forma anonima, e la cosa è scritta a chiare
lettere nel testo della legge Biagi, che prevede sanzioni amministrative
pecuniarie da 4000 a 12000 Euro per i trasgressori.

DECRETO LEGISLATIVO
10 settembre 2003, n.276, la cosiddetta Legge Biagi:


Art. 9.
Comunicazioni a mezzo stampa internet, televisione o altri mezzi di
informazione

1. Sono vietate comunicazioni, a mezzo stampa, internet, televisione o
altri mezzi di informazione, in qualunque forma effettuate, relative ad
attivita' di ricerca e selezione del personale, ricollocamento
professionale, intermediazione o somministrazione effettuate in forma
anonima e comunque da soggetti, pubblici o privati, non autorizzati o
accreditati all'incontro tra domanda e offerta di lavoro eccezion fatta
per quelle comunicazioni che facciano esplicito riferimento ai soggetti
in questione, o entita' ad essi collegate perche' facenti parte dello
stesso gruppo di imprese o in quanto controllati o controllanti, in
quanto potenziali datori di lavoro.
2. In tutte le comunicazioni verso terzi, anche a fini pubblicitari,
utilizzanti qualsiasi mezzo di comunicazione, ivi compresa la
corrispondenza epistolare ed elettronica, e nelle inserzioni o annunci
per la ricerca di personale, le agenzie del lavoro e gli altri soggetti
pubblici e privati autorizzati o accreditati devono indicare gli estremi
del provvedimento di autorizzazione o di accreditamento al fine di
consentire al lavoratore, e a chiunque ne abbia interesse, la corretta e
completa identificazione del soggetto stesso.
3. Se le comunicazioni di cui al comma 2 sono effettuate mediante
annunci pubblicati su quotidiani e periodici o mediante reti di
comunicazione elettronica, e non recano un facsimile di domanda
comprensivo dell'informativa di cui all'articolo 13 del decreto
legislativo 30 giugno 2003, n. 196, indicano il sito della rete di
comunicazioni attraverso il quale il medesimo facsimile e' conoscibile
in modo agevole.


E poi anche un altro comma:


Art. 19.
Sanzioni amministrative

1. Gli editori, i direttori responsabili e i gestori di siti sui quali
siano pubblicati annunci in violazione delle disposizioni di cui
all'articolo 9 sono puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria da
4.000 a 12.000 euro


Domanda 2.0.1:
Immaginate la situazione di catena di body rental
Io >> azienda 1 >> azienda 2 >> cliente
Io sono in rapporti con azienda1 ma non con azienda 2, ma la 1 non ha
contatti con il "cliente", parimenti la 2 non ha contatti con me.
Il "cliente" desidera contattarmi.
Premesso che non esistono accordi di non concorrenza, se non verbali e
nei limiti della correttezza professionale, mi domandavo se, vista la
particolare catena di legami, è scorretto che io scavalchi entrambi per
andare dal cliente finale.

Risposta di Alessandro Riolo, da alessandro.ri...@sen.it in
<328vinf3hvfs...@individual.net>
Qual'è il valore aggiunto al tuo lavoro che realizzano le due aziende?
Se ad esempio ti trovassero altri clienti, cioé agissero bona fide come
tuoi agenti per la ricerca di commesse, un valore aggiunto ce lo vedrei.
Se sei soltanto un sacco di patate occasionale, e se il cliente finale
ti fa una proposta valida e migliorativa della tua posizione lavorativa
attuale, io non ci penserei più di tanto [prima di accettare], ma non
sono un avvocato ;-)

Domanda 2.0.2:
Ho presentato ad un cliente il rapporto degli interventi e del lavoro
fatto negli ultimi 3 mesi, con conseguente stima economica.
Il responsabile commerciale si è altamente lamentato (facendomi quasi
sentire un idiota) del troppo lavoro che è stato fatto nell'ultimo
periodo, considerando l'importo addebitato troppo alto da sostenere per
le casse dell'azienda.
C'è da considerare che io mi sono sempre mosso su chiamata, o del
responsabile commerciale stesso o di chi per lui, o del referente di
zona per quanto riguarda le sedi periferiche sparse nella provincia.
Il problema, secondo lui, sta nel fatto che mai e poi mai aveva
intenzione di spendere una cifra così alta per l'assistenza informatica,
e mi ha mangiato facendomi quasi sentire un truffatore.
Notare che lui non si è assolutamente lamentato del mio tariffario, che
anzi considera molto competitivo rispetto alle offerte di altre aziende,
e considera il mio operato molto buono (e lo ha espressamente detto più
volte).
Quello che non capisco è come mai si è venuto a lamentare da me. Io ho
solo fatto il mio lavoro, su esplicita chiamata, e ho sempre detto agli
agenti di zona di chiedere l'autorizzazione del responsabile commerciale
(di chi paga, insomma) prima di chiamare me ..
[Come mi dovrei comportare qualora si rifiutasse di pagarmi quanto
dovuto?]

Risposta di Hanger Freisen, da han...@freishi.det in

Raccogli, facendone copia, l'intero fascicolo in ordine di data e
controlla che tutto sia omogeneo e, dove serve e laddove possibile, che
sia firmata in tutte le sue parti tutta quella documentazione da parte
del committente.

Nel fascicolo, visto che hai gia avuto rapporti precedenti, ti consiglio
di accludere anche cio' che il committente ha pagato in precedenza dando
forza al fatto che in precedenza mai ha contestato le tue tariffe oltre,
se hai provveduto a pubblicarle su un tuo sito in internet, essere
dette di pubblico dominio.

[..] Comunque, fatto cio' hai tre vie:

a) tentativo bonario
b) via stragiudiziale
c) gia giudiziale

Le tre soluzione hanno dei pro e dei contro per cui e di ciò devi
tenerne conto.

Il committente ritiene che ci sia eccesso? Orbene a questo punto puoi da
parte tua in forma verbale, fra te e lui senza che ci siano altri
testimoni cui possa il committente strumentalizzare, dire al suddetto di
inviarti per iscritto una sua proposta, con in essa indicato l'importo
che intenderebbe pagare e i tempi di pagamento, al fine di un'eventuale
saldo e stralcio della vertenza per cui esperendo un tentativo bonario
per la soluzione di quanto in essere. Chiaro che essa deve essere
effettuata a breve termine, che so entro 5 o 6 giorni, oltre di consueto
essere regolata per cash.

Se la suddetta fase a) va a buon fine, solo e quando hai conferma di
incasso allora provvedi ad emettere, che deve essere firmata da entrambi
le parti, la rispettiva quietanza e se gia hai emesso le rispettive
fatture ad emettere la rispettiva nota di credito.

Se noti o solo hai il minimo sentore che ci sia da parte del committente
tentativo di fare il furbo allora ti conviene passare subito o alla fase
b) o c).

Attenzione in tal caso perché se il committente è smalizziato
sicuramente provvederà ad inviarti una raccomandata iniziando a
contestare quanto hai effettuato anche a costo di inventarsi e
aggrapparsi a qualsiasi motivo così al fine di approfittarsi dei lunghi
tempi che occorrono in via giudiziale.

Tutto ciò dipende comunque da cosa tua hai in mano per cui dipendente
anche dalla tua gestione oltre, per quanto riguarda il tuo ufficio
vertenze, dalla tua organizzazione alla gestione di quanto in oggetto.

