Monday, 30 November 2009

"Figlio mio, lascia questo Paese"

Oggi La Repubblica pubblica un articolo titolato "Figlio mio, lascia questo Paese" a firma di Pier Luigi Celli, Direttore Generale dell'università Luiss Guido Carli di Roma.

Su Wikipedia leggo però che l'autore è stato od è:
  • Direttore Risorse Umane dell'ENI dal 1985 al 1993
  • Direttore Personale e Organizzazione in Enel dal 1996 al 1998
  • Direttore generale della RAI dal 1998 al 2001
  • fra i manager partecipi dello start-up di Omnitel
  • fra i manager partecipi dello start-up di Wind
  • Presidente di IPSE2000 dal 2001 al 2002
  • Membro del Consigli di Amministrazione di Lottomatica
  • Membro del Consigli di Amministrazione di Hera SpA
  • Membro del Consigli di Amministrazione di Messaggerie Libri.
Mentre devo confessare che non ho esperienza di prima mano di tutte le suddette, mi è capitato negli anni di sentir descrivere l'ambiente lavorativo di alcune delle precedenti in termini non proprio lusinghieri, almeno per quanto riguarda meritocrazia, necessità di raccomandazioni da parte di politici e tipologie di contratti di lavoro non proprio entusiasmanti, almeno per quanto riguarda l'ambito IT.

Mi chiedo allora, e non è una domanda retorica, se debba considerare l'autore come un Don Quixote che chissà come finiva suo malgrado a ricoprire incarichi dirigenziali nel Gotha dell'imprenditoria Italiana e che ha passato la sua vita a combattere contro i mulini a vento, e leggere la lettera come l'ammissione della sua sconfitta, o come il pianto di un vecchio alligatore che ad una certa età si è reso conto di aver passato la vita ad ingozzarsi di figli e nipoti, e leggere la lettera come il lacrimone dopo l'indigestione?

Wednesday, 4 November 2009

Some confusion about crucifixes

In response to Manuela Mesco's Italians reject crucifix ruling:

Dear Manuela Mesco,

I am afraid but I have to side with whatithink's comment, you haven't checked the facts and your article shouldn't have been allowed out before further improvements.

The original Lateran Treaty is from 1929, but they have been revised in 1984, and the current law regarding the relationship between the Republic of Italy and the Catholic Church is from 1985 ("Legge 25 marzo 1985, n. 121"). The crucifix anyway didn't enter in the Italian school due the 1929 Lateran Treaty, but through a simple ministerial memorandum from 1922, which was then confirmed by a proper law in 1924.
You may read further about this in an article (in Italian) of the Avv. Antonino Ciavola (a careful reader will notice that the ministerial memorandum was issued 6 days after Mr. Mussolini was elected PM).

The "European Court" term is used mostly to indicate the Curia, or, as it is mostly known in English, the European Court of Justice (in Italian the "Corte di giustizia delle Comunità europee"), which shouldn't be confused with the European Court of Human Rights (in Italian "Corte Europea dei diritti dell'uomo"). The sentence object of your article was emitted by the latter, which is not an Europe Union institution.

This is only the most recent episode of a saga about the use of the crucifix on public spaces which has been ongoing in Italy since 1985. You should have mentioned some of that, to give a context to your readers. Many Italian courts have ruled that being the Catholic Church not anymore the State religion, the crucifix is not anymore a requirement, . Using "Adel Smith" as a keyword may help you find more about this.

Hope this helps,