Friday 9 July 2010

A quando stipendi da 120 mila Euro annui in Sicilia?

Lavoro in Inghilterra, in un paesino di poco meno di 60 mila abitanti. Qualche giorno fa durante la pause per il pranzo sono andato al locale ufficio delle poste per inviare una lettera per conto di mia moglie, e mentre tornavo in ufficio ho attraversato una zona dove vi sono diverse agenzie per la ricerca di lavoro. Una delle agenzie aveva diverse offerte per il settore in cui lavoro, quello delle tecnologie dell'informazione, per retribuzioni che andavano da 16 mila Sterline lorde (se ricordo bene per un primo impiego per lavorare con un programma gestionale molto usato, SAP) in su. La media delle retribuzioni offerte sui volantini in quella vetrino era intorno alle 40-45 mila Sterline lorde annue.

Mi ha colpito molto l'offerta più alta, 100 mila Sterline annue lorde (equivalenti al cambio odierno a 120 mila Euro annui lordi) per andare a lavorare come amministratore di database (DBA) su tecnologia Microsoft Sql Server, con esperienza in ambienti ad elevate prestazioni (la lista dei requisiti aggiuntivi non era comunque lunghissima, anzi).

In realtà, anche se oggi lavoro con altre tante altre tecnologie e soprattutto a fare altro, ho parecchia esperienza con
quella particolare tecnologia, e la gran maggioranza dei requisiti per quella posizione li avrei, e conosco abbastanza bene il mercato Britannico per quella posizione, e so che mediamente per le posizioni da permanent su Microsoft Sql Server le retribuzioni vanno da circa 30 mila sterline per i meno esperti a circa 50 mila sterline per i più esperti, per cui leggere di 100 mila Sterline mi ha colpito abbastanza.

Ho quindi cercato su Internet il sito dell'agenzia, ed ho trovato l'annuncio.

Nell'annuncio si nota subito che in realtà le 100 mila Sterline sono il limite massimo, l'offerta retributiva parte da 50 mila Sterline fino ad un massimo di 100 mila Sterline. Sempre un ottimo stipendio, per carità, ma almeno più in linea con il resto del mercato (Britannico, di quello Italiano o peggio Siciliano meglio non parlarne!), almeno il limite inferiore.

La cosa che però non avevo notato nel volantino sulla vetrina, e che invece mi ha colpito veramente di più alla fine, è stata scoprire che il luogo di lavoro per la posizione è Malta.

Confesso di non conoscere per nulla il mercato del lavoro Maltese, ma mi ha sorpreso veramente leggere un'offerta di lavoro con una retribuzione praticamente allo stesso livello di quelle Britanniche o comunque del nord Europa in un paese che sostanzialmente è a pochi chilometri di distanza dalle coste siciliane.

E mi chiedo: perché i Maltesi riescono ad offrire retribuzioni comparabili a quelle dei paesi più sviluppati in ambito internazionale, ed i Siciliani no? Qual'è la differenza?

L'unica risposta che mi sono dato è che i Maltesi non fanno parte della Repubblica Italiana.

Non che a far parte della Repubblica Italiana ci si perda in ogni caso, anzi, ci sono aree del paese che hanno giovato tantissimo dall'unificazione, ad esempio il Veneto e gran parte della cosiddetta Padania, aree poverissime per secoli fino ad oltre la metà del XIX secolo, ed in cui le traccia della povertà ataviche sono rimaste fino a pochi decenni fa, pensiamo ad esempio alla piaga della pellagra, ma a quanto pare alla Sicilia ed ai Siciliani non riesce proprio di far fruttare questa benedetta, o maledetta, dipende dai punti di vista, unità.

Ad ogni modo, se tra voi c'è qualche informatico, qualche ingegnere, magari qualche DBA, e lavorare ad una mezz'ora di aereo (ma forse saranno anche venti minuti) dalla Sicilia non vi scoraggia, ora sapete che magari uno sguardo a Malta glielo potreste dare, non soltanto dal punto di vista turistico, ma anche lavorativo!

1 comment:

Zax (Andrea) said...

la parte interessante (secondo me) è il rapporto tra salario e costo della vita, a Malta penso sia particolarmente conveniente un lavoro di questo tipo.

Andrea

PS: ciao Alex :-)