Per cui, con celerità e capacità, per iniziare le suddette fasi ti
conviene d'apprima valutare bene la documentazione in tuo possesso, ad
iniziare dalle condizioni generali al rispettivo contratto in essere fra
le parti, dall'ordine alla conferma d'ordine, dai rapporti di intervento
alla rispettiva corrispondenza corsa fra le parti, dagli eventuali
estratti conto della rispettiva posizione finanziaria da parte tua
periodicamente inviati al committente o cliente ai preavvisi di parcella
o delle rispettive fatture ed eventali DDT emesse e non per ultimo dallo
status della tua contabilità.

Se quanto sopra non sono in ordine e/o firmate laddove vi doveva essere
luogo allora devi provvedere a rendere solido il fascicolo tenendo
presente che se nel frattempo il committente ha provveduto ad inviarti
una raccomandata di contestazione devi anche provvedere a rispondere
sempre in raccomandata r.r. e respingere con pragmatismo le eventuali
eccezioni indicando con provate e certe motivazioni provvedendo nel
frattempo a porlo in stato di mora computandogli i rispettivi interessi
oltre addebitandogli le rispettive spese e costi riguardanti la gestione
della pratica in oggetto.

Se invece non hai ancora ricevuto alcuna raccomandata da parte del
committente provvedi da parte tua formalmente a porlo in stato di mora
come suddetto e nel frattempo rafforzare la tua posizione utilizzando,
per l'appunto, detta comunicazione.

Fai attenzione che il modus operandi per il recupero del credito è
differente fra un rapporto con un diretto consumatore ed invece un
rapporto con altre entità ove nel secondo caso interviene la 231/2002
(http://www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/02231dl.htm) a darti
mano.

Fatto comunque ciò a questo punto, dopo aver atteso il classico periodo
canonico che di solito di primo achitto è di 15 giorni, e non vedendo
che il cliente abbia provveduto e sulla base della documentazione in tue
mani puoi:

1) se ritieni che la documentazione in tue mani è scarna o carente puoi
farla rafforzare anche a mezzo di terzi per cui provvedendo a mezzo di
un'agenzia DI FIDUCIA al fine di esperire un tentativo di recupero
credito in via stragiudiziale e nel frattempo così consolidando la tua
posizione.

Essi provvederanno ad inviare un'ennesima r.r. di sollecito al
committente oltre telefonare e/o fargli visita al tentativo di esperire
una soluzione stragiudiziale.

Se ciò, per quanto i suddetti abbiano tentato, non dovesse aver avuto
esiti positivi in ogni caso ri rilasciano un fascicolo con ciò che hanno
fatto e che a tua volta includerai per copia ad allegarlo al rispettivo
fascicolo ma che in ogni caso, cosi', ha rafforzato la tua posizione
visto che il Terzo ha provato tentativo stragiudiziale.

Nel frattempo così hai anche informazioni dello stato di salute
economica finanziaria riguardante il tuo committente così potendo
valutare se è il caso di provvedere in via giudiziale o, nella peggiore
delle ipotesi, se è il caso di porre in contabilità detto credito come
perso. Ciò comunque dipende molto dall'importo che hai a credito perchè
nulla ti vieta, mal che vada, di provvedere con una istanza di
fallimento nei confronti del committente se è impresa.

Paghi l'agenzia avendo per contro partita la rispettiva fattura e il
fascicolo.

2) con la copia dell'intero fascicolo, oppure se ritieni che la tua
documentazione sia giuridicamente solida per cui avendo provveduto ad
evitare a quanto espresso al punto 1), provvederai a dare mandato al tuo
avvocato DI FIDUCIA (provvedendo a dare un anticipo) per effettuare, in
via giudiziale, IMMEDIATO decreto ingiuntivo nei confronti del
committente e cliente insolvente e gia stato posto in stato di mora.

Di solito gli avvocati hanno tendenza ad esperire anch'essi inizialmente
un'ennesimo tentativo in via stragiudiziale inviando un'ennesima
raccomandata e restando in attesa per un periodo, a mo di limbo, per
verificare e se è il caso replicare ad ogni eventuale eccezione di
solito ricevuta dal committente o dal loro studio legale e ciò portando
avanti nei tempi la vertenza.

Tal volta ciò è necessario mentre tal volta ciò è inutile, ecco per cui,
insieme al tuo avvocato di FIDUCIA, dovete valutare la strategia. Tu
portando la conoscenza dei fatti e dell'oggetto, senza tralasciare
nulla, dall'altra per diritto oltre decidere il da farsi sulla base "sul
chi è l'organo giudicante".

Comunque arrivati al decreto ingiuntivo il committente può fare
opposizione, di consueto entro 40 o 45 giorni dalla notifica ove invece
passati detti senza che detto abbia provveduto alla opposizione,
difficile ma succede, seguirà il precetto, l'esecuzione, l'esproprio, la
rispettiva asta e infine il recupero, tieni conto anche di questo, di
ciò che si è potuto recuperare.

Se il committente provvede alla opposizione il tuo avvocato in ogni caso
provvederà affinché vi sia ugualmente la provvisoria esecutorietà, in
sintesi ugualmente seguirà il suo corso cioé l'esecuzione, l'esproprio e
quanto altro ma nel frattempo, coi suoi tempi dipendenti dalla
giurisdizione e chi è rappresente l'organo giudicante(!), seguirà una
causa.

Tutto cio' comunque dipende molto:

i) dallo stato di salute finanziaria del committente
ii) dalla documentazione che tu hai in mano
iii) dall'importo che hai a credito
iv) dall'avvocato che hai di FIDUCIA
v) dalla giurisdizione o meglio dal Foro di competenza
vi) e pertanto dal rispettivo organo se GdP o ordinaria
vii) e da chi lo rappresenta

I tempi in ogni caso non sono sicuramente inferiori agli otto o nove
mesi ... per cui nel frattempo puoi anche distrarti a fare un figlio se
non veder l'esito osservando nel frattempo quel tuo figlio che cresce.

I costi per il recupero del credito sono dipendenti dall'importo e dalle
eccezioni della contro parte che nulla vieta anche a quest'ultima, in
taluni casi ma non è detto che il giudicante di luogo a procedere, di
chiedere rispettive garanzie fidejussorie o, in altri caso e quando vi
sono reciproci interessi, anche la riconvenzionale ma questo anche tuo
diritto.

In ogni caso metti in budget per iniziare un importo di ca. 1000 euro
poi si vedrà.

2.1 - All'estero
Domanda 2.1.0:
Ho TOT anni di esperienza su programmazione nella tecnologia X e nel
sistema Y.
Secondo voi e' possibile trovare lavoro in USA?

