Wednesday, 19 March 2014

Sicilia per popolazione comunale-CTMEPA

Sicilia per popolazione comunale, evidenziati i comuni di Catania, Messina e Palermo

Tuesday, 11 March 2014

Costituzionalitá, moralitá e divieto di emigrazione

Commentando l'articolo di Marco Esposito Nibor Dooh: prendere ai poveri per dare ai ricchi, ovvero lo strano caso del Dottor INPS, in risposta al commento di luciano pontiroli (già luponti) intitolato Equità?:

Costituzionalitá, moralitá e divieto di emigrazione

Chi è in pensione con il metodo retributivo ha a sua volta mantenuto, mentre lavorava, altri pensionati con il metodo retributivo.
Sí, ma in contesti demografici molto diversi.
Fino al 1970 la struttura demografica italiana era una piramide, con pochi anziani e tantissimi giovani, per cui almeno fino al 1990 c'erano molti lavoratori che pagavano parte dei loro contributi previdenziali per ogni pensionato. Quello che poteva anche essere sostenibile, magari non moralmente ma contabilmente, quando c'erano 12, 6, 3 lavoratori per pensionato, non é piú sostenibile quando c'é meno di 2 lavoratori, quando non ce n'é che uno soltanto, per pensionato.
Il sistema retributivo era appunto un modello piramidale, e quando il sottostante ha smesso di essere piramidale, ha smesso di essere sostenibile.
Alla generazione attuale é stato praticamente imposto di:

  1. pagarsi la propria pensione con il sistema contributivo;
  2. pagare le pensioni delle generazioni precedenti che godevano del sistema retributivo;
  3. e farlo essendo numericamente inferiori alle generazioni precedenti, per cui il peso del contributo al punto 2 é molto piú elevato di quello che hanno dovuto sopportare a suo tempo i beneficiari.

Tu ritieni in cuore tuo che questo possa essere costituzionale?
Per amor di veritá, io non lo ritengo né costituzionale, né moralmente accettabile o giustificabile.
Costituzionalmente, mi riferisco al secondo comma dell'articolo 3, dove recita:
"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
A meno di non voler leggere il comma 4 dell'articolo 35 nel senso che agli under 35 verrá presto vietata l'emigrazione:
"Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero."
ed anche in quel caso, mi par di capire che il principio fondamentale dovrebbe valere di piú dei doveri dei cittadini, o mi sbaglio?

Domande filosofiche e compromessi morali

Commentando l'articolo di Marco Esposito Nibor Dooh: prendere ai poveri per dare ai ricchi, ovvero lo strano caso del Dottor INPS, in risposta ai commenti di Nasissimo intitolati Solo per capire e Bene:

Rileggi la domanda filosofica

Una ipotetica impennata dell'inflazione al 25% metterebbe i pensionati in ginocchio?
Non necessariamente, perché quei contributi saranno investiti.
Qui nel Regno Unito sui contributi per la pensione statale lo stato garantisce il tasso d'inflazione.
E se si [mettessero] dei tetti massimi?
Sì, i tetti massimi vanno messi, ma anche per i contributi. In questo modo sarebbe anche più semplice per lo Stato garantire l'investimento ed il tasso d'inflazione.
Nel Regno Unito ci sono tetti massimi per le pensioni statali, chi vuole di più fa da se, ed è incentivato a farlo.
Sulla terza domanda, il retributivo in Italia non è sostenibile, infatti è stato abolito, parzialmente per alcuni, negli anni 90. Se sei un lavoratore da pochi lustri, sei nel contributivo.
Sulla domanda filosofica, hai descritto la contributiva come cosa buona e giusta, e la retributiva come un furto.

Compromessi morali

Mi manca una risposta alla domanda tre. La mia non era nemmeno un obiezione, era una domanda. Non so se sia possibile, passando al metodo contributivo, la circostanza immaginaria del contribuente che guadagna 100 all'ultimo stipendio e poi si ritrova di colpo a percepire 30 di pensione.
Non esistono pranzi gratuiti. Se quel contribuente non ha messo da parte abbastanza, ci sarà qualcun altro che dovrà pagare per lui. Ad oggi è quello che succede. Molti di quelli che sono andati in pensione con il retributivo stanno ricevendo 100 dopo aver pagato 30, mentre quelli che per ora lavorano stanno pagando 100 per ricevere 30. Ho un paio di amici che sono emigrati dall'Italia specificamente per questa ragione. Immagino non siano i soli.
l "filosofico" della domanda stava nella considerazione che il meccanismo (teorico) delle pensioni è un accantonamento di risorse per usi futuri. E' un risparmio. In linea di principio non c'è alcun bisogno che nuovi contribuenti provvedano a riempire le casse: queste dovrebbero essere già piene, coi contributi versati in passato dai pensionati dell'ora.
Ma questo è appunto il ragionamento del contributivo. Nella realtà le casse nel 1995 erano vuote proprio perché quei lavoratori non pagavano i contributi necessari ad ottenere i trattamenti previdenziali che la classe politica gli aveva regalato, facendoli pagare a chi sarebbe venuto dopo, per comprarne il consenso elettorale, e continuare a vivere nel lusso più sfrenato alla faccia nostra.
Chi oggi lavora in Italia paga i contributi per la sua pensione contributiva ed i contributi per la pensione di qualcun altro andato in pensione con la retributiva. La soluzione proposta da Marco in questo articolo non è la più pragmatica, ma è l'unica moralmente accettabile, io direi anzi l'unica costituzionalmente comprensibile. Altre soluzioni, come quella del Sig. Dini del 1995 o quella ancora migliore descritta da Andrea Moro nel commento più sopra, sono più realistiche, ma sono tutti compromessi morali, ed io aggiungerei costituzionali, perché fanno pagare ad altri un beneficio per alcuni, senza tenere in minima considerazione l'equità di questo trasferimento, dacché il beneficiario è spesso molto più ricco, sia nel momento del beneficio che durante la sua carriera lavorativa, di quanto chi è costretto ad elargirgli quel beneficio sarà probabilmente mai in qualsiasi punto della sua vita.

Mitigare, Fermare o Invertire il Declino?

La riforma proposta credo sia politicamente improponibile, e, forse, incostituzionale. Io vorrei proporre un'idea che va in quella direzione ma che credo sia in qualche forma realizzabile.
Hai probabilmente ragione, e sul breve la tua proposta è più realizzabile.
Due note:
  • quella di Marco Esposito è una soluzione, che nel mio piccolo anch'io propongo da una ventina d'anni, che va nel senso di provare a fermare e potenzialmente invertire il declino. La tua servirebbe certamente a mitigarlo, forse contribuirebbe a fermarlo, ma dubito che potrebbe aiutare molto ad invertirlo nei prossimi 20-30 anni.
  • Lavoro vicino ad una stazione dove arrivano passeggeri sbarcati in uno dei principali aeroporti londinesi. Praticamente non mi capita giorno di non notare, due o 3 volte al giorno, gruppi di 2-5 under 35 italiani con la valigia che discutono su come cercare casa o lavoro. Capisco sia aneddotico, ma pare praticamente un esodo. Se la mia esperienza è generalizzabile, chi le pagherà le pensioni retributive?

Saturday, 8 March 2014