Salve,
giusto per portare un contributo ad un tema spesso discusso su questo gruppo di discussione.
Il mio datore di lavoro attuale cerca di supportare in tutte le maniere possibili chi vuole lavorare in telelavoro.
Mettono a disposizione computer e laptops, telefono voice-over-IP (prima anche telefono analogico), contratto broadband, telefonini, blackberry, broadband dongle (le chiavette usb per connettersi tramite UMTS).
Jeri ad una riunione il CEO invitava gente ad usufruire della cosa (ricordo a memoria che citava il fatto che "siamo nel XXI secolo").
A quel punto mi sono ricordato che ho un amico (che lavora per una società a proprietà Italiana a Londra) che spesso ottiene di poter fare telelavoro da casa sua in Sicilia. Se ne va 2-3 settimane in Sicilia (per ora è a San Vito Lo Capo ..), lavora da remoto le sue 8 ore al giorno (probabilmente anche qualcosa in più), ed ad esempio per adesso il resto del tempo la passa in spiaggia.
Personalmente attualmente non sono molto tentato dalla cosa, mi piace la vita d'ufficio, ma possibilmente qualche volta in futuro proverò (magari quando avrò qualche figlio da vedere crescere).
I motivi per cui cose come il telelavoro vengono utilizzate piu' frequentemente all'estero che non in Italia sono tanti, ma IMVHO uno dei punti principali e' la maggiore responsabilizzazione e conseguente valorizzazione dei dipendenti.
In Italia, cose come l'articolo 18 e buona parte dello statuto dei lavoratori, oppure come i contratti collettivi nazionali sono nate in un periodo differente, con esigenze differenti. La maggior parte delle persone lavorava nell'industria, c'erano milioni di operai generici, con poca scolarizzazione e ancor meno specializzazione.
Al giorno d'oggi, la maggior parte delle persone, probabilmente anche in Italia e sicuramente di chi partecipa/legge questo gruppo, lavora nei servizi.
Il quadro normativo e l'eredità storica del mercato del lavoro italiano forzano queste persone ad essere considerate un po' come moderni operai, quando in realtà non lo sono. Il livello di specializzazione, impegno e conoscenze richiesto ad un amministratore di sistema che debba risolvere problematiche come la delegazione di una autenticazione kerberos, oppure di un programmatore che deve velocizzare del 90% la velocita' di esecuzione di una query è impensabile in un operaio generico, e dovrebbe tendere a far considerare queste persone più come professionisti, indipendentemente dai titoli di studio, che appunto agli operai.
I lavoratori Italiani, per ottenere i benefit del XXI secolo, tecnologici e non, devono per prima cosa ottenere un quadro normativo che permetta loro di non essere più considerati dei semplici ingranaggi generici e semplicemente sostituibili, ma dei talenti, e questo passa certamente per una completa rivisitazione di cose come l'articolo 18.
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