Risposta di someone, da m...@whatever.net in

Per gli USA è un pò un casotto, devi trovare un azienda che ti
sponsorizza quindi ti concedono un visto che dura in genere 3 anni
rinnovabile una sola volta.
Per esperienza personale (avevo una ragazza americana) è veramente
difficile a meno che tu non abbia un CV eccellente.
In linea di massima accettano solo persono che abbiano avuto una
formazione superiore (accademica) ma non è sempre vero, io ero riuscito
ad avere colloqui con una ditta di Indianapolis (dove viveva la mia ex)
e loro sarebbero stati disposti a sponsorizzarmi pure con un semplice
diploma di maturità scientifica.
Questa è la via legale e sicura, ma ma come al solito ci sono le
scappatoie ma devi affrontare il rischio di andartene lì e rischiare
soldi e tempo.
Due alternative una "lecita" e l'altra no...
a) lavori in nero, specialmente nella silicon valley c'è la possibilità,
ma questo significa entrare negli USA con permesso turisitico e non
uscirne (sconsigliato se non sei proprio disperato) [N.B.: si rischia la
prigione!]
b) lavori "legalmente" per una società, ma allo stesso tempo ti iscrivi
a una università per un corso di laurea o post laurea (insomma studi).
Per la legge americana hai diritto a lavorare pur non superando un certo
stipendo mensile che varia a seconda del luogo in cui ti trovi (per NYC
mi sembra sono 600$ mese), però le ditte sono spessissimo disposte a
pagarti "off the book" leggi fuori busta. Questa a detta si una mia
amica di NYC è una prassi molto comune, anzi nella sua ditta il capo
sponsorizza anche in parte gli studi dei vari "dipendenti"che lavorano.
Per contro hai delle tasse universitarie spaventose nei grandi centri
urbani, ma molto più fico secondo me è andarsene invece nelle province e
nelle università statali, tasse più basse e meno italiani in giro.

Risposta di Viktor71, da vikto...@hotmail.com in
<5ca43fbd35d77dd88c516a170fabf0a4.24...@mygate.mailgate.org>
Ero dall' avvocato per l' H1 mi ha detto che l' H1 vale per tre anni e
puo` essere rinnovato per altri tre. Se cambi lavoro/azienda devi
rifarlo."

Per immigrare legalmente in USA ci sono solo tre metodi (in ordine di
"facilita'" per ottenere la "green card"):
- - per richiesta di un familiare cittadino USA (non tutti i familiari)
- - per richiesta da parte di una azienda/universita'
- - per eccezionali doti/qualita'

Per maggiori dettagli riguardo immigrazione/tasse
in Italia: presso i consolati/ambasciata
in USA (visti): presso l'INS (Immigration and Naturalization Service)
e presso l'USIA (US Information Agency).
in USA (tasse): presso gli uffici IRS

Domanda 2.1.1:
Se vado a lavorare negli USA, che speranza ho di trovare un posto fisso?
Esistono i contratti a tempo indeterminato?

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in

Qui non esiste proprio il concetto di "posto fisso" ed ovviamente questa
visione è apocalittica per noi che invece siamo cresciuti con questo
concetto in testa.
[Specialmente nelle grandi compagnie si può essere licenziati in
qualsiasi momento, dall'oggi al domani.]

Ma è altrettanto ingiusto e riduttivo credere che sia tutto così.
Non esistono solo le grandi compagnie dove queste cose sicuramente
accadono, esistono tantissime diverse realtà ..

Io non so come andra' a finire per me (ovvio, sarei il mago Zurli') ma
l'esperienza umana che ho provato finora è davvero unica, mai vista
nemmeno lontanamente o raccontata in Italia.

Non so dirti se il mio è un caso unico, non ho statistiche alla mano, ma
per certo so che non è tutto così nero.
Qui devi essere proattivo, non passivo.

Il concetto di posto fisso e di gente scaraventata fuori spaventa perchè
sei passivo ... oh non sto criticando :)
Lo sono anche io .. alla fine sono cresciuto in una cultura differente e
come te non credo potrò mai abituarmi all'idea USA di dinamismo.

Qui cambiano casa come noi cambiamo maglietta, tutto è improntato al
cambiamento.
Gente che lavora 20 anni in una ditta è roba da record, o anche solo
vivere per più di 10 anni in un posto.

Però come tutte le esperienze credo possa portare cose positive, vedi
altri modi di pensare, conosci gente che la pensa diversamente ...
insomma vedi oltre il tuo orticello.

É una cosa che ha valore per me .. credevo ne potesse avere anche per un
futuro lavorativo, mi sbagliavo in questo, però continuo a pensare di
non aver fatto una vaccata totale venendo qui.

Domanda 2.1.2:
Quale comportamento mi consigliate se volessi andare a lavorare in un
posto come gli Emirati Arabi ed essere completamente sicuro di non
finire in qualche guaio?

Risposta di Carlo Visconti, da c...@viscontc1.ut in

Essendo gia stato per più di un anno, ti devi obbligatoriamente e per il
tuo bene, evitare:

- di bere alcolici fuori dal tuo guscio:
- di parlare e guardare le ragazze dove incontrandole ti conviene
guardare in a terra o da tutt'altra parte:
- evitare la sera di uscire dal tuo guscio;
- non invitare al tuo guscio persone del luogo ma, al limite, restare in
all'interno di una cerchia di occidentali garantiti;
- evitare di prendere automezzi pubblici o meglio noleggiare un'auto;
- evitare di andare in zone tipiche del luogo e alla sera dopo il
crepuscolo uscire dal tuo guscio;
- evitare di esprimere qualsiasi tuo parere sull'attuale situazione
internazionale, anze tacere è meglio oppure puoi sempre esprimere delle
cose che ritieni interessanti del luogo ma evita di parlare
dell'occidente;
- attenzione quando acquisti quotidiani o riviste perchè se riesci ad
aver quelli occindentali conviene che tu li riponga all'interno di un
loro quotidiano;
- vai tu a ritirare la posta facendola arrivare su una casella postale e
indicare a chi ti scrive di evitare di apporre o utilizzare buste con
scritte tipiche occidentali;
- dimostrare grande rispetto dei loro usi e costumi poi all'interno del
tuo guscio fare quello che ti pare;
- fare attenzione a quello che si dice per telefono, telefonando sempre
dal proprio guscio;
- nei momenti di riposo che non venga la malaugurata idea di andare
oltre confini con l'auto a noleggio visto in certi siti solo il tipo di
targa viene odiata;
- in certe occasioni, seppur sempre più raro, saper anche assumere
l'atteggiamento del colonialista mercenario ... per poi dileguarti dalla
situazione;

ecc ecc ecc

Solo così si ha una certa sicurezza di non trovarti in guai infiniti.

Domanda 2.1.3:
Mi hanno detto che se andassi a lavorare nel paese XYZ, che non so
nemmeno dove sia nella carta geografica, potrei guadagnare una montagna
di Euro, è vero? C'è un buon ristorante Italiano da quelle parti?

Risposta di Carlo Visconti, da c...@viscontc1.ut in

Bisogna essere, diciamo, attrezzati con modi di vita vissuta.

Mi spiego, innanzi tutto è importante saper alcune lingue e avere almeno
un pò di cultura (non solo sull'informatica!) e di dove si va a stare
miscelato con un pò di savoir vivre, ottimismo, essere cinici talvolta
ma sprizzanti saper anche riconoscere, almeno a s'è stessi, chi seguire
e chi invece lasciar perdere, sapersi adeguare e saper raccogliere le
occasioni sapendo altresì il "far di conto" ... anche rischiando seppur
sia calcolato, aver destrezza al negozio ma anche saper lasciare la
presa se questa comincia a coinvolgerti negativamente, aver modi a mo di
faccendiere se è il caso avendo nel contempo arte diplomatica, saper
essere avventurieri senza che questo poi divenga stabile ... .. . e al
momento evitare al crearsi una famiglia stabile onde piuttosto "letti"
in più posti senza, chiaramente, avere e fare impegni ...

