Tuesday 4 October 2011

La Turchia ed il gas russo

In un'intervista per Anadolu Ajansı, l'altro jeri il ministro per l'Energia e le Risorse Naturali turco, il Sig. Taner Yıldız, ha annunciato che la Turchia non prorogherà uno dei tre contratti per l'importazione di gas naturale dalla Russia.
La Turchia ha contratti in essere per forniture di gas in sovrabbondanza, quindi pure non estendendo questo contratto, le rimane abbastanza capacità disponibile, perlopiù dalla Russia, per passare in tranquillità l'inverno, ed anche oltre.
Il nocciolo della questione è proprio quello che i contratti con la Russia, che è di gran lunga il maggior fornitore turco, sono praticamente tutti importa o paghi, e già l'anno scorso la Turchia ha materialmente importato poco più della metà del gas che avrebbe potuto importare dalla Russia (e quindi avrà pagato una gran bella penale, se i Russi non le hanno fatto lo sconto).
Se l'annullamento di questo contratto (pari a circa il 20% della fornitura russa verso la Turchia) non dovesse avere ripercussioni sul resto della fornitura, non ci dovrebbero essere problemi particolari dal punto di vista della disponibilità necessaria, anzi, la Turchia rimarrebbe con un bel po' di fornitura di riserva disponibile, dato che praticamente un altro 20% (sul totale del 2011) della fornitura russa totale rimarrebbe non utilizzato. 
I prezzi del gas naturale in Turchia vengono riportati attualmente in aumento di oltre il 14%, che però a ben vedere alla fine non è male, se non avessero infatti annullato quel contratto, probabilmente non sarebbe bastato un aumento del 14%, ce ne sarebbe stato bisogno di uno del 30% almeno, e per via della natura importa o paghi, sarebbe stato utilizzato semplicemente per garantirsi capacità, cosa che in questo momento non sembra particolarmente necessaria.
Per quanto riguarda la capacità iraniana al momento dovrebbe essere pari a meno del 25% della capacità russa, per cui ad oggi è impossibile annullare tutti i contratti con la Russia per spostarli con l'Iran. La Turchia ha chiaramente un problema di iperdipendenza verso la Russia, per cui la scelta logica, dovendo annullare qualche contratto di fornitura, era proprio quello di annullare il contratto russo, i Russi probabilmente lo capiranno e faranno buon viso a cattivo gioco, sperando di poter rivendere lo stesso gas più in là, fra qualche anno, magari ad un prezzo anche maggiore.

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