Certo il girare per il mondo da chi fino a ieri era abituato a vivere
con il solito tram tram e tra i confini del proprio "paesiello" ...
lasciamo stare ... si, si va ma poi cominciano, anche dove vanno e per
chi resiste, a farsi paranoie di nostalgie o diventando pantofolai del
luogo ... facendosi magare travolgere dalla prima che capita ...
creandosi al luopo e nuovamente il proprio angolo che, in fine, non è
nient'altro una little italy ... e questo tra l'altro è tipico
dell'Italiano.

Insomma ... spero di essermi spiegato ...

2.2 - Il Telelavoro
Domanda 2.2.0:
Perché il telelavoro non ha molto successo in Italia?

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in
<4u0uauc8hhsktv7kcouimv8a5g06bi9...@4ax.com>
Sul piano delle infrastrutture serve avere linee di telecomunicazioni
efficienti e poco costose, avere un sistema di spostamento merci
efficace e poco costoso.
Servono legislazioni sul lavoro più flessibili e meno
burocratiche/caotiche/impossibili.
Serve avere imprenditori che danno fiducia e autonomia al lavoratore.

Telelavoro in Italia significa IMHO sviluppare un sistema per
"controllare" il lavoratore perché l'imprenditore sospetterà sempre che
questi lo freghi in qualche modo.
Serve avere un rapporto di fiducia e responsabilità tra lavoratore e
ditta che non esiste nemmeno nel lavoro tradizionale.

E sul piano personale telelavoro significa non avere contatti con altri
colleghi, doverti fare molte cose accessorie in autonomia. É un'altra
mentalità e occorre tempo per impararla.
E serve avere maggiori responsabilità, non c'è nessuno che ti controlla
per cui è il singolo a doversi imporre regole e rispettarle.

Domanda 2.2.1:
Quali sono gli specifici vantaggi per il telelavoratore di avere a
disposizione un sistema di spostamento delle merci efficace e poco
costoso?

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in
<6a7uau8pe7c48661ise4cv86ojjftvt...@4ax.com>
Non si può fare tutto con il computer.
Scendendo nel particolare, si necessita spesso di
strumentazione/componentistica/atrezzature/ecc. e dato che il
teletrasporto non esiste ancora si sente il bisogno di un sistema che
porti sul luogo di lavoro (casa :-) ) quello che serve.
Se anche si deve spedire un CD rom, è necessaria l'esistenza e la
fruibilità di un servizio postale efficiente e sicuro, senza dover
pregare ogni volta che tutto arrivi a destinazione e magari intatto.
Un sistema di scambio merci poco costoso, sicuro e affidabile è un must.

Domanda 2.2.2:
La mentalità che c'è in Italia è uno svantaggio per il telelavoro?

Risposta di Stefano Bodini, da sbod...@despammed.com in
<6a7uau8pe7c48661ise4cv86ojjftvt...@4ax.com>
Mai trovato un datore di lavoro che ti desse piena fiducia.
Ma non perché sei tu o qualcun altro.
É la mentalità che c'è il "capo" e c'è l'impiegato che "per definizione"
fa di tutto per fregare la ditta.

Il rapporto di lavoro in Italia è basato su questo presupposto
culturale.
L'impiegato in quanto tale (secondo questa corrente di pensiero) non ha
nessuna motivazione nel fare bene il proprio lavoro.
E sai il buffo quale è?
Che chi, impiegato, "crede" in un'azienda ottiene solo di essere fregato
a sua volta dalla stessa a cui non sembra vero di avere qualcuno tanto
stupido da "partecipare" alla causa con pochi incentivi, chiudendo il
cerchio.

Trasponi il tutto per il telelavoro e vedi il perchè non sia troppo
ottimista in merito.
Il grado di libertà e fiducia che la mia attuale ditta [negli USA] mi
dà, per la mia esperienza di lavoro in Italia, è semplicemente da
fantascienza.

2.3 - Gli Strumenti
Domanda 2.3.0:
Risposta di , da in <>
3 - Appendice: Leggere e mettere annunci di lavoro nel Gruppo

3.0 - Vademecum per chi legge gli annunci di lavoro sui newsgroup
Domanda 3.0.0:
Background

Risposta di Lobster, da max@UNDISCLOSED in <>
[Per la versione originale di questo vademecum, vai alla pagina
http://www.duestrade.it/HOWTO_leggere_annunci.html]

L'azienda che assume è molto spesso un'azienda che si trova con un
organico sottodimensionato rispetto alle attività che sta svolgendo o
che potrebbe trovarsi a svolgere in futuro. In altri casi si tratta di
un'azienda interessata a portare al suo interno competenze che al
momento le mancano. In tutti i casi, comunque, l'azienda si rivolge al
mercato, direttamente o per tramite di aziende specializzate nella
ricerca e selezione, cercando una persona che soddisfi determinati
requisiti.

Come regola generale, gli annunci di lavoro dovrebbero contenere le
informazioni necessarie per permetterti di fare una valutazione di
massima su quanto tu sei adatto per il lavoro che viene offerto e su
quanto l'azienda che cerca nuovo personale sia adatta a soddisfare le
tue aspettative. Si parla di una "valutazione di massima" perché, per
quanto bene possa essere fatto un annuncio, un incontro tra chi offre la
propria collaborazione e chi la cerca resta comunque un passaggio di
importanza fondamentale.

L'azienda ha dunque tutto l'interesse a elaborare un'offerta che sia
chiara e interessante. "Chiara" perché in questo modo chi non riterrà di
avere i requisiti richiesti fara a meno di presentare la propria
candidatura, semplificandole la procedura di selezione. "Interessante"
perché attirando molti candidati con i requisiti indicati avrà la
possibilità di aumentare l'efficacia del processo di selezione.
Elaborare un'offerta che sia "chiara" e "interessante" è quindi
fondamentale sia per ridurre i costi che per aumentare la qualità del
risultato ottenuto (due fattori ai quali le aziende sono solitamente
molto sensibili). Da quanto detto discende che annunci poco chiari,
incompleti o stereotipati dovrebbero immediatamente destare sospetti in
chi legge.

Dietro ad un'azienda che pubblica un annuncio poco chiaro può spesso
esserci un'azienda che ha interesse ad evitare di far capire bene cosa
offre. Quali vantaggi offra questa pratica è chiaro, rende possibile
raccogliere enormi quantita di CV con pochissimi sforzi. I CV raccolti
da queste aziende "acchiappa-CV" potrebbero essere ceduti ad aziende
sconosciute a chi ha inviato il CV o addirittura ad aziende con le quali
chi ha inviato il CV voleva esplicitamente evitare di entrare in
contatto. Pensate a cosa potrebbe succedere se il CV che voi avete
inviato all'azienda "X" finisse poi sul tavolo del responsabile del
personale nell'azienda per cui lavorate. Sarebbe quantomeno
imbarazzante.

Domanda 3.0.1:
Suggerimenti

Risposta di Lobster, da max@UNDISCLOSED in <>
Un minimo di chiarezza, nel momento in cui si decide di mettere su un
newsgroup un messaggio di ricerca personale, è doveroso. Serve, se non
altro, per evitare perdite di tempo a chi potrebbe essere interessato a
rispondere. Approfittare della disponibilità della gente o, molto
peggio, del fatto che qualcuno si trovi in stato di bisogno diventa
invece oltremodo scorretto.

Davanti ad un annuncio incompleto converrebbe innanzitutto segnalare
all'azienda, usando l'indirizzo indicato per sottoporre eventuali
candidature, che non si ritiene sufficientemente chiaro l'annuncio in
questione (fare una mail vi costerà poco). Ci sono aziende che di fronte
alla segnalazione di un loro errore fanno il possibile per correggerlo,
quindi vale sempre la pena tentare questa strada.

Siate cortesi, la scortesia lasciamola a chi cerca di approfittare del
nostro tempo libero o delle persone che cercano un lavoro.

Nella mail specificate bene quali sono le informazioni che secondo voi
mancano, per un modello di annuncio "accettabile" potete fare
riferimento a questo. Specificate chiaramente che non siete interessati
ad aver una risposta in privato, volete che la precisazione venga fatto
sul newsgroup a beneficio di tutti quelli che hanno letto o potrebbero
leggere l'annuncio.

Se non ricevete risposta entro un tempo ragionevole (due giorni
lavorativi possono essere considerati sufficienti) rispondete
all'annuncio che è stato messo sul newsgroup con un vostro messaggio in
cui indicate le informazioni che avete chiesto, la data in cui le avete
chieste, e il fatto che non avete ricevuto nessuna risposta. Se avrete
l'accortezza di inserire nel "subject" la stringa "[noinfo]" l'annuncio
resterà etichettato come annuncio poco chiaro e per il quale non si
riescono ad ottenere risposte. A voi non servirà a niente ma potrà
essere utile sia per evitare che altre persone perdano tempo a chiedere
informazioni, sia per tenere traccia degli annunci che si ritengono
scorretti, e conseguentemente delle aziende che li pubblicano. Se poi
inserirete nel corpo del messaggio un link a questa pagina darete modo
ad altri di contribuire a questo processo di selezione degli annunci.

3.1 - Vademecum per aziende che mettono annunci sui newsgroup
Domanda 3.1.0:
Background

Risposta di Lobster, da max@UNDISCLOSED in <>
[Per la versione originale di questo vademecum, vai alla pagina
http://www.duestrade.it/HOWTO_mettere_annunci.html]

Cara azienda, se sei arrivata qui significa che hai mandato un annuncio
di ricerca personale ad un newsgroup, qualcuno ha ritenuto che il tuo
messaggio non fosse fatto bene e ha pensato di rimandarti a questa
pagina nella speranza che tu possa riuscire a migliorare la strategia
comunicativa in materia di "ricerca e selezione del personale".

Non voglio farti perdere tempo, andiamo subito al dunque: di seguito
trovi quello che secondo alcuni di noi potrebbe essere un buon modello
di riferimento nella stesura di annunci. L'annuncio dovrebbe anche
contenere qualche riga in cui ti presenti, dici come ti chiami e in che
settore operi. Attenzione: secondo quanto stabilito dall'articolo 9 del
Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (Legge Biagi) gli annunci
in forma anonima non sono ammessi, quindi omettendo di dire chi sei
commetti un reato. Se sei una società di selezione del personale sarebbe
opportuno che, oltre a mettere il tuo nome e il tuo settore, mettessi
anche il settore in cui opera l'azienda per cui stai curando la ricerca
(se preferisci puoi evitare di indicarne il nome). Dunque, un modello a
cui ispirarsi potrebbe essere il seguente:

- descrizione: breve descrizione dell'attività per cui cerchi qualcuno
- requisiti: competenze o caratteristiche personali che non possono
assolutamente mancare (se mancano è del tutto inutile candidarsi per il
posto)
- preferenze: competenze o caratteristiche personali che sarebbe meglio
la persona avesse (tuttavia, anche in loro assenza la candidatura può
essere presa in considerazione)
- sede di lavoro: città, o elenco di città, in cui la persona assunta
dovrà svolgere il suo lavoro
- contratto: tipo di contratto offerto
- retribuzione lorda: intervallo min/max (in euro) in cui potrà variare
l'offerta economica, indicare qui anche eventuali benefit

Domanda 3.1.1:
E da quando in qua per mettere un annuncio bisogna seguire delle regole?

Risposta di Lobster, da max@UNDISCLOSED in <>
Chi ti ha mandato il link a questa pagina () voleva darti una mano, poi
tu sei libera di fare come vuoi (a parte il dovere di dire chi sei, lì
c'è una legge del nostro Parlamento che te lo impone). In generale puoi
tranquillamente fregartene di queste regole, rischi solo di passare per
un'azienda sciatta e con un approccio molto rozzo alla gestione del
personale.

Domanda 3.1.2:
Cosa rischio se non do una o più delle informazioni indicate?

Risposta di Lobster, da max@UNDISCLOSED in <>
Dipende da quanto è grave l'omissione. Se non dici chi sei violi la
legge e quindi commetti un reato: è molto probabile che prima o poi
troverai qualcuno che segnalerà il tuo modo di fare alle autorità
preposte ai controlli, sicuramente non ti ritroverai con i libri in
tribunale però dubito che la cosa sarà completamente indolore. In
genere, comunque, i rischi associati al non dare queste informazioni
sono riducibili a tre: passi per un'azienda poco seria, perdi tempo con
gente che non ti interessa, fai perdere tempo a gente a cui tu non
interessi.

Domanda 3.1.3:
Ma come faccio a dire quanto sono disposta a pagare? Le persone non sono
tutte uguali...

Risposta di Lobster, da max@UNDISCLOSED in <>
Nessuno ti chiede di dare una cifra esatta. Però non dire che non hai
proprio neanche un'idea perché è inverosimile. Le aziende serie non si
alzano la mattina dicendo "oggi quasi quasi assumo qualcuno...". Le
assunzioni vengono pianificate, l'azienda decide quante persone servono,
per quali ruoli e quanto è disposta a spendere.

Domanda 3.1.4:
Errori da evitare: Primo, un po' di rispetto

Risposta di Lobster, da max@UNDISCLOSED in <>
Chi sta cercando lavoro non è un fallito o un buono a nulla che nella
vita non è riuscito a combinare niente e che quindi è disposto a fare
qualsiasi cosa pur di riuscire a guadagnare qualche euro. Chi cerca un
lavoro è una persona che ha delle competenze in un determinato settore
(tante o poche, dipende da diversi fattori) e che è disposto a metterle
a disposizione di un'azienda. In cambio chiede sia del denaro con il
quale mantenersi, mantenere eventuali persone a carico e togliersi
qualche sfizio, sia delle soddisfazioni professionali. Quindi, quando
scrivi un messaggio non pensare di rivolgerti ad una persona disperata
che ti sta aspettando con i pantaloni abbassati, pensa invece che devi
trovare una persona con determinate caratteristiche e riuscire a
convincerla che le conviene venire a lavorare da te.

Sempre in tema di rispetto, non guasterebbe se per qualche giorno
controllassi se sul newsgroup ci sono state risposte al tuo annuncio.
Trattandosi di "gruppi di discussione" i frequentatori si aspettano di
avere un minimo di interazione con te. Mettere un annuncio e sparire è
un modo di fare che denota scarso rispetto verso il newsgrouop.

Domanda 3.1.5:
Errori da evitare: Secondo, non chiedere la Luna

Risposta di Lobster, da max@UNDISCLOSED in <>
Le persone hanno alcune competenze e non ne hanno altre. Prima di
cominciare a cercare una persona da assumere dovresti chiarirti le idee
su cosa le chiederai di fare. Sulla base delle attività che dovrà
svolgere deciderai quali competenze ti servono. Alcune competenze ti
serviranno molto, altre invece sarebbe bello se ci fossero ma se non ci
sono andrà bene lo stesso, perchè magari si tratta di cose che la
persona avrà modo di imparare lavorando per te. Usa la sezione
"requisiti" per indicare le competenze che la persona deve avere, e che
se non ha è meglio non risponda neanche al tuo messaggio perchè non
verrà sicuramente presa in considerazione. Usa invece la sezione
"preferenze" per tutte quelle competenze che, se ci fossero, verrebbero
valutate positivamente ma che comunque non sono strettamente necessarie
per essere presi in considerazione.

Attenzione, qui ti giochi una buona fetta della tua immagine. Se la
sezione "requisiti" è troppo "ricca" darai l'idea di essere un'azienda
che le spara grosse, che quando dice qualcosa bisogna prenderla con il
beneficio di inventario. Insomma, un'azienda un po' cialtrona.

Facciamo un esempio, così magari ci capiamo meglio. Se ti serve una
persona che sviluppi CGI che accedano ad un DB Oracle non ti serve una
persona che come requisiti abbia "ottima conoscenza DB Oracle, SQL,
Perl, PHP, C, C++, piattaforme SOLARIS, HP-UX, Linux, protocolli di rete
HTTP 1.0 e 1.1, HTTPS". Il DB Oracle lo gestirà un DBA, la persona che
cerchi deve essere uno sviluppatore di CGI, quindi l'ottima conoscenza
di come funzioni Oracle non è un requisito essenziale. Può trovarsi a
dover usare un sistema UNIX, magari a scrivere degli script nel
linguaggio della shell, ma non serve sicuramente che abbia una
conoscenza approfondita dei meccanismi tipici di Solaris o di HP-UX. Da
ultimo, il linguaggio con cui si sviluppano gli script non viene deciso
ogni mattina con un'estrazione a sorte. È molto difficile che gli script
vengano sviluppati qualche giorno in Perl, qualche giorno in C++ e
qualche giorno usando il linguaggio della shell. Ti servirà qualcuno che
sviluppi gli script in Perl e che magari, all'occorrenza, sappia farlo
anche in C e in qualche caso sappia mettere le mani su script fatti in
PHP. Un annuncio serio sarebbe qualcosa del tipo:

--------------------------------------------------------------------------------
La Rossi WEB Services s.r.l. (www.rossiwebservices.it), azienda operante
nel settore servizi WEB, cerca una persona da inserire nel proprio
gruppo di sviluppatori.

- descrizione: sviluppatore script CGI con accesso a DB Oracle
- requisiti: ottima conoscenza Perl e SQL, buona conoscenza C
- preferenze: conoscenza DB Oracle, nozioni di base di PHP, esperienza
in ambiente UNIX
- sede di lavoro: Vimodrone (MI)
- contratto: CCNL Metalmeccanici, tempo indeterminato, full time
- retribuzione lorda: 30.000/34.000 euro anno, a secondo delle capacità

Gli interessati sono pregati di inviare un CV dettagliato a
j...@rossiwebservices.it
--------------------------------------------------------------------------------

"Rossi WEB Services s.r.l." è un nome di fantasia, così come lo è il
dominio "www.rossiwebservices.it".


Domanda 3.1.6:
Errori da evitare: Terzo, non scrivere idiozie

Risposta di Lobster, da max@UNDISCLOSED in <>
Una cosa che desta sempre grande meraviglia è quanto poco senso del
ridicolo abbiano le aziende che mettono annunci sui newsgroup. In genere
fare di tutta l'erba un fascio non è corretto, in questo caso però le
eccezioni sono così poche che dicendo "le aziende" si fa un errore di
approssimazione molto minore di quello che si farebbe dicendo "alcune
aziende".

Comunque, se per caso tu fai parte di quella sparuta pattuglia di
aziende interessate a evitare il ridicolo, potresti seguire questa
semplice regola: evita come la peste tutte quelle espressioni che una
persona normale reputerebbe assolutamente idiote. A titolo di esempio si
citano:

- retribuzione commisurata alle reali capacità
- retribuzione in grado di soddisfare anche le candidature più
qualificate
- retribuzione di sicuro interesse

sono frasi che non servono a dare un'informazione ma a nasconderla. Se
l'offerta economica fosse valida come racconti avresti tutto l'interesse
a metterla in mostra, se la nascondi dai a intendere che tu stessa la
consideri impresentabile. Cominciamo bene...

-azienda leader

non se ne può più di aziende che si autoproclamano "leader". Essere
leader vuol dire essere al primo posto in una classifica che elenca, in
ordine di fatturato, numero di clienti, o altri parametri del genere, le
aziende di un determinato settore di mercato. Se vuoi presentarti come
leader dì almeno in base a quali parametri e in quale mercato e area
geografica lo saresti. Se ti presenti come "leader" senza specificare in
cosa consista la tua "leadership" l'unico effetto che ottieni è quello
di sembrare un'azienda un pò sbruffona.

- si cerca un laureato, diplomato o cultura equivalente

se non ti interessa il titolo di studio basta non indicarlo.

- azienda inserita in un contesto dinamico
- ambiente di lavoro giovane e stimolante

sono frasi che scrivono praticamente tutte le aziende e che significano
poco o nulla. Se ritieni che queste siano informazioni utili per
suscitare l'interesse di chi legge il tuo annuncio devi essere
un'azienda che ha davvero poco da offrire.

Saturday 7 May 2005

Lavoro in Turchia 3

(originally published on it.lavoro.informatica the 6th May 2005)

Uno straniero che volesse lavorare a Istanbul ha davanti a se meno strade aperte, rispetto a un locale.
In primis ci sono i problemi dovuti alla lingua e ai permessi di soggiorno.
Se quello che vi spinge ad Istanbul non sono i soldi, non volete lavorare nell'informatica e vi accontentate di sopravvivere, problemi particolari non ne dovreste avere.
In giro per la città di personale non Turco se ne vede parecchio, soprattutto nei lavori di bassa forza, e più sporadicamente nel settore turistico o commerciale.
Si vedono molti giovani docenti di lingua Inglese, richiestissimi i madrelingua, non solo ad Istanbul, ma praticamente ovunque in Turchia.
I docenti in Turchia sono ricercatissimi, quelli pubblici non sono pagati per nulla bene, anche se hanno ferie lunghissime, ma nel settore privato c'è un business incredibile (e ci sono alcune scuole o università private letteralmente fantascientifiche), e tantissime opportunità per docenti stranieri; giusto per fare un esempio, la Koç School, fino a poco tempo fa' soltanto elementare e media e da poco anche un liceo, ha il 30% del suo personale docente straniero, tra cui il direttore, ed i suoi 2000 studenti usufruiscono di un campus di 750 mila metri quadri con infrastrutture valutate in 30 milioni di dollari; se avete le necessarie competenze, per il prossimo anno scolastico cercano docenti d'informatica (http://www.kocschool.k12.tr/en/common/job.asp). Nelle località turistiche il numero di Europei occidentali (tra cui anche Italiani) impiegatisi in qualche ristorante, o che hanno provato ad avviare una qualche attività, è comunque già più sensibile. Vi ricordo, come citato prima, che è entrare in Turchia come imprenditori di se stessi o come partner in qualche società è relativamente più semplice, che non entrare per andare a fare i dipendenti.
Come in ogni parte del mondo, il networking è un'attività piuttosto importante, se non fondamentale. Un buon posto dove iniziare per uno straniero voglioso di trasferirsi ad Istanbul potrebbe essere uno dei forum di mymerhaba.com, ad esempio http://www.mymerhaba.com/en/forum/display_forum_topics.asp?ForumID=17. Notare il numero degli informatici, e le specializzazioni, e le occasionali offerte per lavori temporanei.
Fino a qui abbiamo scavato la buccia, passiamo alla polpa.
Tonizzo a quanto pare lo sa, ma faccio questa premessa per quelli che magari non sono così informati: all'aereoporto di Istanbul, i consulenti meglio vestiti, quelli che profumano denaro e soddisfazione professionale da tutti i pori, non sono quelli che sbarcano, ma quelli di passaggio.
Vanno a Dubai.
Ne vedi giornalmente a decine, anche perché a volte fanno la spola con Tel Aviv, ed allora Istanbul è praticamente un passaggio obbligato.
Ma visto che quell'aereo per Dubai proprio non s'ha da pigliare, lasciamo partire qualcun altro al posto nostro e rimaniamo ad Istanbul, evitiamo di farci fregare dal primo tassinaro all'uscita, e vediamo che c'è da fare.
Le joint venture.
La Turchia ha ricevuto un prestito da 20 miliardi di dollari da parte dell'IMF, qualche altro dalla World Bank e qualche spicciolo dalla UE.
In cambio, deve privatizzare.
I grandi gruppi Turchi si sono buttati come falchi, ma anche quelli Europei o Statunitensi non scherzano.
Telecom Italia tra i più volenterosi, ha già un piede nella telefonia cellulare, e ora vorrebbe, acquisendo Turk Telekom, disegnare il mercato telefonico Turco ad immagine e somiglianza di quello Italiano (cioé, Telecom Italia über alles).
Se ci riesce, cioé se vince l'asta, si apriranno sicuramente delle opportunità per Italiani, non solo da parte di Telecom Italia, ma anche dalla parte dei suoi alleati nella cordata (qualcuno che parla Italiano e che capisce quello che esattamente dicono gli uomini dell'alleato fa sempre comodo).
Ai tempi dello startup di Aria un mio collega mi presentò un suo amico che ad Istanbul viveva da nababbo, lavorando appunto come figura di contatto tra il management locale e la sede centrale.
Questo è un esempio, tutte le joint venture tra società Italiane e società Turche presuppongono la presenza in loco di personale Italiano, e quindi Italcementi, Cementir, Benetton (ha appena investito 14 milioni di Euro in una joint venture con Boyner, questi, a parte le linee tradizionali, hanno un prodotto di abbigliamento chiamato T-Box che ha fatto impazzire le mie sorelle ed alcuni altri Italiani a cui lo abbiamo regalato, scommetto che in Italia se ne potrebbero vendere milioni), Zegna, Chicco, Alenia, Agusta, Barilla, Perfetti, Pirelli, FIAT, Beretta, Menarini, Merloni, ST hanno certamente personale Italiano in loco (per alcune di queste società ho avuto occasione di farne conoscenza diretta, alcuni se la passavano benissimo, altri meno, però mediamente abbastanza bene), e quando si espandono o si insediano, espandono o insediano questa presenza, perlopiù trasferendo personale fidato o fidabile dall'Italia (si tratta spesso di ruoli chiave o ritenuti comunque fondamentali), ma non è detto che non assumano qualcuno alla bisogna.
Peccato non sia andata in porto la trattativa tra Garanti e Banca Intesa, sommare la quota di mercato di Garanti con il 3% del mercato bancario recentemente assicuratosi da Unicredito con l'acquisizione del 50% di Koçbank non sarebbe stato male per il sistema paese Italia.
Oltre alle joint venture, l'altro settore interessante è quello per i professionisti iperspecializzati in una determinata tecnica o tecnologia che una qualche impresa o settore turco determini strategica per il proprio business.
Sapete far funzionare qualche macchina tessile di ultima generazione, sapete dove mettere le mani per gestire, modificare, personalizzare o razionalizzare una macchina per la lavorazione lapidea o un qualsiasi impianto meccanico, ad Istanbul e dintorni c'è lavoro per voi.
Se poi questi impianti li sapete anche vendere o implementare o progettare o configurare o quant'altro, c'è sempre più lavoro, soprattutto se le sapete vendere (attenzione a chi vendete però, qualche squalo lo si trova sempre, e se si chiama Cem Uzan e tu sei uno a caso tra Motorola e Nokia, ti può pure fare perdere qualche miliardo di Euro nel buco nero della tua ingordigia).
Altro segmento interessante, per tanti motivi, quello pubblicitario: ad Istanbul le modelle, soprattutto se bionde e provenienti dall'est Europeo, vengono pagate più che in Italia (la prossima volta che vado a Istanbul devo fare una ricerca di mercato in merito e devo provare a trovare contatti per due fotografi Italiani, con la crisi del tessile nazionale sono tra i più colpiti, uno mi ha candidamente confessato di non aver avuto una commessa decente da Ottobre), mi dicono in multipli del compenso che percepiscono generalmente a Milano.
La qualità del ritocco fotografico nel risultato finale è di solito ancora non ai livelli di quello Italiano, se quello è il vostro settore provate a contattare le varie agenzie pubblicitarie.
In generale tutto l'indotto del tessile va bene, così come tutto l'indotto delle lavorazioni meccaniche (in Turchia si possono fare 1 milione di auto l'anno, ma praticamente tutte le fabbriche non lavorano mai a pieno regime, e però se si continua di questo passo ci si arriverà a breve).
Nella gestione dei sistemi informativi, SAP la fa da padrone, dato che a differenza dell'Italia in Turchia si sono formati diversi grandi conglomerati che hanno interessi diversificati un po' dappertutto.
Anche lì, nelle sedi delle multinazionali posti di lavoro o per consulenze più o meno spot in ambienti dove si lavora in Inglese non dovrebbero essere particolarmente rari.
Se poi infine volete aprire una qualche attività imprenditoriale, e siete ancora dell'idea dopo esservi sorbiti questi 3 mattoni e tutte le controindicazioni del caso e tutte quelle che troverei in seguito, e volete una consulenza in merito, sapete dove trovarmi :-p

Friday 6 May 2005

Lavoro in Turchia 2

(originally published on it.lavoro.informatica the 6th May 2005)

Un Turco che volesse trovare un lavoro ad Istanbul, tra le varie risorse a disposizione, ha soprattutto l'inserto domenicale del giornale Hurriyet, IK (Insan Kaynaklari, risorse umane).
Il Gotha dell'industria e dei servizi Turco fa a gara a chi riesce a mettere il migliore annuncio sulle prime pagine, tutti sanno che praticamente tutti i non analfabeti della nazione butteranno almeno uno sguardo su quell'inserto, ed è una questione di prestigio ed una sicura pubblicità riuscire a piazzare il proprio annuncio su quelle pagine.
Quando l'economia gira, le inserzioni ricoprono a tappeto una decina di fogli, ma anche quando c'è crisi nera, sempre tre o quattro fogli vengono ricoperti.
In Turchia non esiste l'articolo 18, per cui anche con la crisi più crisi, si approfitta licenziando più di quanto sarebbe necessario per poter assumere, cercando nel contempo di migliorare la capacità di creare valore aggiunto dell'azienda.
Per parlare in maniera limpida e comprensibile, se qualcuno non rende quanto ci si aspetta, indipendentemente dal fatto che possa esserne o meno colpevole della cosa, gli si comunica il licenziamento (basta una telefonata ed essere disposti a pagargli un'indennità proporzionale all'anzianità di servizio) e si assume qualcun altro.
Attenzione: gli squali ci sono anche ad Istanbul, ma mediamente meno che a Milano o in generale in Italia.
[Piccola deviazione ispirata da un articolo di n.n] Non è la presenza o meno dell'articolo 18 a rendere i datori di lavoro più o meno propensi a licenziare o assumere per i più svariati motivi, ci sono anche altre componenti, sociali e culturali, oltre che ovviamente economiche.
Il fatto di potersi sbarazzare molto semplicemente della forza lavoro quando questa non è necessaria, ed è più un peso che non una risorsa, è un indice di quanto ad oggi la Turchia cerchi disperatamente di giocare la sua partita sul mercato globale, accettando la competizione come invece fino ad ora non ha praticamente fatto l'Italia (per spiegare il passaggio: senza articolo 18, sarebbe più difficile creare consenso politico e clientele, vagli a raccontare balle a centinaia di migliaia di padri di famiglia che perdono il lavoro per colpa di una recessione, cosa che in Italia avviene in maniera molto attutita, e che invece i politici Turchi o Inglesi sono costretti ad affrontare nei periodi di magra)[fine piccola deviazione].
Come dicevo, è una questione di prestigio e pubblicità, ed è anche una sorta di rating aziendale.
Se un gruppo Turco non pubblicizza nessuna posizione su IK per un periodo molto lungo, più che morta l'opinione pubblica la ritiene sepolta.
IK non ha un vero e proprio sito, e però credo che http://www.yenibir.com sia in qualche modo a loro correlato (Hurriyet è uno degli asset principali della Dogan Holding, http://www.doganholding.com.tr/ e http://www.dol.com.tr, una delle non molte società Turche che sottopone ad auditing i propri conti e che rispetta i principi IFRS, hanno appena venduto la banca del gruppo per 1 miliardo di Euro).
Tra le posizioni pubblicizzate su IK, ve ne sono sempre alcune in cui l'annuncio è scritto in Inglese o Tedesco, meno spesso in Francese, molto più raramente in Italiano, ma la stragrande maggioranza sono scritte in Turco, e difatti la conoscenza della lingua Turca è una delle principali discriminanti e necessità per moltissime posizioni e nella maggioranza degli ambienti di lavoro.
Non è impossibile lavorare in Turchia non conoscendo il Turco, ma certo non è facile né tantomeno semplice trovare quel tipo di lavoro (ma di questo argomento lo lascio ad un articolo successivo).

Se il Turco non spaventa o se magari è la vostra passione nascosta, questo è un elenco di siti che pubblicizzano offerte di lavoro online, in rigoroso ordine alfabetico:


http://www.avrupadata.com
http://www.beyazkariyer.com
http://www.bilgikariyer.com
http://www.bursakariyer.net
http://www.cvclub.net
http://www.cvtr.net
http://www.ealver.com
http://www.eleman.net
http://www.elemanborsasi.com
http://www.elemankiralama.com
http://www.insangucu.com
http://www.insankaynaklari.com
http://www.isbuluyorum.com
http://www.iskapisi.com
http://www.isturk.net
http://www.kampusgunleri.com
http://www.kariyer.com
http://www.kariyer.net
http://www.kariyerimizve.biz
http://www.kariyeronline.net
http://www.loginit.com <--
http://www.mulakat.net
http://www.personelonline.com
http://www.recruitmenturkey.com
http://www.secretcv.com <---
http://www.tekadres.com
http://www.turkcv.net
http://www.turkiyedata.com
http://www.turkkariyer.com
http://www.turizmdekariyer.com
http://www.turizmkariyer.net


Come vedete, ho segnato http://www.secretcv.com, ma giusto perché sono iscritto a quel sito e mi spediscono una posizione al giorno da tempo immemorabile, e http://www.loginit.com, perché tratta perlopiù posizioni IT. A proposito, in Turco computer si dice bilgisayar (più o meno "gestore dell'informazione"), e chi lavora con un computer è un bilgisayarci (letteralmente informatico). Ero iscritto anche su un altro motore di ricerca (all'epoca per rispondere ad un annuncio della locale filiale della Banca di Roma), ma non ricordo più il nome. Altra risorsa di cui non ricordo colpevolmente il nome, un'agenzia che tratta perlopiù consulenti stranieri, strada da non sottovalutare in merito alla questione.

Lavoro in Turchia

(originally published on it.lavoro.informatica the 6th May 2005)

In realtà quell'articolo era giusto una premessa, quantunque lunga, necessaria.
In Turchia la proporzione della popolazione che se la passa male, e che è comunque al di sotto della soglia di povertà, è comunque molto maggiore della stessa proporzioni in Italia.
Certe offerte che si vedono o si sentono in giro qui in Italia sono praticamente lesive della dignità professionale dell'informatico Italiano e gettano una luce sconfortante sul presente ed il futuro della nostra professione appunto perché in un paese dove il PIL pro capite è sui 20k ¤ offrire cifre paragonabili a quelle di una città (di 10 e passa milioni di abitanti, il paragone IMHO è statisticamente sensato) dove il PIL pro capite è sui 5k ¤ è quantomeno curioso.
Se poi conti che con 250 Euro al mese ad Istanbul ci affitti un appartamento di 150m2 e che sul vitto la spesa è comunque un quoziente di quella che so di Milano, la cosa inizia ad essere sconfortante, come faceva notare il buon n.n., ed aggiungo, indipendentemente dal fatto che un paese si chiami Italia e l'altro Turchia.
C'è un bellissimo proverbio Siciliano che dice "U pisci feti r'a testa" (il pesce puzza dalla testa), e non posso che essere d'accordo, per cui bisogna cambiare la testa, e non deve essere un tentativo abortito, non riuscito e per certi aspetti peggiorativo di Tangentopoli, e qui bisogna prendere esempio dai Turchi: un governo non gli piace? Un primo ministro si fa i cazzi suoi? Una coalizione non sa governare? Alla prossima elezione, gli danno un calcio e lo distruggono politicamente (al livello che il partito del presidente del consiglio della coalizione che governava il paese prima del 2002 ha preso alle ultime elezioni, alle quali si è presentato in carica, qualcosa come il 2% dei voti, perdendo una ventina di punti percentuali e tutti i seggi rispetto alla precedente tornata elettorale).
Che indipendentemente dal loro tasso e dal loro livello di sviluppo, loro siano attualmente governati meglio di noi, è, dal mio punto di vista, ben più tragico (per noi) del fatto che il loro mercato del lavoro inizi a sembrare appetibile anche ad alcuni di noi.
Alla fine, come ben vedi, ognuno, se non l'artefice, è comunque protagonista del proprio futuro.
Quando impareremo a bastonare i nostri politici, a farli tremare veramente prima di un'elezione, quando nessun collegio elettorale potrà più essere definito sicuro e quando inizieremo a mandare a casa sistematicamente i cialtroni, i corrotti, gli inetti, gli approfittatori ed i lacché, sarà sempre troppo tardi (e ricordati anche in quel caso dei fiori e della messa, foss'anche tra cent'anni).